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(Fwd) RETE DI LILLIPUT
- Subject: (Fwd) RETE DI LILLIPUT
- From: "Olivier Turquet" <turquet at dada.it>
- Date: Thu, 3 Feb 2000 04:16:06 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: LUCCHESI FABIO <amfut at tin.it> To: ..... ADERENTI E PROMOTORI LOCALI RETE DI LILLIPUT AGGIORNAMENTO SUGLI SVILUPPI E LE INIZIATIVE DELLA 'RETE DI LILLIPUT PER UN'ECONOMIA DI GIUSTIZIA' NEL MESSAGGIO TROVERETE: IL TESTO DEL MANIFESTO ELABORATO DAI GRUPPI PROMOTORI DELLA RETE LE PRIME PROPOSTE D'INIZIATIVA E MOBILITAZIONE FUTURA AGGIORNAMENTI SULL'ORGANIZZAZIONE DELLA RETE UN AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DEL WTO DOPO SEATTLE Cari lillipuziani, eccoci qua con le novità e le proposte di mobilitazione della rete di Lilliput per i prossimi mesi. È un momento di passaggio non facile da gestire, con il dopo Seattle e il numero di adesioni alla nostra rete che stanno crescendo in maniera davvero significativa. Speriamo che tutti comprenderanno ritardi e difficoltà di questa fase "costituente" per così dire. Nelle ultime settimane presentazioni delle iniziative collegate a Lilliput si sono svolte in molte città e regioni: Napoli, diverse città della Puglia Abruzzo, Trento,Bolzano, Padova, Terni, Prato, Savona, Imperia, Genova aggiungi tu quelle che mancano. Altre, come a Roma, Firenze, Carrara, Venezia,ecc. sono in preparazione....e non ce ne voglia chi eventualmente è stato dimenticato, ma le iniziative sono davvero tante! Dal recente incontro nazionale dei promotori svolto a Firenze abbiamo messo in piedi due gruppi di lavoro. Uno, per rivedere strategie e contenuti sul dopo Seattle (richieste al Governo, al parlamento, lavoro di pressione dei gruppi locali). Un secondo per avviare il percorso verso un incontro nazionale dei gruppi lillipuziani, in programmazione nei prossimi mesi. Questo dovrà essere un momento molto rilevante, di costruzione dell'identità della nostra rete, senza dimenticare che continuiamo a pensare Lilliput in maniera estremamente leggera e in cui il primato è dell'iniziativa dei gruppi locali. Vorremmo far precedere questo appuntamento anche da incontri locali di preparazione (per cui ci servirà un pò di tempo per la costruzione dell'iniziativa). Non vogliamo fare dell'assemblea un grande convegno, ma un momento forte di discussione tra tutti gli aderenti all'arcipelago lillipuziano e decisione delle strategie future. Delle battaglie da mettere in campo. Lilliput, ne siamo tutti convinti, deve servire a vincere ogni tanto sui temi che ci stanno a cuore, non solo a creare maxi aggregazioni. E lo scenario internazionale, vedi Seattle, alcuni risultati ottenuti sul debito, il recente protoccollo sugli Organismi Genticamente Modificati firmato a Montreal, è particolarmente fecondo per questo. L'assemblea dovrà servire anche a rendere più solidi i contatti internazionali accumulati in questi anni sulle tante campagne. MANIFESTO Innanzitutto riportiamo qui di seguito il testo del "Lilliput-manifesto" che i gruppi promotori hanno messo a punto. Il manifesto sarà stampato entro breve tempo e messo a disposizione di tutti i gruppi e le persone che lo vorranno utilizzare. Ma è importante che già ora i vostri gruppi a livello locale lo stampino in proprio e lo appendano nei vari luoghi (bottega, associazione) di ritrovo della rete. La rete non ha ancora un proprio 'logo'. Anzi su questo stiamo ancora lavorando perché ancora non c'è un'idea che ci convinca davvero. A questo proposito anzi....se qualcuno ha delle proposte da fare si faccia avanti (si intende proposte già elaborate graficamente e non solo idee!). Manifesto della Rete di Lilliput per un'economia di giustizia In un momento in cui sembrano valere solo le leggi del mercato e dell'economia finalizzata al puro profitto e le istituzioni democratiche stanno perdendo credibilità e spazi NOI associazioni, gruppi e cittadini impegnati nel volontariato, nel mondo della cultura, nella cooperazione Nord/Sud, nel commercio e nella finanza etica, nel sindacato, nei centri sociali, nella difesa dell'ambiente, nel mondo religioso, nel campo della solidarietà, della pace e della nonviolenza CI SIAMO COSTITUITI NELLA RETE DI LILLIPUT PER DARE UN'UNICA VOCE ALLE NOSTRE MOLTEPLICI FORME DI RESISTENZA CONTRO SCELTE ECONOMICHE CHE CONCENTRANO IL POTERE NELLE MANI DELLE MULTINAZIONALI E CHE ANTEPONGONO LA LOGICA DEL PROFITTO E DEL