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dossier pinochet: ecco comene parla la repubblica
- Subject: dossier pinochet: ecco comene parla la repubblica
- From: PIER LUIGI GIACOMONI <rhenus at libero.it>
- Date: Fri, 03 Mar 2000 18:24:40 -100
CARISSIMI, qualche ora fa facendo circolare il dossier sul caso pijnochet apparso oggi (venerdi' 3/3/2000) facevo notare come il quotidiano tirnese abbia evitato di ricordare i risvolti politico-economici della vicenda. Leggendo la "repubblica" qualcosa traspare: merita considerazione l'irato commento di Luisi Sepulveda e attenzione le parole del presidente designato Ricardo Lagos. abbiamo ritenuto, nonostante la lunghezza di mettere tutto in circolazione affinche' ognuno si faccia un'idea dei fatti e dei comenti. chiedendo scusa della lunghezza, salutiamo A PRESTO, PLG ------------------------------------------------------------------------------- IL TIRANNO E L'OMERTA' di LUIS SEPULVEDA MENTRE scrivo queste righe un Boeing 707 delle forze aeree cilene si allontana dall'Europa con un carico di spazzatura di ritorno al proprio paese d'origine. La giustizia universale è stata, una volta ancora, violata, burlata, per ragioni che conosceremo con certezza solo quando, tra molti anni, Jack Straw scriverà le proprie memorie giustificando la liberazione di un tiranno. UNA volta ancora le vittime constatano che il diritto e la legalità stanno sempre dalla parte dei potenti, e che l'etica viene calpestata in nome della logica di mercato. Nessuno che leggesse il comunicato dei medici inglesi che hanno visitato Pinochet crederebbe che lo stato della sua salute mentale sia tanto critico da poter eludere l'azione della giustizia. Nessuno può; accettare che obbligare Pinochet a rispondere alle accuse del giudice Baltasar Garzon sarebbe stato un atto di crudeltà . E ancora, nessuno può; credere nelle deboli giustificazioni del governo spagnolo, che ha fatto tutto il possibile per impedire alla giustizia spagnola di giudicare un assassino, carnefice, tra le molte vittime, anche di cittadini spagnoli. L'annuncio di Straw è stato la conferma di una farsa tramata nelle cloache del potere. Il commercio di armi, il potere monopolizzatore di certe aziende spagnole che hanno investito in Cile, e la debolezza politica del governo cileno - di quello in uscita e di quello entrante - sono i responsabili di questa macabra irresponsabilità capace di perdonare un criminale e di farsi beffa delle vittime. Resta solo da vedere se in Cile ci sarà chi oserà affrontare il tiranno che ritorna in gloria e maestà per dirgli: lei è pazzo, un'equipe di medici inglesi ha diagnosticato la sua demenza e al senato non c'è posto per un soggetto che non sia in possesso delle proprie facoltà mentali. Non accadrà . Lo dico mentre desidero ferventemente di sbagliarmi, mentre spero che il governo dia un segnale di decenza e di buon senso, ma dato che conosco la realtà cilena, so che non sarà così, e che Pinochet manterrà la propria immunità di senatore a vita, anzi: chi ha attentato ai valori costituzionali verrà dichiarato ex presidente della repubblica, in modo che gli venga conferita maggiore immunità , o impunità , che in questo caso è lo stesso. Su quel Boeing 707 delle forze aeree cilene, un mucchio di spazzatura medita la propria vendetta. Posso immaginare che in questo momento i dirigenti della destra cilena, tra i quali Joaquin Lavin, stiano tremando perchè il satrapo gli chiederà il conto per averlo abbandonato nella recente campagna elettorale. I militari che, grazie alla coraggiosa azione di un giudice cileno, Guzman, sono in prigione, anche loro tremano. Pinochet agli arresti in Inghilterra o in Spagna rappresentava per loro la possibilità di lavarsi delle colpe dichiarando di aver obbedito ai suoi ordini quando torturavano, sequestravano, assassinavano migliaia