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[AI] Sandro Pertini marcia per i diritti degli immigrati
- Subject: [AI] Sandro Pertini marcia per i diritti degli immigrati
- From: Carlo Gubitosa <carlo.gubitosa at bbs.olografix.org>
- Date: Fri, 20 Jul 2001 01:24:27 +0000
[AI] Sandro Pertini marcia per i diritti degli immigrati GENOVA, 19 luglio. 50 o 70 mila poco importa. Quello che conta e' che nella marcia di oggi finalmente abbiamo potuto vederci, incontrarci, conoscerci. Le facce incontrate alla marcia dei migranti non erano molto diverse (con le dovute eccezioni) da quelle incontrate durante le varie edizioni della "Marcia per la Pace" nel cammino che da Perugia porta verso Assisi. L'immagine che mi e' rimasta impressa negli occhi e' quella di un ragazzo vestito nel piu' normale dei modi, senza scritte sulla maglietta, senza simboli o distintivi, con un solo, grande quadro sollevato sulla testa: un ritratto di Sandro Pertini, che in me ha rievocato l'amore per la Pace di un uomo che ha visto la guerra, l'amore per la Giustizia di un uomo che ha conosciuto i tribunali speciali, l'amore per la vita di un uomo che ancora oggi rappresenta uno dei pochi motivi per continuare ad avere fiducia in un sistema democratico che oggi e' purtroppo costellato da uomini piccoli e meschini di ogni colore politico. La manifestazione si e' snodata per le vie di Genova con un percorso circolare durato ben tre ore. Nessuno scontro, nessuna violenza. Prima vittoria per il popolo dei "sei miliardi meno otto". Mentre scrivo, in piedi e in mezzo ad una piazza gremita con un palmare in mano, la gente canta e balla per le strade, mentre al di la' della zona rossa i genovesi sono reclusi nelle loro stesse case, e non possono nemmeno ricevere visite da amici e parenti che vivono fuori dalla zona rossa e non hanno diritto al "pass". Genova e' diventata un immenso laboratorio sociale, in cui i cittadini stanno sperimentando sulla loro pelle la differenza tra due diversi modelli di sviluppo. Un modello chiuso ed escludente, che costruisce la sicurezza dei cittadini mostrando i muscoli della forza militare, si sta confrontando in questi giorni con le idee di chi vuole la sicurezza che nasce dalla giustizia sociale, dal benessere diffuso, dall'incontro di culture e popoli diversi.
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