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(Fwd) Giornata internazionale del malato
- Subject: (Fwd) Giornata internazionale del malato
- From: "Olivier Turquet" <turquet at dada.it>
- Date: Sat, 5 Feb 2000 18:23:55 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: AIFO <aifo at madrona-a.iperbole.bologna.it> To: Subject: Giornata internazionale del malato Date sent: Thu, 3 Feb 2000 17:18:16 +0100 Bologna, 3 febbraio 2000 Carissimi, in occasione della prossima Giornata internazionale del malato ci piacerebbe che venisse ricordato come in un mondo "malato" di profonde ingiustizie e' proprio di queste che bisognerebbe parlare per affrontare il tema salute. La sanita' e' una condizione di vita dettata da molti fattori: cibo, acqua, cure mediche, istruzione. Il nostro organismo lavora da quarant'anni in ambito sanitario; accanto ai malati di lebbra, ma anche in programmi di sanita' di base, e sempre con interventi socio sanitari volti al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni. Lo facciamo formando personale locale e sostenendo progettualita locali per innescare processi di auto sviluppo, allo stesso tempo lottiamo contro i meccanismi che generano sottosviluppo attraverso campagne di opinione volte a decostruire i grandi meccanismi internazionali alla base di tante iniquita'. E' in virtu' di questa esperienza, comune a decine di altre associazioni, che abbiamo deciso di emettere il comunicato riportato di seguito. Grazie per l'attenzione. Buon lavoro e saluti cordiali Michela Di Gennaro Bologna, 3 febbraio 2000 COMUNICATO STAMPA 11 FEBBRAIO 2000 GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MALATO Amartya Sen, premio Nobel per l'economia, nel suo discorso tenuto alla 52a Assemblea mondiale della Sanita a Ginevra il 18 maggio dello scorso anno evidenziava la relazione esistente tra buona salute, prosperita economica e politica partecipativa. Il binomio equita e partecipazione sembra essere la chiave di volta per guarire un mondo malato. E proprio di "ineguaglianza nella sanita" parla un comunicato dell'OMS del 26 gennaio scorso, in cui il dr. Davidson R. Gwatkin, direttore del programma internazionale di politica sanitaria dell'OMS, evidenzia quanto siano fuorvianti le statistiche soprattutto quando trattano di sussidi sociali. Questi ultimi, infatti, spesso piu che essere diretti ai poveri che ne avrebbero maggiore bisogno finiscano per sostenere le classi medie. Un esempio e quanto si verifica in 11 paesi dell'Africa subsahariana in cui si e registrato un tasso di mortalita infantile piu elevato nei bambini appartenenti a minoranze etniche. Ad Alma-Ata nel 1978 l'Organizzazione Mondiale della Sanita lancio' uno slogan che racchiudeva un obiettivo significativo: "salute per tutti nell'anno 2000". In effetti gli ultimi decenni hanno visto crescere la speranza di vita alla nascita che, in alcuni paesi nell'ultimo secolo, e addirittura aumentata di 30/40 anni. Per buona parte della popolazione mondiale si e ridotto il rischio di contagio da malattie infettive. Inoltre la crescita della qualita della vita in alcuni paesi in via di sviluppo ha inciso positivamente sull'andamento demografico riducendo il tasso di fertilita da piu di sei bambini per donna alla fine degli anni 50 ai tre di oggi. Cio nonostante la salute rimane un diritto negato come effetto di problematiche ben piu vaste. Oggi 800 milioni di persone sono prive di assistenza sanitaria, di cui 200 milioni nell'Africa subsahariana, 300 milioni nelle zone rurali dell'India, altri 200 milioni nelle aree urbane marginali dello stesso paese ed almeno 100 milioni nei paesi piu poveri del Sud est asiatico come Nepal, Bangladesh e Laos. Le malattie infettive e parassitarie, largamente diffuse nei paesi in via di sviluppo, provocano il 43% dei decessi che si verificano ogni anno nel mondo. L'alimentazione scarsa, i servizi sanitari carenti, la mancanza di acqua potabile e la cura materna insufficiente sono le cause della denutrizione che colpisce la meta dei minori di 5 anni nei paesi del sud dell'Asia ed un terzo di quelli dell'Africa subsahariana. Secondo l'UNICEF, agli inizi del 1998, tra il 30 ed il 50% della popolazione dei 35 paesi piu poveri del mondo non aveva accesso ai centri di assistenza sanitaria. Oltre un miliardo e 100 milioni di persone non hanno acqua potabile e 2 miliardi e 900 milioni non hanno possibilita di risanamento del territorio. Queste condizioni rappresentano un campo fertile per l'estensione di malattie infettive: nel 1996 la tubercolosi ha ucciso 3 milioni di persone, la diarrea 2,5 milioni di bambini, la malaria tra 1,5 e 2,7 milioni di persone. L'AIFO, come molti altri organismi non governativi, si batte da anni per combattere le cause che determinano la negazione del diritto alla salute. Queste cause hanno un nome: debito estero; investimenti militari a scapito di quelli sociali, sfruttamento della manodopera, analfabetismo; e, per riassumerle tutte: priorita delle leggi di mercato su quelle dell'umana convivenza. La Giornata internazionale del malato puo essere vissuta in molti modi: accanto ai malati che ci sono vicini senza dimenticare che possiamo essere, attraverso gli organismi della solidarieta internazionale, anche vicini ai malati distanti e che in ogni momento della nostra vita ciascuno ha l'opportunita di costruire un mondo piu "sano". (Fonti: Guida del mondo 1999/00 Ed. EMI - WHO Press release 26/1/2000) Per informazioni e materiali di approfondimento: Ufficio Stampa AIFO - Michela Di Gennaro 051 433402 - 0328 6223901 ------- End of forwarded message -------
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