GLI ITALIANI HANNO MESSO IN VENDITA TUTTI I PARTITI PER PAGARE IL DEBITO PUBBLICO
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- Date: Sun, 9 Oct 2011 19:53:07 +0200 (CEST)
LIBERTA' D'INFORMAZIONE...
Ma il dovere dell'informazione dove è finito? Si possono tacere queste notizie senza rischiare di divenire complici delle ingiustizie sociali?
DOVEROSO DARNE DIFFUSIONE!!
Il
giorno 21 settembre 2011 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha
proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni
di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo
rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di
contributi per avere diritto ad una pensione.
Ecco
com'è finita:
· Presenti 525
· Votanti 520
· Astenuti 5
· Maggioranza 261
· Hanno votato sì 22
· Hanno votato no 498).
i 22
sono: BARBATO,
BORGHESI, CAMBURSANO, DI GIUSEPPE, DI PIETRO, DI STANISLAO, DONADI, EVANGELISTI,
FAVIA, FORMISANO, ANIELLO, MESSINA, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA,
PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCIPOTI, ZAZZERA.
Ecco
un estratto del discorso presentato alla Camera :
Penso che
nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea
che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare
contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per
percepire un vitalizio. È una distanza tra il
Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà
mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare
per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono
più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci
siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per
incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio
di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha
mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di
reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e
la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo
ordine del giorno, è che si provveda alla
soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli
cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati
trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente
un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione
separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli
altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e
di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti
realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata
dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una
pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice
delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi
prospettato,che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e
anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro
l’anno.
Non ne
hanno dato notizia né radio, né giornali, né Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare
noi
!!!
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