di cittadini. Adesso, con il tiranno di nuovo in Cile, le loro vite non valgono un soldo, e loro lo sanno. I generali Arellano Stark o Manuel Contreras, per omertà della mafia militare, taceranno, e non diranno mai dove si trovano i nostri desaparecidos. Indossando abiti civili, quel mucchio di spazzatura che è Pinochet vola verso il Cile, e ci rimane solo da vedere chi lo riceverà al suo arrivo, chi, in nome di chi e di quali sporchi interessi, lo saluterà rendendogli onore. Povero Cile, mia patria sempre più lontana, diventata un deposito di immondizie. IN NOME DELLA LEGGE di ANTONIO POLITO OGNI VOLTA che chiediamo giustizia, intendiamo anche vendetta. Per questo tutti comprendiamo col cuore il figlio di un padre torturato, la moglie di un marito .desaparecido., i relitti affettivi dei tremila fantasmi spariti nella notte di Santiago, quando Pinochet non era vecchio e malato, ma fresco e sanguinario, infaticabile nella sua opera di sterminio. EPPURE gli uomini si sono dati la Legge proprio per sostituire la giustizia alla vendetta. E, per quanto amaro possa essere per molti, nel caso Pinochet la giustizia è arrivata fin dove poteva, senza varcare la soglia della vendetta. Quale ironia della storia: lo stato di diritto, il .rule of law., quello stesso principio che il dittatore cileno aveva calpestato in nome di una spietata ragion di Stato e di classe, ha mostrato proprio su di lui la sua superiorità . Nell'Europa civile, una persona che non sia nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali non può; essere processata, perchè l'individuo è sacro, e i suoi diritti prevalgono su ogni appartenenza politica, su ogni presunzione storica, .ismo.. Non può; farsi politica, e vendetta. E' ovvio che il ministro inglese che ha rimandato a casa il generale non era mosso solo da queste nobili ragioni. Diciamo che gli sono tornate estremanente utili, al fine di evitare l'imbarazzo di veder morire il generale in Gran Bretagna, in cattività e in attesa di giudizio, trasformandolo in un eroe della destra. Diciamo che hanno migliorato i rapporti tra Londra e Madrid, altra capitale che tutto voleva tranne che processare Pinochet. E diciamo anche che tra dieci giorni un ministro inglese potrà finalmente volare a Santiago per festeggiare il nuovo presidente cileno e la riconquistata amicizia con un alleato di vecchia data. Il governo Blair ha usato la vicenda con spregiudicata cautela, prendendo applausi a sinistra quando ha arrestato Pinochet e a destra quando l'ha rilasciato. Anche sulla Terza Via londinese la ragion di Stato non è morta. E' ancora viva e vegeta, e lo resterà a lungo. L'economia globale non ha ancora dato vita alla giustizia globale. Ma ciò; che il caso Pinochet ha definitivamente sepolto è la versione della ragion di Stato che abbiamo ancora sentito ieri dalle labbra di Lady Thatcher: .Pinochet è un amico della Gran Bretagna, e in quanto tale non doveva subire sedici mesi di prigionia in questo paese.. Nessun riferimento ai torturati e ai morti, inevitabili necessità quando il Bene deve prevalere sul Male. Trascurabili incidenti, fuscelli travolti dalla piena della storia, dove tutto ciò; che è reale è anche razionale. Non è più così. Per due volte il garantista sistema giudiziario inglese, con il crisma della Camera dei Lord, ha riconosciuto che i reati contro l'umanità , tortura e omicidio in primo luogo, sono perseguibili ovunque, ovunque siano stati commessi. Sono reati universali. E ha stabilito che neanche un capo di Stato può; sentirsi autorizzato dalla sua funzione a compierli, coprendosi con l'immunità . Il diritto naturale, la legge divina dell'intangibilità della vita umana, è superiore al diritto che nasce dal potere, conquistato con i voti o con la forza. Una pietra miliare nel cammino per liberare l'umanità dai demoni del Novecento, il secolo