CONSUMISMO ALLA SALVAGUARDIA DELLA VITA, DELLA DIGNITÀ UMANA, DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE. Come i piccoli lillipuziani riuscirono a bloccare il gigante Gulliver, legando ciascuno un singolo capello, così noi cerchiamo di fermare il tiranno economico conducendo ciascuno la nostra piccola lotta in collegamento con gli altri. Per questo abbiamo costituito la rete di Lilliput: per ampliare l'efficacia delle nostre singole opposizioni condividendo esperienze, informazioni, collaborazioni e concordando mobilitazioni comuni. La recente sconfitta dell'Accordo Multilaterale sugli investimenti, lo stop che l'Organizzazione Mondiale del Commercio ha subito a Seattle, la creazione di sempre più stretti contatti, collaborazioni ed iniziative tra i movimenti che a livello mondiale si oppongono agli effetti devastanti della globalizzazione dell'economia dimostrano che è possibile bloccare la macchina globale con i nostri granelli di sabbia. Il nostro obiettivo a lungo termine è la costruzione di un mondo dove ogni abitante della terra possa soddisfare i propri bisogni materiali, sociali e spirituali nel rispetto dell'integrità dell'ambiente e del diritto delle generazioni future ad ereditare una terra feconda, bella e vivibile. Nell'immediato ci opponiamo alle scelte economiche che attentano alla democrazia, che portano a morte il pianeta e che condannano miliardi di persone alla miseria. Le nostre strategie d'intervento sono l'informazione e la denuncia per accrescere la consapevolezza e indebolire i centri di potere, il consumo critico e il boicottaggio per condizionare le imprese , la sperimentazione di iniziative di economia alternativa e di stili di vita più sobri per dimostrare che un'economia di giustizia è possibile. Ci impegniamo a realizzare tutto questo in un rapporto di dialogo e di collaborazione con tutti gli altri gruppi, reti e movimenti che in Italia e all'estero si battono per gli stessi obiettivi. Siamo certi che mettendo in comune idee, conoscenze, risorse, e iniziative, potremo ostacolare il cammino della globalizzazione al servizio delle multinazionali per contrapporre una globalizzazione al servizio degli esseri umani. Questa è la nostra strategia lillipuziana, questo è il potere di cui ciascuno di noi dispone. Esercitiamolo insieme Si può entrare in contatto con la rete di Lilliput contattando la segreteria tecnica presso Fabio Lucchesi tel.0583/961368 - fax 0583/331070 - e-mail: amfut at tin.it. o i referenti locali della rete............................................................................ ................................................................................ .................................. (qui in fondo lo spazio serve a inserire i riferimenti di ciascun gruppo locale) Nel frattempo stiamo lavorando ad organizzare ulteriori momenti di confronto e d'incontro per costruire i 'nodi' locali della rete (mettetevi in contatto). PROPOSTE DI MOBILITAZIONE FUTURA Stiamo cercando di mettere insieme un calendario preciso delle future iniziative della 'rete'. Non esiste al momento un appuntamento comune che riassuma un pò tutte le questioni che ci stanno a cuore (come è stato il WTO a Seattle per intenderci).Nessuno però si spaventi se di seguito proponiamo diversi 'fuochi' ed iniziative su cui vorremmo concentrare la nostra attenzione. E' probabile che a breve scatti una mobilitazione più precisa sul debito, ma in ogni modo vorremmo giungere a definire un calendario (scadenzato su diverse mobilitazioni per l'anno che ci sta davanti). E' ovvio che ogni gruppo locale potrà decidere, avendo un quadro della situazione complessiva, su cosa concentrare la propria attività (anche in base alla propria maggiore affinità verso certi temi anzichè altri). La "rete di Lilliput" dovrebbe essere il contenitore entro cui raccogliere anche temi e 'fili' diversi sapendo che anche quando ciascuno di noi lavora su un obiettivo ha comunque presente anche le altre questioni più importanti in ballo. E' ovvio che ciascun gruppo rimane nella rete anche raccogliendo solo alcune delle proposte attive in quel momento. 