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storia delle guerre umanitarie



Il presente brano fa parte di una "storia della nonviolenza" che apparirà 
prossimamente su PeaceLink e che arricchisce le informazioni storiche già 
inserite su http://www.peacelink.it/pace2000



Le Crociate: come nasce l'ideologia delle "guerre umanitarie"


"Non c'è legge che vieti al cristianesimo di colpire con la spada", 
scriveva Bernardo di Clairvaux nel "De laude novae militiae" (1146) al fine 
di purgare definitivamente il cristianesimo da ogni residuo di pacifismo e 
di nonviolenza evangelica. Bernardo continua infatti così: "Il Vangelo 
raccomanda ai soldati la moderazione e la giustizia. Ma non dice affatto a 
loro: "Gettate via le armi e rinunciate alla milizia" (…)  La vecchia 
cavalleria versava il sangue per futili motivi, se non inconfessabili. Oggi 
non è più così. Triste combattimento era quello che aveva per principio e 
per causa un colpevole desiderio di ampliamento di conquiste o un vano 
amore della gloria. (…) Il Cavaliere di Cristo può uccidere con la 
coscienza tranquilla e può morire in pace. Morendo, lavora per sé. 
Uccidendo lavora per il Cristo. Non è dunque senza ragione che egli porta 
la spada. E' il ministro di Dio per la punizione dei malvagi e 
l'esaltazione dei buoni. Quando uccide un malfattore non è un omicida ma un 
malicida; e bisogna vedere in lui il vendicatore al servizio del Cristo e 
il difensore del popolo cristiano".
Sono parole che ricordano vagamente la guerra nei Balcani del 1999 quando 
una parte della sinistra - purgandosi definitivamente di ogni remora 
pacifista - dette disco verde ai bombardamenti "umanitari" sulle città 
della Jugoslavia. Lo schema propagandistico dei Buoni che possono uccidere 
i Cattivi "con la coscienza tranquilla" si ripete nella guerra in 
Afghanistan del 2001-2 dove un numero imprecisato di civili afghani (dai 5 
ai 10 mila) è rimasto sotto le bombe destinate ai Cattivi. Bernardo di 
Clairvaux era il portavoce della allenza militare di allora e predicò "per 
incarico del papa" tra il 1146 e il 1147 in occasione della Seconda 
Crociata. Il mezzo di propagazione di massa dello schema Buoni/Cattivi 
allora era la Chiesa. Oggi il mezzo di santificazione della guerra è la TV: 
è tramite la TV che si elabora, gestisce e propaga lo schema Buoni/Cattivi 
da dare in pasto all'opinione pubblica in modo che si possa uccidere "con 
la coscienza tranquilla". La Chiesa - almeno oggi - non dà benedizioni ai 
moderni Cavalieri della Bontà. Le benedizioni oggi (quanto imprevedibile e 
ballerina è la storia!) vengono da alcuni intellettuali e politici di una 
sinistra "laica e tollerante" che un tempo criticava le crociate. Ma, molto 
più sincero (o spregiudicato) di questi ultimi predicatori moderni della 
Guerra Santa, era il papa Urbano II che nel 1095 affermava: "Diventino 
cavalieri di Cristo quelli che fino a ieri erano rapinatori!"
Oggi i rapinatori - diventando cavalieri del Bene - smettono di essere 
rapinatori, non sono più citati come "rapinatori" (Bush non dice "diventino 
cavalieri della Nato quelli che fino a ieri erano rapinatori!") e possono 
continuare a farlo sotto l'aureola della Bontà: la missione armata del Bene 
cancella ogni ombra sul passato, sul presente e sul futuro del rapinatore. 
Altra inquietante analogia con il presente è data dal fatto che Urbano II 
presiedeva "assemblee di pace" in cui lanciava il suo appello al 
"pellegrinaggio armato" per liberare la Terrasanta. Come sempre - ieri come 
oggi - la parola "pace" diviene un'ambigua parola e… si fa la guerra per 
ottenere la pace.



Alessandro Marescotti
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