delle ideologie che uccidono, e in nome delle quali ogni delitto è permesso. Il bozzolo di questa farfalla è in Europa. Non potrebbe essere altrimenti. Non potrebbe trovare asilo nell'unica superpotenza, quell'America dove la giustizia è ancora vendetta, ritorsione, occhio per occhio, sedia elettrica e gas venefico. E' l'Europa che è chiamata a portare alle estreme conseguenze la sua storia di civiltà . Ci sta provando, seppure con le incertezze, le debolezze e l'ambiguità che sempre comporta navigare in acque sconosciute. I sedici mesi inglesi di Pinochet sono stati un buon compendio di quanto difficile, e talvolta esposto al ridicolo, sia giudicare gli altri e il passato. La liberazione del generale lascia ora uno sgradevole strascico di divisioni. Jospin se ne rammarica e solidarizza col dolore delle vittime. Il Belgio rabbrividisce ma lascia correre. Il procuratore generale svizzero definisce la Gran Bretagna un .paradiso per criminali., da quel paradiso per il crimine finanziario in cui vive. Ma la storia è lenta, e complessa. E' fatta di un passo dopo l'altro, il caso Haider dopo il caso Pinochet. E' fatta di un passo avanti, il Kosovo, e di un passo indietro, la Cecenia. Eppur si muove. A quest'Europa fermata sulla soglia della vendetta dalla sua propria giustizia, non resta ora che fare qualcosa che può; e che deve: premere, spingere, convincere la giovane democrazia cilena, che sta dimostrando di avere più anticorpi liberali di quanto avremmo sospettato dopo 17 anni di dittatura, a completare l'opera. Se Pinochet non può; essere processato, può; però; essere condannato, coperto dalla vergogna non dal lauro del vincitore. Pinochet ha già conosciuto l'umiliazione della sua militare arroganza, in sedici mesi di detenzione. Gli sia riservato ora il disprezzo, la peggiore delle punizioni per gli idolatri del potere, e il miglior modo di tenere in vita il ricordo delle vittime. Festa e rabbia a Santiago il Cile torna a dividersi La presidente dei parenti delle vittime sfila vestita di nero. I fedelissimi esultano di CARLO PIZZATI SANTIAGO - .Questa notte ci vestiremo di nero.. Nero come le tenebre che accompagnano l'aereo dell'Operazione Ritorno mentre riporta a casa il generale Pinochet, dopo 16 mesi d'umiliazioni e travagli legali. E' proprio una giornata nera per il Cile, almeno per il Cile di Viviana Diaz, presidente dell'Associazione parenti dei desaparecidos, che ieri sera ha deciso di marciare vestita a lutto per le vie della capitale, lungo l'Alameda fino al palazzo della Moneda, dove, sotto allo stucco, si possono ancora vedere i segni delle pallottole del golpe del '73. L'ex dittatore è partito da Londra sotto la pioggia e arriva nel suo Cile alle prime luci dell'alba di oggi, dove ad aspettarlo all'Ospedale Militare troverà i suoi fedeli, quelli della Fondazione Pinochet e quelli del Movimento Vitalizio quartiere chic di Providencia, opportunamente pattugliato dai militari per evitare incidenti. L'Operazione Ritorno è coperta dal segreto, in quell'ermetismo tipico del generale Pinochet. Arriverà nel nord, a Iquique, dicono. E poi verrà fino a Santiago in una base militare vicino all'Aeroporto per essere ricevuto, secondo il generale in pensione Rafael Villaroel, il suo ultimo braccio destro, .con la solennità che si merita, ma anche con sobrietà .. E infine via in elicottero all'Ospedale Militare. La banda della Marina suonerà la sua canzone preferita, quel .Lilì Marlene. tanto caro all'esercito nazista? E' la melodia che gli suonano ogni anno il giorno del suo compleanno. Certo, assieme a .Siguo siendo el Rey., un motivetto messicano che significa .Sono sempre il re.. Se l'umore di Viviana Diaz - e di quel Cile che ricorda ancora la vergogna dei 3 mila e 500 desaparecidos e degli orrori della dittatura pinochetista - è oggi nero, o meglio nerissimo, quello dei