Per una zolla di libertà... ai desplazados del Guatemala



che i soldi vadano a buon fine è garantito dagli italiani (ben noti), dunque
fate girare senza le (purtroppo legittime) preoccupazioni che tutte le
raccolte di soldi suscitano.
ciao
Daniele Barbieri




Per una zolla di libertà... ai desplazados del Guatemala

Riceviamo da Mario Cárdenas, direttore della cooperativa Kato-ki di
Chimaltenango, GUATEMALA, un altro drammatico ed urgente appello "Per
Chisiguán non c'è più alcuna via d'uscitaS Lunedì 30 aprile c'è stata una
riunione nell'ufficio del Presbiterio Cakchiquel, una setta nordamericana,
in Chimaltenango alla quale erano presenti tutti gli abitanti di Chisiguán
per negoziare il prezzo di vendita del terreno in cui vivono. La signora
responsabile del Presbiterio Cakchiquel ha dato un mese di tempo per pagare
il terreno; se non lo fanno procederà allo sfratto definitivo per tutti.
Sono stati chiesti 60.000 dollari (per un terreno che ne vale a fatica
10.000). E' stato un colpo durissimo per la gente. Ci siamo riuniti tutti
nella cooperativa e, piangendo, hanno deciso di non continuare più con
questo sfruttamento e strumentalizzazione ed hanno detto che pensano che la
cosa migliore sia lasciare Chisiguán. Si è cercata l'alternativa di un
terreno in cui spostarsi. Hanno localizzato un pezzo di terra a EI Llano,
sulla strada per Zaragoza; è un terreno di 6.428 mq, pianeggiante, con
energia elettrica (senza acqua, però).

Dinanzi alla minaccia dello sfratto pensano sia necessario costruire li un
salone grande dove farebbero delle divisorie provvisorie per ogni famiglia
mentre si costruiscono le varie "casitas". Sono stati chiesti per questo
terreno 20.242 dollari [45 milioni di lire]. Il proprietario lascia un
tempo brevissimo per prendere una decisione, in caso contrario lo affitterà
ad una persona che l'ha chiesto per coltivarlo".  I desplazados di
Chisiguán sono scacciati dalla terra dove avevano cominciato a ricostruire
la loro difficile vita. Devono riprendere il loro "esodo"... devono di
nuovo lasciare le loro case (anche se povere baracche incapaci di ripararli
dal freddo della notte e dalla pioggia)... ma verso dove? Le lacrime, la
stanchezza, il dolore annebbiano i loro occhi... non vedono più nessuna
strada... e chiedono con ansia - ed una luce di speranza accende il loro
volto -: "Padre Renato, gli amici d'Italia lo sanno che dobbiamo andar via?
Loro cosa dicono? Loro cosa pensano?" Agli amici italiani chiedono un
sicuro  pezzo di terra da cui più niente e nessuno possa cacciarli viaS
dove - come  dicono loro - "seminare la speranza". Con 45 milioni diamo una
casa a 400 famiglie di rifugiati


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Chisiguán (per chi lo richiede, il contributo è detraibile dalla denuncia
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