Cancella il debito: digiuno e preghiera, di Andrea Semplici



Boccadasse: ci sarà anche il vescovo

di Andrea Semplici, Nigrizia

Dante Clauser, anziano prete di strada a Trento,  entra, appoggiandosi a un
bastone nel piccolo santuario di Sant'Antonio a Boccadasse. Cammina con
lentezza, ma "non avrei mai mancato questo appuntamento". La chiesa di
Sant'Antonio è bardata a festa con voli di gabbiani di gommapiuma e grandi
cartelli: "Cancella il debito". Il grido delle chiese contro l'ingiustizia e
contro le politiche dei G8 sta per cominciare anche in questa chiesa sul
mare. Stasera alle sette l'immagine del Cristo Campesino entrerà
gloriosamente nella piccola navata di Sant'Antonio e domattina preti e
suore, missionari e missionarie cattolici (ma anche monaci buddhisti, fedeli
islamici, gente bahi) cominceranno uno straordinario digiuno di due giorni.
Clima eccitato a Sant'Antonio. Chiama Don Diego Buono, vescovo di Saluzzo,
presidente di Pax Christi Italia: vuole sapere come si arriva a Boccadasse.
Suor Patrizia Pasini, coordinatrice di questo mondo cattolico, è accerchiata
dai grandi network televisivi internazionali e viene intervistata da Mario
Monicelli che sta curando per la Rai il film sui G8. Una signora domanda con
urgenza: 'Serve lo zucchero per chi può rischiare di andare in coma
diabetico durante il digiuno'. I musicisti africani rullano i loro tamburi.
'Pregheremo, digiuneremo, vogliamo testimoniare' dice suor Patrizia Pasini.
"E vorremmo che da questa esperienza nascesse il bisogno per tutti, anche
per noi, di convertirci. Noi, cittadini del Nord, noi chiesa dobbiamo capire
che i nostri stili di vita sono un insulto verso il Sud del mondo, verso i
poveri. I grandi della Terra potrebbero sconfiggere la fame: non lo fanno
perché i veri padroni sono le multinazionali che sacrificano la vita degli
uomini in nome del profitto".
"I passi ufficiali della Cei ci hanno sicuramente sorpreso: adesso non
parlano più solo di scuola e famiglia, ma anche dei bisogno di cambiare le
regole del gioco dell’economia" spiega Tonio Dall'Olio, coordinatore
nazionale di Pax Christi. "E' la prova che il lavoro di tante comunità di
base ha avuto successo: non c'è parrocchia che oramai non si occupi di
finanza etica, di commercio equo, di microcredito. Il vertice della Chiesa
non poteva più ignorare quanto stava accadendo".
Giovanni La Manna è un giovane gesuita napoletano. Lavora con i senza fissa
dimora fra i carruggi del porto di Genova. Lui ha convinto i gesuiti a
tenere aperta la chiesa blindata nella zona rossa. "Ma non possiamo più
stare in silenzio: oggi i poveri che vengono da noi è gente normale’ che, a
un certo punto è precipitata nella povertà e nella solitudine. Questa
frontiera di rischio è la conseguenza di un sistema che non è giusto. Per
questi digiuniamo".