Re[4]: [educazione] L'Italia era femmina e non lo avevamo notato






On 25/04/2010 at 9.20 Andrea Sciuto wrote:

>"Stato" è il potere centrale sovrano. "Repubblica" è termine che
>identifica un sistema istituzionale, e fa riferimento all'organizzazione
>politica della società in generale.
>
>In termini più pratici, il Comune, l'ASL, il Dipartimento scolastico ecc
>sono a buon diritto istituzioni della Repubblica; non sono però
>istituzioni dello Stato, perché non sono poteri sovrani, ma ricevono il
>loro potere dal potere centrale.
>In realtà, poi, c'è sempre un problema economico. A scuola, ci sono per
>esempio gli insegnanti che sono dipendenti dello Stato (=il loro
>reclutamento è su base nazionale, e vengono pagati dal Governo) ma anche i
>bidelli, che invece sono dipendenti della Provincia, e quindi sono
>certamente impiegati pubblici (=della Repubblica), ma non dello Stato.
>
>L'articolo 5 della Costituzione, che usa entrambi i termini, non li usa
>per svista, perché uno dei due è quello "giusto" e l'altro sta lì per
>"mera abitudine storica": li usa entrambi perché definisce questa netta
>distinzione terminologica: la Repubblica (=il nostro sistema
>istituzionale) applica il decentramento rispetto allo Stato (=al sistema
>centrale).




Caro Andrea,

ti ringrazio di vero cuore per questo scambio di vedute che ci permette di andare oltre la finta comunicazione resa possibile dal mero scambio di comunicati. E non fa nulla se ci riscalderemo un po'. C'è un bubbone orribile nella nostra società che va fatto scoppiare per trovare un pieno stato di salute sociale. Se all'inizio fa male un pochettino non fa nulla. Bisogna resistere ed andare avanti.


Leggo con attenzione quanto scrivi. Fatto è però che quanto dici, o riferisci, è opinabile almeno quanto asserisce il sottoscritto. Ciò che riporti può certo descrivere lo stato convenzionale delle cose, ciò che si è concordato per convenzione, ma di sicuro non aiuta a fare chiarezza e ad identificare come le cose dovrebbero invece essere. Teniamo presente che i cosiddetti "comitati scientifici" in campo umanista servono soltanto ad esprimere fedelmente le convenzioni, non le evoluzioni.

E se oggi siamo qui e parliamo liberamente lo dobbiamo ben più alle EVOLUZIONI che non alle CONVENZIONI!


Verifichiamo se ho compreso la differenza che tu presenti tra Stato e Repubblica: Stato sarebbe la centralità sovrana mentre la Repubblica sarebbe una specie di periferia istituzionale. La differenza tra i due concetti sarebbe un fatto geografico ed una differenza di peso tra i rispettivi poteri.

Se avessi ben interpretato, ti ringrazio per avermi esposto questa visione ma permettimi di non essere affatto d'accordo. A cominciare da questa asserzione:

>vengono pagati dal Governo

A pagare, caro Andrea, non è mai il Governo bensì tutto il popolo italiano.


A mio del tutto irrilevante parere benché lungamente meditato, Repubblica è l'insieme dei beni, risorse, mansioni, poteri, enti, istituti, ordinamenti etc. che pertengono e sono di proprietà collettiva. Non esiste alcuno Stato a possedere tale insieme di fondanti cose, bensì è il popolo a detenere la sovranità ("nelle forme e nei limiti della Costituzione"). Le aree e gli edifici pubblici sono di proprietà del popolo, non di una centralità chiamata Stato. Stessa identica cosa per i ruoli del pubblico impiego: appartentgono al popolo tutto, non ad una centralità, per la qual cosa vanno condivisi.

E' la parola e concetto di Repubblica che dobbiamo porre sotto la luce della nostra attenzione. Il termine e concetto di Stato va chiarito pure ed appena fattolo va subito rinchiuso in un museo. Perché Stato indica invece l'accentramento di potere nelle mani di una elite immutabile ed inamovibile tipica dell'epoca predemocratica, originantesi addirittura ai tempi del feudalesimo. E' termine ereditato da una situazione autoritaria e con l'avvento della Repubblica avrebbe dovuto essere messo da parte.

Invece è successo quello che purtroppo ben sappiamo.


Ho letto con attenzione anche il resto del tuo messaggio ma mi fermo qui. Occorre fare un passetto alla volta. Va prima ben compreso quanto sopra altrimenti parliamo a vuoto. Grazie all'impulso da te datomi, ho messo in miglior forma l'intervento rivolto alle donne:

http://www.hyperlinker.com/ars/foemina.htm

L'Italia ha bisogno di loro. L'Italia, costituzionalmente non essendo un maschio, uno STATO, bensì a tutti gli effetti una femmina, una REPUBBLICA, vede nelle donne il soggetto umano più in grado di occuparsi della sofferenza di una loro sì grande sorella.


Caro Andrea, cari Tutti, spero continueremo a sviluppare insieme quella che indubbiamente diverrà materia esposta nei futuri libri di testo. Non vi sottovalutate. Spesso a fare la storia si ritrova gente modesta, umile, come penso siamo tutti noi qui, persone che mai avrebbero voluto interessarsi di certe cose ma l'hanno dovuto fare perché coloro i quali avrebbero invece dovuto per ruolo, potere, reddito, si son ben guardati dal farlo.


Ciao!

Danilo