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la sostenibilità della conoscenza
- Subject: la sostenibilità della conoscenza
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 10 Nov 2010 06:39:22 +0100
La sostenibilità della
conoscenza
di Maria Bianucci Sull'intuizione che la sostenibilità sia un passaggio di conoscenza tra generazioni, Nicola Zanardi é Franco Caucci Entrambi cinquantenni, entrambi milanesi di adozione, uniscono competenze professionali diverse, il primo è laureato in giurisprudenza con un passato di imprenditore della comunicazione, il secondo è un ex consulente di direzione aziendale di formazione bocconiana. Creano Hublab inizialmente come casa editrice per valorizzare i talenti italiani contemporanei-Poi, dal mondo artistico passano alla ricerca scientifica e nel 2007 pubblicano "Italian Applications", sessantadue progetti di innovazione sviluppati nel nostro Paese in diversi ambiti. Il libro, grazie anche al successo che riscuote, diventa la base per un'attività di consulenza multidisciplinare nell'ambito delle strategie per l'innovazione, della migrazione di applicazioni, del trasferimento tecnologico. Hublab si trasforma cioè in un'agenzia di intermediazione cu (turale e scientifica tra il mondo accad ernie 0 e quello delle imprese, creando unraccordo vitale tra ricerca c produzione. «Non ci occupiamo di immaginare scenari futuri - spiega Zanardi -
fotografiamo lo stato attuale di un determinato settore e realizziamo una
proiezione mettendo insieme tutti i pezzi di conoscenze di varie discipline
disponibili nei nostri canali. Che sono molti». Con otto persone e una rete di
relazioni strutturate e continuative con i principali centri internazionali del
sapere, da Cambridge a Boston, Hublab preferisce instaurare rapporti diretti con
i titolari della ricerca «perché l'obiettivo è trovare le migliori soluzioni con
gli unici driver delle capacità, individuali e collettive. I rap-
porti istituzionali, a volte, non sonocosì rapidi e flessibili». Nella rete di Hublab, «hub come luogo di incontro di talenti, lab come
laboratorio permanente di innovazione», i ricercatori italiani hanno una corsia
preferenziale. Sia che lavorino in Italia, sia che facciano parte di
quell'esercito dai "piedi leggeri", magistralmente descritto da Francesco La
Cecia su questo giornale, migrato per necessità verso lidi più fertili e più
accoglienti. «Il talento italiano è un esempio di biodiversità, miscela unica di
manualità e intelligenza che va salvaguardata. Il sociologo Castells - aggiunge
Zanardi - ha analizzato ilmodclloartigianoitalianoco-me un habitat esemplare del
saper fare. Che oggi, però, ha bisogno di essere innervato da saperi e
tecnologie affinché l'Italia rimanga, con Germania e Giappone, una delle più
importanti manifatture del mondo. In questo senso la conoscenza è una chiave
determinante per il futuro del nostro Paese».
Altra area di intervento di Hublab è lo snodo cruciale della trasformazione
di un'innovazione 0 di un brevetto in impresa, poiché nessuna buona idea può
sopravvivere nel mercato senza strumenti economici. «Come Infìnity Computer -
sottolinea Zanardi - ambizioso progetto di start up che nasce dalla nuova teoria
su infiniti e infinitesimi elaborata dal matematico russo Yaroslav D. Sergeyev,
recente vincitore del Premio internazionale Pitagora».
Con clienti del calibro di In-desit o Gewiss e una decina di progetti in
attesa, Zanardi e Caucci trovano stimolanti anche gli errori. «Quello che si
ripete più spesso riguarda il rapporto spazio-tempo dei progetti. Ipotizzare che
un'applicazione necessita di un determinato numero di anni e scoprire che
bastano pochi mesi per svilupparla è uno sbaglio, è vero. Ma è anche il nostro
carburante, è uno dei motivi per cui siamo soddisfatti della nostra
impresa».
da footprint@ilsole24ore. com |
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