fedeli e familiari del senatore a vita che rimpatria dopo 503 giorni di arresti domiciliari è incontenibilmente raggiante. Altro che lutto, alla Fondazione Pinochet fin dalle prime ore dell'alba di ieri il colore che emerge sugli altri è il bianco dei fazzoletti che i fedelissimi sventolano con frenesia. Eccolo qui il Cile in bianco e nero. L'incubo finisce per i seguaci dell'ex dittatore, ed inizia per chi pensava d'aver ottenuto giustizia. E oltre ai foulard, via con i palloncini che volano su in cielo, e avanti con i canti patriottici accompagnati dai trenini danzanti, le bandiere, i poster con il faccione del militare baffuto. Anche se stavolta ha vinto la demenza senile, grazie alla quale l'eroe dei nostalgici della dittatura è potuto tornare a casa. .Calma - dice il generale Luis Cortes, direttore della Fondazione Pinochet, dove calma ce n'è poca - l'incubo è finito ma aspettiamo che arrivi per dimostrargli tutta la nostra gioia. E poi ricordiamoci che da noi ritorna la vittima di 16 mesi d'ingiustizie.. Ma gli appelli possono fare poco per quei cileni che con l'arresto del loro leader avevano visto messe a nudo tutte quelle orribili verità che l'amnesia cilena cercava invece di spazzare sotto al tappeto. Torniamo al Cile che oggi vede nero. Non tutto è perduto, dice la portavoce dei familiari dei desaparecidos che ha subito chiesto udienza al ministro di Giustizia in pectore (inizierà l'11 marzo dopo che il governo Lagos sarà inaugurato ufficialmente) e con tutti i responsabili giudiziari legati al caso. .Ricordiamoci - spiega Viviana Diaz - che Pinochet torna per compassione, non perchè sia innocente. Un anno e mezzo fa partì un generale, ora torna un criminale.. Le sorti del generale uscito dal suo labirinto dipendono da quel Cile grigio, nè bianco nè nero, che è il Cile della giustizia. E' quello del giudice Juan Guzman che a giorni presenterà - come hanno già fatto i legali che denunciano la cosiddetta .Carovana della morte - la richiesta di togliere l'immunità parlamentare a Pinochet perchè risponda di 59 imputazioni. .E' una grande responsabilità - dice il Garzon cileno - e io da lunedì mi dedicherò; esclusivamente a questo.. Sarà la Corte d'Appello a decidere se respingere o accogliere la richiesta di togliere quell'immunità di cui Pinochet gode come senatore a vita: un iter che potrebbe durare due mesi. Dopo c'è sempre la Corte Suprema, ultimo appello e ultima speranza di processare l'ex dittatore. Processo o non processo, Pinochet torna sconfitto, dimezzato, azzoppato. Nei circoli della destra sudamericana, in una logica tutta militarista, gli si rinfaccia di non aver affrontato il giudizio delle corti internazionali .come un vero soldato., cioè senza dover ricorrere alle scusa della malattia senile. Che diamine. La destra lo ha messo nel dimenticatoio durante la campagna presidenziale, l'ex candidato Joaquin Lavin evitava accuratamente il tema per paura di polarizzare il voto. Juan Gabriel Valdes, ministro degli Esteri di quel governo Frei che tanto ha gridato e fatto perchè Pinochet rimpatriasse, ora prende le distanze. Dice che Pinochet può; solo incolpare se stesso per l'arresto in Gran Bretagna, e che tutto questo rumore per nulla ha danneggiato lo status del Cile nel mondo.. .Pinochet è un criminale che ha ucciso tanta gente - commenta a Repubblica lo scrittore Francisco Coloane, l'amico di Pablo Neruda che dall'alto dei suoi 90 anni, guarda gli avvenimenti della storia con maggiore distacco - Era un folle fin da giovane e questo gli ha permesso di fare ciò; che ha fatto. Ora proprio la sua follia lo aiuta a tornare. Ma è un disgraziato anche lui, anche se è un criminale. Penso a quello che scriveva Jorge Luis Borges, un'immagine stupenda in cui Borges nel dormiveglia vede un uomo che viene ad ucciderlo e gli s'avvicina nella penombra. Quando gli