1) DEBITO entro pochi giorni vi metteremo a disposizione una serie di materiali prodotti dalla campagna "Sdebitarsi" che in questo mese di febbraio (verso il 19) propone una mobilitazione nazionale per l'azzeramento del debito dei paesi del terzo mondo. La campagna per la cancellazione del debito è uno degli obiettivi principali su cui la 'rete' concentrerà la propria iniziativa in questo anno e perciò preghiamo tutti di mobilitarsi appena riceverà il successivo messaggio di aggiornamento. E' una fase delicata perchè il Governo ha presentato a Natale un disegno di legge che abbiamo giudicato un primo sso mancora largamente insufficiente. perciò bisogna ora darci dentro per portare a casa un risultato molto più sostanzioso della semplice "ripulitura di bilanci" senza oneri per lo stato approvata dall'Italia. 2) WTO- Millennium Round Per quanto riguarda gli sviluppi della campagna contro il WTO ed i grandi accordi internazionali di ulteriore liberalizzazione dell'economia, come il MAI, ci troviamo anche qui in una fase molto delicata. In quest'ultima settimana infatti, complici i colloqui del vertice di Davos (vedi articolo allegato in fondo), c'è stato un rilancio quasi inatteso del cosiddetto Millennium Round, il negoziato sconfitto a Seattle. Pascal Lamy, commissario al Commercio dell'Unione Europea sta rimettendo in moto la macchina del dopo Seattle. Oltre al Giappone, alleato dell'Unione Europea già a Seattle, pare che questa volta anche Brasile e Sudafrica siano pronti a sostenere la proposta dell'Unione Europea. Considerando che sono i due colossi commerciali di America Latina e Africa, si tratterebbe di alleanze strategiche. Come se non bastasse Clinton, a Davos, ha di nuovo benedetto la Wto come Forum decisivo dell'economia globale. Per questa ragione abbiamo dato vita ad un gruppo di lavoro che stenda rapidamente la piattaforma di una nuova iniziativa che marchi stretto e condizioni l'agenda internazionale. Il 7 febbraio ci sarà il prossimo Consiglio generale della Wto a Ginevra. Il 9 a Roma terremo vicino al Parlamento una confenza stampa per rilanciare le nostre proposte del dopo Seattle. Maggiori informazioni sul tema si trovano iscrivendosi alla mailing list no omc (scrivi al gestore della lista: andbene at tiscalinet.it). E' in uscita un libricino che spiega l'evoluzione della battaglia anti WTO prima e dopo Seattle (richiedere allo 02/48953031, Altreconomia) 3) ACQUISTI TRASPARENTI E BIOTECNOLOGIE Infine ricordiamo due altri possibili obiettivi di mobilitazione futura su cui aspettiamo ulteriori informazioni e proposte: La campagna acquisti trasparenti lancerà probabilmente nel prossimo mese l'idea di un'iniziativa da produrre anche a livello locale per giungere nell'anniversario della morte di Iqbal Masih (aprile) ad una iniziativa nazionale di sostegno della proposta di legge sugli "Acquisti Trasparenti" che già molti gruppi hanno sostenuto Alla fine di maggio si terrà a Genova "Tebio", una grande mostra-fiera del biotecnologico verso la quale stiamo pensando di indirizzare iniziative di controinformazione e mobilitazione. ALTRE INIZIATIVE SITO WEB A partire da marzo dovrebbe essere allestito (speriamo) un sito della "rete di Lilliput" dove i gruppi locali potranno non solo tenersi informati delle iniziative, ma anche sottoscrivere la propria adesione alla rete (vogliamo giungere ad una mappatura dei gruppi e delle realtà lillipuziane), collegarsi ai siti delle associazioni promotrici, trovare materiale d'informazione e di approfondimento. INFINE MANI TESE STA ORGANIZZANDO PER IL 18/20 MARZO A FIRENZE UN PROPRIO IMPORTANTE CONVEGNO SUL TEMA "NUOVE REGOLE PER IL NUOVO MILLENNIO" CON MOLTI 'OSPITI' IMPORTANTI CHE POTRA' ESSERE UN IMPORTANTE MOMENTO DI CONFRONTO PER TUTTA LA RETE (SEGUIRANNO ULTERIORI INFORMAZIONI PIU' PRECISE E DETTAGLIATE). ALLEGATO: CHE SUCCEDE DOPO SEATTLE (spiacenti per chi lo ha già ricevuto) DAVOS SOTTO SOTTO, RIPARTE UN NUOVO ROUND Nel club privato svizzero i semi del dopo Seattle Maurizio Meloni (il manifesto, 28.1.2000) Uno dei seminari di questi giorni sarà dedicato al "destino dell'universo"; un altro, più modestamente, farà l'elenco di "ciò che resta da privatizzare". Da non perdere anche "quante persone la terra può sostenere?": un tema che va seguito, se non altro per essere sicuri di non ritrovarsi nella lista di quelli che la terra non potrà sostenere. Qualche migliaio di uomini potentissimi, ricchissimi, coltissimi, discutono a Davos in questi giorni di questioni pubbliche, in un Forum privato, selezionato, non accessibile. Forse è solo una grande vetrina, rimane che nel passato da questo genere di "inciuci globali" tra capi di grandi imprese, capi di stato e padroni del pensiero sono state messe in carrozza