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Fw: Argentina: somos todos Dario y Maximiliano. Mobilitiamoci.



----- Original Message -----
From: yabasta@tin.it
To: yabasta@tin.it
Sent: Wednesday, July 03, 2002 1:16 AM
Subject: ez: Argentina: somos todos Dario y Maximiliano. Mobilitiamoci.

SOMOS TODOS DARIO

SOMOS TODOS MAXIMILIANO

48 morti assassinati dalla Polizia Argentina



Il 27 di giugno scorso, la Polizia Argentina, la famigerata "montada", ha
nuovamente ucciso, ferito e arrestato compagni e compagne che partecipavano
ad una manifestazione.

Due morti ammazzati, decine di feriti, alcuni in modo grave, e centinaia di
arresti sono il bilancio provvisorio di un altro giorno di terrore per le
strade di Buenos Aires.

Una manifestazione dei piqueteros, il movimento che sta segnando e guidando
la rivolta in Argentina è stata repressa nel sangue.

Dario Santillàn, compagno di Indymedia Argentina, fu ucciso a sangue freddo
da un poliziotto in borghese, quando si trovava a prestare soccorso ad un
manifestante ferito anche lui, da una pallottola sparata dai fucili a pompa
usati dalla polizia per disperdere i manifestanti.

La manifestazione, l'ennesima che sta scuotendo da otto mesi l'Argentina,
era stata convocata in risposta alla missione del FMI che ha concordato con
il governo argentino altri tagli alla spesa sociale e altri blocchi ai
depositi dei correntisti.

Questo significa ancora più fame, miseria e povertà.

La repressione condotta dalla Polizia, ha visto, secondo testimonianze, la
partecipazione di numerosi agenti in borghesi appartenenti
all'organizzazione "triple A" (Alleanza anticomunista Argentina). Detta
organizzazione, negli anni della dittatura, contava con numerosi
"collaboratori" affiliati alla Loggia massonica P2.



Dopo dieci anni d'applicazione di queste politiche, prima con Menem, poi
con De La Rua, e adesso con Duhalde, la disoccupazione ha raggiunto il
venticinque per cento della forza lavoro, ma se si prendono in
considerazione i sub occupati, si raggiunge il quaranta per cento.

Il salario medio è di trecento euro al mese a fronte di un costo della vita
simile a quello europeo. Un bambino su sette soffre la fame. La mortalità
infantile è aumentata del trentacinque per cento. Intere regioni non hanno
più nessun tipo di servizi sociali. Mancano medicine e apparecchiature
mediche. I poveri muoiono nelle corsie degli ospedali pubblici per mancanza
di attenzione.

E inoltre, la repressioneŠ

Un rapporto del Centro di studi Legali e Sociale denuncia che nel duemila
le Forze di sicurezza hanno ucciso trecento giovani accusati di essere
delinquenti comuni. Nelle caserme e nei commissariati sono tornati, di
norma, le sezioni di torture e le vessazioni che molto spesso si concludono
con la morte del arrestato.



Tutto questo nell'indifferenza, o addirittura con la complicità della
magistratura.

Per citare un esempio drammatico, i 127 poliziotti accusati di omicidio,
torture e percosse, per i fatti di dicembre del 2001, sono stati assolti e
reintegrati in servizio.

La storia sta cercando di scrivere un'altra pagina nera di morte e
repressione. In Argentina come in Palestina, Kurdistan, Chiapas, Colombia,
Afganistan, Kosovo, ecc.

Ovunque arrivi la mano del gendarme internazionale, gli Usa, e il suo
alleato più fedele L'Europa, per imporre le politiche neoliberiste al
servizio delle multinazionali, produce migliaia di morti, feriti, arrestati
e perseguitati.

Come in tutte le guerre di bassa intensità, la rabbia e la disperazione di
un popolo alla fame trova come unica risposta la repressione, i carri
armati, le bombe, le pallottole.

Oggi, ancor più di ieri, dopo Genova, siamo certi che un altro mondo non
solo è possibile ma necessario, che va conquistato.

Che un impero che riduce i popoli alla fame, depredandoli delle risorse per
sopravvivere, va fermato.

Appoggiando i popoli in lotta in qualsiasi parte del pianeta, ma anche
disobbedendo nei nostri territori al tentativo di imporre un sistema che
vede nel profitto e negl'interessi delle multinazionali, l'unica politica
di governo mondiale

Esprimiamo la nostra solidarietà al movimento dei "piqueteros" e a tutti i
compagni e le compagne che in Argentina lottano contro le politiche di fame
e miseria.

Dario Santillàn e Maximilaiano Costeki, lottano ancoraŠ con noi

Per la giustizia, la dignità e la vita!!!!

SOMOS TODOS PIQUETEROS

PER QUESTE RAGIONI,

PER FERMARE IL MASSACRO DELLE ALTERNATIVE IN ARGENTINA,

MOBILITIAMOCI AL PIÙ PRESTO





Associazione Ya Basta!

Per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo

Milano 02 6705185 yabasta@tin.it