arriva vicino gli dice .Svegliati, Borges, ti devo uccidere.. Ecco, la nostra situazione con Pinochet è la stessa.. Londra lascia libero Pinochet .Troppo vecchio e malato., l'ex dittatore oggi a Santiago dopo sedici mesiL'ex leader sudamericano abbandona la Gran Bretagna dopo sedici mesi agli arresti domiciliariUn aereo arrivato da Santiago riporta l'ex capo di Stato nel suo paese. Una battaglia giudiziaria costata 45 miliardi dal nostro inviato ANTONIO POLITO LONDRA - Se n'è andato alla chetichella, senza dichiarazioni o proclami di vittoria. E di corsa, prima che qualcuno ci ripensasse e lo bloccasse per strada. Vecchio e malato diceva il referto medico che l'ha salvato dal processo, e lui da vecchio e malato se n'è andato. Non erano passati che pochi minuti dalle otto del mattino, ora in cui il ministro degli interni di Londra ha reso nota la decisione di liberarlo che Repubblica aveva anticipato, quando l'ex dittatore cileno ha preso posto in una grossa auto blu, seguita da altre cinque vetture e scortata da quattro motociclisti della polizia. Non gli mancherà quella villa nel Surrey, che farebbe la felicità di qualsiasi miliardario inglese, trentatrè milioni al mese di affitto, in cui ha passato in prigionia i di Waddington nel nord, 240 chilometri da Londra, dove nella notte il Boeing 707 dell'aviazione cilena si era spostato in segreto, in attesa dell'illustre ospite, attrezzato come un ospedale, con camera operatoria e quindici tra medici e infermiere, più i militari incaricati dell'operazione. E' arrivato all'una meno un quarto, e già all'una e un quarto (ora di Londra) il jet grigio militare correva sulla pista col muso rivolto a Ovest, verso l'America Latina, invece che a Sud, verso la Spagna, dove Garzon lo aspettava e i familiari delle vittime lo volevano. Uno scalo nella notte in una località , ovviamente segreta, per fare rifornimento di carburante, forse le Bermuda, forse l'isola di Ascensione. Dovunque non ci sia un giudice pronto a spiccare un mandato di cattura. Stamane, a Dio piacendo, rimetterà piede sul suolo patrio. Forse la storia del processo Pinochet non è finita qui. Ma, questo è certo, per gli inglesi è finita qui. Lo ha detto chiaro e tondo Jack Straw a Westminster, tra le proteste .vergogna, vergogna. della sinistra laburista e le approvazioni .hear, hear. della destra conservatrice. .Il generale Pinochet è fuori dalla giurisdizione inglese. Il rapporto dei medici non lasciava dubbi sulla sua incapacità di sottoporsi a un processo in condizioni di comprenderlo e di dare istruzioni ai suoi avvocati. So quanto gravi fossero le accuse, quando delicato il caso, e quanto delusi i familiari delle vittime. Ma l'emozione non poteva prevalere, io dovevo applicare la legge e l'ho applicata, da solo e senza coinvolgere la volontà politica del governo.. Così il ministro di Blair, che da ragazzo capellone andava in Cile a solidarizzare con il governo Allende, ha emesso il giudizio che la storia aveva messo sulle sue spalle. A qualche metro di distanza, la paladina del generale, l'indomita Lady Thatcher, metteva in croce il governo Blair: .Pinochet è un amico del Cile, e invece è stato costretto a un'ingiusta detenzione, che gli ha spezzato la salute, ha gettato discredito sulle nostre corti, e ha sperperato il denaro dei contribuenti. Amici della Gran Bretagna, siete avvisati, può; toccare anche a voi.. Da quattro capitali europee, ministri e primi ministri deploravano la decisione di Straw, ma si guardavano bene dal sollevare un estremo ricorso giudiziario, destinato comunque a cadere in poche ore. Jospin, Solana, Chirac, tutti si augurano ora che sia il Cile a fare quello che la Spagna e l'Inghilterra non hanno voluto o potuto fare, e mettano sotto processo il generale. Ma, se non è in grado di andare alla sbarra in Europa, perchè dovrebbe esserlo in