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ECUADOR: Con la Dollarizzazione perde la democrazia
- To: (Recipient list suppressed)
- Subject: ECUADOR: Con la Dollarizzazione perde la democrazia
- From: "Comit. Intern.sta Arco Iris" <ale.ramon@numerica.it>
- Date: Mon, 06 Mar 2000 10:10:11 +0100
nota: In fondo all'articolo, troverete
un chiarimento rispetto alla venuta in
Italia della delegazione della CONAIE.
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Ecuador: con la dollarizzazione perde la democrazia
da "Hoy", 16 febbraio del 2000
di Alberto Acosta
La dollarizzazione s'impone , non si discute. La si maschera come qualcosa
di tecnico, per estrarla dalla sfera politica, mentre le sue conseguenze,
soprattutto le riforme sulle privatizzazioni e sulla flessibilizzazione,
dopo aver prodotto lo svuotamento politico, vengono assunte come inevitabili.
Questa è la sua "forza", sostenuuta, inoltre, da un massiccio terrorismo
economico che giustifica la direzione intrapresa e frena qualsiasi
alternativa: perciò si gonfia il fantasma della iperinflazione che non è
apparso da nessuna parte, nè appare ancora . .
In sostanza la dollarizzazione è un "golpe di mercato" per equipararlo fin
dalle sue origini con un "golpe di Stato". Golpismo che, come è ovvio, non
crea angosce e rifiuto tra le oligarchie "costituzionaliste" o tra i
sociologi istituzionalisti, come lo ha fatto l'insurrezione popolare del 21
gennaio scorso. Questi (oligarchie e sociologi), mentre l'appoggiano, non
vedono comunque nella dollarizzazione una espressione antidemocratica .
Domandiamoci: Cosa succederà alla nostra democrazia quando le decisioni
proprie dello stato nazionale, tanto importanti come la politica monetaria
e del cambio, emigreranno del tutto verso spazi dove non abbiamo alcun
controllo nazionale?
"Non ci sono segnali di nessuna democrazia degna di questo nome fuori dallo
stato nazionale", ha riconosciuto poco da poco Rolf Dahrendorf, ex
direttore della London School of Economics e membro della camera dei Lord.
La dollarizzazione, in realtà non merita nemmeno di essere considerata come
un azione liberale, poichè, in quanto decisione artificiale e arbitraria,
riduce la capacità di manovra del mercato nazionale.
Con essa si elimina uno strumento della politica economica di base per
determinare il valore della moneta nazionale in relazione con il resto
delle monete degli stati vicini e ancora con la divisa cardine, il dollaro.
Non si stabilisce questo importante prezzo attraverso il mercato, come
raccomanda la teoria neoliberista. Si rinuncia, insomma, al controllo
monetario e di cambio da parte di uno stato sottosviluppato, per
subordinarsi al controllo di uno stato più grande.
Sarà che i nostri neoliberisti non sono poi così liberisti e che nel
primeggiare il loro spirito autoritario unicamente si rifugiano nella
dollarizzazione per soddisfare le loro bramose riforme strutturali, quando,
secondo la linea di riflessione di un neoliberista di reale peso come
Friederich Von Hayek , piuttosto dovrebbero appogiare il "movimento del
libero denaro"?
Non saremo liberi definitivamente con questa dimensione dittatoriale!
Sappiamo che la sovranità è relativa. E sappiamo abbondantemente che i
paesi poveri scelgono il maneggio della loro economia in condizioni ogni
volta più limitate.
Tuttavia rinunciare alla moneta nazionale, per una dollarizzazione
ufficiale sottomessa, ci fa cedere un elemento di base della politica in
termini ampli e di conseguenza siamo meno paese.
Per la subordinazione economica e culturale delle nostre elites al modello
neoliberista, perdiamo un vincolo con la società, un referente della nostra
identità nazionale. Se da un lato questa decisione limita ancora di più la
nostra sovranità, dall'altro, non essendo nemmeno stata discussa e meno
ancora consultata nelle urne come hanno fatto gli europei per promuovere la
costituzione dell'euro, amputa la nostra democrazia.
Quindi agli argomenti contrari alla dollarizzazione si dovrà unire l'azione
politica, così come lo afferma la CONAIE nella consulta popolare, CONAIE
che ha fatto suo "il principio più generale della democrazia", usando le
stesse parole di Dahrendorf, "la possibillità di dimettere senza violenza
coloro che stanno al potere, quando la volontà e le preferenze della
popolazione sono cambiate".
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Traduzione a cura del Gruppo di Nuoro
=========== Tour Italiano della CONAIE ==========
Carissimi Amici ed Amiche,
Compagni e Compagne,
Nel ringraziare tutti voi per l'entusiasmo dimostrato rispetto alla venuta
in Italia della delegazione della CONAIE, vi segnaliamo di aver chiuso la
lista delle richieste, richieste che provengono da circa 50 città d'Italia,
dalla Sicilia al Trentino, dalla Sardegna al Friuli.
Al momento siamo in attesa di una conferma tanto dei nomi dei due delegati
quanto delle date che avremo a disposizione, con la speranza di non dover
escludere nessuno dal Tour.
Presto inizieremo anche a lavorare alla presentazione di un accurato
dossier informativo sull'Ecuador e sulla realtà indigena dell'Ecuador.
Ringraziamo tutti per la celerità con cui siamo stati contattati e
confermiamo che quanto prima prendermo contatto diretto con ogni realtà per
organizzare questa importante iniziativa.
Saluti Internazionalisti,
Comitato Internazionalista Arco Iris
per il Coordinamento di Solidarietà con i Popoli Indigeni
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Comitato Internazionalista Arco Iris
Via don Minzoni 33 - 25082 Botticino Sera (BS)
Tel/Fax: 030 - 2190006
E-mail:"ale.ramon@numerica.it"
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