Religi



RELIGIOSE E RELIGIOSI AL G8: UNA STORIA CHE NON
COMINCIA OGGI

Missionari e missionarie che vivono in mezzo ai poveri
dei Paesi indebitati hanno posto al centro
dell'attenzione, negli ultimi anni, la questione della
cancellazione del debito. Si incarna così, nel tempo
della globalizzazione e della finanziarizzazione, la
preoccupazione per la giustizia, che da sempre fa
parte del patrimonio della Chiesa e dei consacrati in
particolare.

Per questo motivo, religiose e religiosi sono in
questi giorni a Genova e propongono un tempo di
preghiera e digiuno nella chiesa francescana di S.Antonio a Boccadasse. Si
comincia venerdì 20 alle
9.00, quando, come invito alla città, suoneranno tutte
le campane di Genova; vari gruppi si alterneranno alla
guida della preghiera, fino a sabato 21 alle ore 18.00,
mentre alcuni dei partecipanti si uniranno al corteo
che passerà accanto alla chiesa.

Dell'appuntamento genovese, è diventata perno suor
Patrizia Pasini, genovese di origine, missionaria
della Consolata, membro di AEFJN e della Commissione
UISG/USG. 

Digiuno e preghiera fanno da sempre parte della
tradizione spirituale di tutte le religioni. Proporli
in questa occasione ha un significato particolare. La
preghiera ci ricorda che la giustizia è un impegno
dell"uomo, ma anche un dono da chiedere a Dio. Il
digiuno è un modo di esprimere con il corpo
solidarietà con chi non sceglie, ma è costretto a non
mangiare; diventa poi una dichiarazione di impegno a
rivedere il nostro stile di vita e la sua complicità
con le strutture di sfruttamento e di ingiustizia.
Infine, ricorda che la costruzione di un mondo giusto
richiede di abbandonare la logica del dominio e del
possesso (simboleggiata dall'atto del mangiare) per
lasciare spazio libero all'altro e alle sue esigenze.

Oltre a quanti saranno presenti a Boccadasse,
numerosissime comunità e gruppi di credenti si
uniranno da lontano all'iniziativa, proponendo
qualcosa di simile nelle loro città. Chi volesse
comunicare la propria adesione, può inviare un
messaggio a P. Giovanni La Manna SJ
(lamanna.g at gesuiti.it).


Questa presenza a Genova è solo l'ultimo passo di una
lunga serie di iniziative. Da tempo l'UISG/USG
(l'associazione che raggruppa i superiori e le
superiore generali di tutte le famiglie religiose) ha
istituito una Commissione "Giustizia, Pace e
Salvaguardia del Creato", e la recente assemblea delle
superiore generali (oltre 800) ha approvato una
mozione a favore della cancellazione del debito. Le
Congregazioni missionarie hanno dato vita a una rete
per la giustizia (AEFJN: Africa-Europe Faith & Justice
Network: vedi www.aefjn.org) e al Servizio di
Documentazione SEDOS (www.sedos.org). Insieme alle
ONG, poi, sono all'origine di SDEBITARSI, la campagna
italiana per la cancellazione del debito
(www.unimondo.org/sdebitarsi).

Nei primi mesi del 2000, oltre 50 Congregazioni si
impegnarono in una campagna di pressione sul governo
giapponese, per ottenere l'inserimento del debito
nell'agenda del G8 di Okinawa. L'anno prima, oltre 70
Provinciali gesuiti avevano presentato una richiesta
per la cancellazione del debito al G8 di Colonia,
attraverso il JDRAD (Jesuits for Debt Relief and
Development; vedi www.jesuit.ie/jdrad).

Quest'anno, infine, Commissione "Giustizia, Pace e
Salvaguardia del Creato" di UISG e USG, AEFJN, SEDOS e
SDEBITARSI hanno promosso un manifesto-appello che
chiede giustizia economica per i Paesi impoveriti.
Fatto proprio da una coalizione di circa 250
congregazioni e organismi religiosi, il
manifesto-appello chiede: cancellazione del debito,
fine dei programmi di aggiustamento strutturale,
trasparenza, coinvolgimento della società civile e
accordi commerciali favorevoli ai Paesi poveri. Il
testo è disponibile sul sito www.vidimusdominum.org


Genova, 19 luglio 2001

Paolo Foglizzo SJ (Aggiornamenti Sociali)