Cile? Amnesty International, più saggiamente, solidarizzava con le vittime del regime di Pinochet, ma esaltava la pietra miliare del diritto internazionale che è stata scolpita dalla giustizia britannica. La Camera dei Lord ha stabilito che chi si è macchiato di reati come tortura e omicidio non può; sfuggire alla giustizia in nessun paese del mondo, non è immune, neanche se si tratta di un ex capo di Stato. Isabella Allende da Parigi reagisce nello stesso modo. Tra i pianti di delusione, Viviana Diaz ricorda ai parenti delle vitime: .Non dobbiamo essere tristi, ritona in Cile, ma non da uomo assolto, ritorna condannato dal mondo.. Resta uno strascico di polemiche e di amarezze che durerà a lungo. Più di sedici mesi è durata la più combattuta battaglia giudiziaria del sistema legale inglese, che ha impegnato schiere di avvocati di prim'ordine, il cui tassametro segna più di due milioni di lire all'ora, che è costata al governo circa 45 miliardi di lire. E anche il più imbarazzante caso diplomatico che l'Inghilterra si sia mai trovata a gestire. Da quel week-end dell'ottobre 1998, quando Scotland Yard diede esecuzione a un ordine di cattura internazionale spiccato dal giudice spagnolo Baltazar Garzon, il tentativo di processare diciassette anni di storia cilena, di dare giustizia ai più di tremila morti o scomparsi o torturati durante la dittatura, ha conosciuto vittorie e rovesci, in un'altalena di colpi di scena. Fino all'11 gennaio del 2000, quando Jack Straw, ormai terminato il procedimento legale con l'autorizzazione all'estradizione in Spagna, ha disposto la visita medica che avrebbe deciso la vicenda. Quattro luminari della scienza hanno concluso che oltre al diabete, al cuore malato, all'incontinenza, l'84 enne Augusto Ugarte Pinochet aveva subito anche un irreversibile danno alla sua attività cerebrale, a causa di due lievi ictus che l'hanno colpito in prigionia. Per il governo Blair è stata l'occasione che aspettava per liberarsi di una patata bollente, per evitare di veder morire in Inghilterra l'imputato, e per ingraziarsi i governi di Madrid, che non lo voleva, e di Santiago, che lo rivoleva. Il lungo volo dell'.Aquila. Il Boeing 707 dell'Aeronautica cilena (Fach) che ha riportato Pinochet in patria ha una autonomia di 13 ore e porta il nome .El aguila.. Per coprire la tratta Londra-Santiago - 18 ore - il bireattore ha compiuto uno scalo tecnico (quattro le possibili rotte: New York-Panama, Bermuda, Azzorre-Santo Domingo o Canarie- Recife). L'aereo cisterna fu inviato a metà '99 a Seattle, sede della Boeing, dove ne è stata aumentata l'autonomia. Per facilitare il ritorno di Pinochet, .El aguila. è stato trasformato in un ospedale volante, con macchinari per la respirazione e un'èquipe di 15 persone, medici e infermieri dell'Ospedale militare di Santiago. A bordo anche Henri Olivi, medico personale dell'ex generale. L'operazione ritorno è stata guidata dal generale dell'esercito Juan Carlos Salgado. Madrid approva Straw e Garzon rimane solo La Spagna pensa alle elezioni, il giudice fa ricorsoAccuse ad Aznar, che si difende: .Ho appoggiato la giustizia., il magistrato insiste sull'estradizione dal nostro corrispondente CARLOS ELORDI MADRID - Baltasar Garzon è entrato ieri da solo nel palazzo del tribunale. I poliziotti di scorta che lo proteggono dalle minaccie dell'Eta camminavano qualche metro più indietro del solito. Forse per caso o perchè il giudice voleva che i fotografi ritraessero la sua solitudine. Almeno nei confronti del governo che ha abbandonato alla sua sorte il giudice. Garzon è arrivato alla Audiencia Nacional un po' prima delle 9. Nel suo ufficio ha seguito le notizie provenienti da Londra. Se le aspettava. Ed era preparato. Infatti qualche minuto dopo il suo fax ha spedito un testo di 9 cartelle ai procuratori che lo rappresentano presso la giustizia