iniziative di una qualche rilevanza pubblica: l'Uruguay Round, cioè il papà della WTO, e il Nafta, l'Accordo Nordamericano di Libero Scambio, per citare le ultime. Dobbiamo scandalizzarci che il potente organizzatore del Wold Economic Forum, Klaus Scwhab, inviti sulle montagne svizzere i duemila leaders globali? Di sicuro il WEF non sarà il massimo della democrazia e della trasparenza. Ma lo sono forse il G7, la Commissione Europea, il Comitato 133 che spalleggia il Commissario e scrive le piattaforme sul commercio per noi europei? E' meglio l'Ocse che raggruppa solo i ventinove Paesi più ricchi e dove per due anni una trentina di supertecnici hanno negoziato all'oscuro dei Parlamenti l'Accordo Multilaterale sugli Investimenti? Sono meglio le Banche centrali, gli investitori finanziari che producono più ricchezza dei sette paesi più industrializzati, i mercati che votano tutti i giorni, le agenzie di rating che fanno traballare le economie nazionali, il Fondo Monetario che scrive ricette per i paesi indebitati? E le tanto invocate Nazioni Unite, che appaltano alla Nato il tema sicurezza e attraverso il programma "Global Compact", varato un anno fa proprio a Davos da Kofi Annan, vendono il proprio marchio alle compagnie multinazionali (Rio Tinto e Shell per citarne un paio)? E' lo spirito dei tempi. L'assorbimento di ogni spazio pubblico da parte di attori privati che scrivono norme a loro piacimento è il segnale distintivo di quella che chiamiamo globalizzazione. Per questo è molto significativo che al trentesimo anniversario del WEF, sul'onda lunga di Seattle, molte delle organizzazioni di base che hanno promosso il Controvertice americano lancino oggi una piattaforma per un monitoraggio pubblico del World Economic Forum. E che forze politiche e sociali europee di varia estrazione abbiano individuato in Davos una meta di quello che si profila come il nuovo turismo di massa del secolo, quello delle contromanifestazioni. E proprio da Davos parte il vero dopo Seattle. Smaltita la sbornia i fautori della WTO si sono rimessi alacremente all'opera. Pascal Lamy, commissario al commercio dell'UE, non si arrende all'idea che quest'anno, a causa delle elezioni in Usa, debba essere un anno perso per un nuovo Round negoziale della WTO. In una recentissima dichiarazione Lamy dice che bisogna puntare ad un'agenda più limitata di quella di Seattle, "concentrandosi su una serie di temi meno controversi e meno visibili (sic!)". La sua posizione avrebbe i favori di Brasile, Sudafrica e Giappone. Il Giappone era già alleato dell'Unione Europea a Seattle. Se risultasse confermata anche l'alleanza con due colossi regionali come Brasile e Sudafrica , il quadro potrebbe forse modificarsi e rendere meno improbabili i lavori del prossimo Consiglio generale della WTO, fissato per il 7 febbraio prossimo a Ginevra. Quella del 7 febbraio sarà la vera e propria prima riunione del dopo Seattle, visto che quella del 17 dicembre scorso si era risolta in un buco nell'acqua. Anche Mike Moore, direttore WTO, non poteva mancare l'appuntamento di Davos. Lì ritroverà i suoi amici della Camera Internazionale di Commercio, la potente lobby industriale che sul depliant di presentazione si vanta di poter condizionare in maniera unica i negoziati commerciali e quelli WTO. Troverà anche due protagonisti delle manifestazioni di Seattle come Martin Khor, direttore di Third World Network e John Sweeney presidente del sindacato americano AFL-CIO, con cui discuterà di apertura dei mercati. Moore in questi giorni ha girato il mondo (India, Usa, Bruxelles, Sudafrica) per preparare con cura la riunione del 7 febbraio. E ha coniato un'immagine efficacissima: la WTO, ha dichiarato, "dovrà in questi mesi assumere la posa del cigno, sereno sul ciglio dell'acqua ma capace di sguazzare furiosamente al di sotto." Battuta che fa il paio con quella di Lamy sui temi poco visibili per dimostrare che nelle alte sfere WTO Seattle è stata letta come un invito ad occultare i temi di sostanza sotto l'apparente facciata della trasparenza e della cooptazione delle organizzazioni non governative. Tra il prossimo Consiglio generale WTO e la decima Conferenza dell'Unctad (Bangkok, 12-19 febbraio), sarà comunque più chiaro se dal 2000 dovremo aspettarci un rilancio del nuovo round di liberalizzazioni affondato a Seattle. ------- End of forwarded message -------
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