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e' morto Autant-Lara, regista di "Non uccidere"
- Subject: e' morto Autant-Lara, regista di "Non uccidere"
- From: Alessandro Marescotti <kfqma at tin.it>
- Date: Tue, 08 Feb 2000 15:01:27 +0100
E' MORTO CLAUDE AUTANT-LARA REGISTA DI "NON UCCIDERE" E' morto il 5 febbraio all'eta' di 97 anni il regista francese Claude Autant-Lara. Ha firmato una sessantina di film importanti tra cui "Il diavolo in corpo" (1947),"La traversata di Parigi" (1956) e "Non uccidere" (1961). Autant-Lara e' stato autore di battaglie civili che gli procurarono contrasti con la censura. Vale la pena ripercorrere la storia di "Non uccidere", un film simbolo dell'obiezione di coscienza, che all'inizio degli anni Sessanta viene "proibito" dalla censura in diverse nazioni, fra cui l'Italia. Autant-Lara vede morire il suo film sotto il peso di divieti imposti dall'alto. Ma un fatto straordinario accade in Italia. Il 18 novembre 1961 il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, fa proiettare il film "Non uccidere" di fonte a decine di giornalisti e di uomini di cultura. I divieti vengono cosi' infranti da un gesto clamoroso di cui si fa protagonista un sindaco cattolico, vicono a Dossetti ed eletto come indipendente nella DC. Che cosa contiene di tanto "pericoloso" il film? "Non uccidere" narra un fatto accaduto realmente, quello di un giovane francese che si rifiuta di indossare l'uniforme militare perche', come cattolico, non vuole imparare ad uccidere. Poiche' il film esalta la figura di un obiettore di coscienza, la commissione ministeriale sulla censura di quel tempo vi rintraccia il reato di istigazione a delinquere e percio' lo esclude dalle sale cinematografiche. Tale censura suscita l'indignazione del deputato Sandro Pertini che, assieme ad altri socialisti, presenta un'interrogazione parlamentare. Ma il sindaco va oltre e, con un atto di disobbedienza civile, infrange, nella citta' di cui e' sindaco, il divieto di proiezione e invita giornalisti e uomini di cultura a vedere il film. Scoppia un caso internazionale, dato che anche in altre nazioni il film e' boicottato fin dall'inizio, tanto che per girarlo il regista era stato costretto ad andare in Jugoslavia, poiche' ne' la Francia ne' l'Italia avevano autorizzato le riprese nel loro territorio. Il dibattito e l'impressione profonda suscitati dal film di Autant-Lara producono l'effetto "ibdesiderato" per cui i vertici militari avevano richiesto la censura sul film: in Francia viene approvata una legge che consente l'obiezione di coscienza. In Italia intanto, nel 1962, rifiuta di indossare la divisa Giuseppe Gozzini, primo obiettore di coscienza cattolico. Entra in galera per corenza con il quinto comandamento: "Non uccidere". SCHEDA / FILM ANTIMILITARISTI CENSURATI --------------------------------------- Dal romanzo "Addio alle armi" viene tratto un film che nel 1932 mette in scena la sconfitta di Caporetto, il mito della prima guerra mondiale viene infranto da scene di cruda realta' e di insensata follia. Scatta la censura e gli italiani per vederlo (in TV) dovranno aspettare 50 anni. Oscuramento in Italia e Germania anche per il film "All'Ovest niente di nuovo", uscito nel 1930, vincitore di due Oscar ma troppo antimilitarista. Realizzare e far vedere film critici sulla prima guerra mondiale risulta difficile anche nel 1950: la narrazione della storia di un obiettore di coscienza ha un effetto cosi' dirompente che il "servizio segreto psicologico" dell'esercito francese ne impedisce la realizzazione. Il film viene ripreso dieci anni piu' tardi, cambia titolo (da "L'obiettore" diventa "Non uccidere") e il regista Autant-Lara e' costretto a realizzarlo in Jugoslavia, fra il 1961 e il 1963. Sono gli anni dell'Algeria, allora colonia francese, in lotta per l'indipendenza. Il film ha un impatto poderoso sull'opinione pubblica. Stesso effetto shock ha in Italia "Uomini contro" di Francesco Rosi. Il regista incontra resistenze tali in Italia da non doversi recare in Jugoslavia per girarlo. Il film esce nel 1970 provocando uno strascico di polemiche e di proteste dei "benpensanti". Altri film che hanno rivisitato criticamente la prima mondiale sono "Charlot soldato" (uscito nel 1918), "La grande guerra" di Mario Monicelli, il tedesco "Westfront", "Orizzonti di gloria" di Kubrick e "La grande illusione", francese. Raccontare la verita' della guerra, risvegliare le coscienze e' un impresa anche per chi non e' regista ma educatore di pace: negli anni Sessanta padre Ernesto Balducci viene incarcerato e don Lorenzo Milani e' sottoposto a processo, entrambi per aver sostenuto il diritto ad agire secondo coscienza di fronte a una guerra ingiusta. -------------------------------------------------------------------- Informazioni a cura di PEACELINK E' incoraggiata la libera diffusione (citando la fonte) web: http://www.peacelink.it e-mail: a.marescotti at peacelink.it -------------------------------------------------------------------- Indirizzo di posta convenzionale: PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto (Italy) -------------------------------------------------------------------- Per sostenere PeaceLink: ccp 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte --------------------------------------------------------------------
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