inglese. Tre i punti principali: .1) D'accordo con i criteri della giustizia spagnola, Pinochet è in grado di subire un processo in Spagna. Lo confermano 9 medici spagnoli dopo aver 3) Garzon, e non il governo, è l'unica voce autorevole in questo processo.. Forse un giorno il suo ricorso verrà rivisto dai tribunali britannici. Ma ieri non han impedito la partenza di Pinochet. Solo Aznar poteva farlo, visto che la vicenda era nelle mani del ministro Straw, passata perciò; dal contesto giudiziario a quello politico. Ma ormai da qualche settimana il governo spagnolo se ne era lavato le mani annunciando che non avrebbe fatto alcun ricorso alle decisioni di Straw. E fedele a ciò;, Madrid ieri non ha mosso un dito. Pochi minuti dopo la decisione inglese il governo spagnolo affermava che non avrebbe fatto ricorso. In un'atto che tanti hanno considerato frutto di vero cinismo, Josè Maria Aznar non ha esitato a dire: .Il mio governo ha sempre sostenuto l'azione della giustizia spagnola.. Ma i fatti dimostrano il contrario. Già nell'ottobre '98, il procuratore generale dello Stato ha cercato di impedire che la Audiencia Nacional appoggiasse la richiesta di estradizione fatta da Garzon, adducendo tra l'altro che .Pinochet aveva soltanto sospeso durante un periodo le garanzie costituzionali nel Cile per riportare la pace sociale nel paese.. Ma il tribunale ha appoggiato il giudice. Aznar avrebbe anche potuto bloccare la domanda di estradizione che spettava al governo trasmettere a Londra. Non lo ha fatto perchè ha capito chel il gesto avrebbe avuto gravissime conseguenze elettorali per il suo partito, una destra che si sforza di dimostrare di esser divenuta di centro. Tuttavia richiedendo l'estradizione Aznar ha provocato un gravissimo conflitto diplomatico e commerciale con il Cile, dove gli spagnoli sono i primi investitori stranieri. Allora, lo scorso luglio, Madrid ha cercato di raggiungere un'accordo sottobanco con Santiago. La soluzione trovata per sfuggire a Garzon è stata quella di creare un tribunale di arbitraggio .ad hoc.. Ma per riuscirvi serviva l'appoggio dei socialisti. Questi si sono rifiutati. Aznar ha posto anche altri intralci sulla via della giustizia, come consegnare la perizia dei medici britannici alla stampa di destra. L'ultima è stata quella di annunciare che non avrebbe presentato alcun ricorso. .Se il governo di Aznar avesse appoggiato Garzon, Londra non avrebbe liberato Pinochet., ha dichiarato ieri Almunia, il leader dei socialisti spagnoli. E così la vicenda si è collocata al centro della battaglia elettorale. Garzon, che con i socialisti non ha buoni rapporti, pur essendo stato deputato del Psoe, avrà probabilmente accolto quelle parole come un un'appoggio. Più esplicito è stato quello dimostratogli dalle famiglie delle vittime di Pinochet. .Sono triste per loro., è stata l'unica dichiarazione di ieri del giudice. Ma Garzon non molla. Lordine internazionale d'arresto è ancora valido. Pinochet non potrà mai più uscire dal Cile. Nè gli altri militari coinvolti nel processo. .Siamo pronti al processo e io garantirò; i giudici. Parla il presidente cileno Lagos che l'11 marzo si insedierà alla Moneda SANTIAGO (c.p.) - .Credo che la situazione del generale Pinochet debba essere risolta nei nostri tribunali di giustizia. E credo che l'obbligo di un presidente della Repubblica sia che i tribunali possano funzionare liberamente.. Ricardo Lagos è sempre stato coerente, sia in campagna elettorale sia dopo essere stato eletto presidente, il 16 gennaio scorso: Pinochet deve tornare in Cile per affrontare i tribunali del paese. Ora, Lagos non fa marcia indietro. Anzi, riafferma che l'unico modo per il Cile di salvare la faccia di fronte al mondo e dimostrare che si sta avvicinando alla democrazia è proprio questo, dimostarare che si può; fare giustizia. Anche in Cile. Anche ad un ex dittatore. Pinochet è un cadavere politico oppure è ancora in grado di influire sullo scenario cileno? .Si dice che in politica non esistono cadaveri. Quando ero ancora uno studente negli Stati Uniti, Richard Nixon fu sconfitto nella famosa elezione per il governatorato della California, dopo aver perso anche le presidenziali contro che non avremmo più sentito parlare di lui. Egli stesso disse alla stampa: .Non avrete più un Nixon da maltrattare.. Pochi anni dopo venne eletto presidente degli Stati Uniti. Ma credo, per tornare a Pinochet, che l'elezione presidenziale abbia stabilito che oggi la destra ha un leader che si chiama Joaquin Lavin.. Ma non teme una reazione della destra? .Sarebbe molto triste per il Cile se questo accadesse. Perchè da mesi andiamo ripetendo al mondo che siamo in condizione di risolvere i nostri problemi internamente. Io, come presidente, non processo nessuno. Quando la piazza, la sera delle elezioni, mi chiese di processare Pinochet risposi che i processi li fanno i tribunali. Il mio ruolo è di garantire l'indipendenza dei giudici.. Le accuse a Pinochet non sono rese vane dall'amnistia? .Buona parte dei capi d'imputazione mossi contro di lui hanno a che vedere con il modo d'interpretare la legge d'amnistia.. Ma potrebbe anche non essere fisicamante in grado d'affrontare un processo. .In Cile non esistono le ragioni umanitarie nel senso inglese. I .compassion grounds. non esistono da noi. Qui l'unica ragione perchè non venga processato è quando c'è un esame medico che dice che il soggetto ha le sue facoltà mentali compromesse. Ma se i medici dicono questo, allora Pinochet non potrà occupare la sua poltrona al Senato. Al momento i medici inglesi non hanno mai detto che Pinochet non è in possesso delle sue facoltà mentali. Hanno detto che non è in condizioni fisiche, e sottolineo fisiche, di sopportare un'estradizione. Ed è diverso.. Per venire al dunque, Pinochet sarà giudicato in Cile? .C'è un giudice qui in Cile che ha dichiarato che vuole interrogare il generale Pinochet. E' lui che deve decidere se aprire un processo formale e delle accuse formali. Comunque il generale gode di immunità parlamentare perchè è senatore e l'immunità la può; togliere solo il Tribunale giuridico.. Come mai un leader di sinistra ha tanto insistito per riportare in Cile un leader di destra accusato di avere violato i diritti umani dei suoi cittadini, sapendo che potrebbe anche eludere il processo che si merita? .Ho due amici che sono morti alla Moneda nel '73. Il cadavere di uno di loro non è mai stato ritrovato. Per cui non si può; dire che non sia sensibile a questo tema. Qui in Cile si diceva che la nostra democrazia non sarebbe sopravvissuta all'arresto di Pinochet in Inghilterra. Non è stato così. Credo sia venuto il momento di dimostrare che il generale Pinochet può; affrontare la giustizia nel suo paese.. Jospin non andrà a Santiago Cancellato il viaggio per impegni di politica interna PARIGI - Adducendo come motivazione una serie di impegni di politica interna, il primo ministro francese Lionel Jospin non potrà essere a Santiago del Cile per la cerimonia di insediamento del presidente Ricardo Lagos. Il premier sarebbe dovuto partire per Santiago il 9 marzo e rientrare a Parigi il 13, alla vigilia del viaggio a Lisbona per il vertice Ue sull'occupazione. La cancellazione del viaggio sarebbe dovuta a una fitta agenda di impegni del governo, come il complesso tema della riforma del sistema pensionistico e i negoziati sulla Corsica. Ieri la Francia ha ufficialmente espresso rammarico per la decisione inglese di lasciare libero Pinochet di rientrare in patria. FONTE: LA REPUBBLICA - VEN. 3/3/2000 PIER LUIGI GIACOMONI rhenus at libero.it Net-Tamer V 1.11.2 - In Prova ------030030200018016004NTI--
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