legambienteliguria sulla politica del territorio di regione e amministrazioni



LEGAMBIENTELIGURIA SU POLITICHE DEL TERRITORIO DI REGIONE E COMUNI

 

Se c’è un dato evidente, per la nostra regione in queste ultimi mesi è il fallimento della politica territoriale regionale.

Dalla piana di Marinella alla Spezia, passando per gli Erzelli a Genova, la torre di Savona, tralasciando per pietà Imperia  (dove è urbanisticamente tutto consentito). e’ chiaro che gli enti locali ma ancora di più la Regione più che svolgere funzioni di programmazione ed indirizzo delle scelte sul territorio inseguono ed assecondano l’iniziativa dei privati.

Manca una reale funzione di coordinamento e di sviluppo attenta a coniugare le esigenze socio economiche dei territori.

Manca un ragionamento di sostenibilità dello sviluppo legato alle funzioni ambientali che sono quelle veramente di taglio sociale ed occupazionale (come dimostrato anche in questi giorni di allarme mondiale sul clima –un allarme che, attenzione, non è solo ambientale ma anche economico).

Sugli Erzelli, ad esempio, il progetto è cambiato per almeno tre volte, da un progetto industriale speculativo (le abitazioni sostengono i costi economici dei progetti) ad un progetto di servizi ma che non mette da parte l’intento sempre speculativo (soprattutto per la parte che riguarda lo sviluppo residenziale).

Il progetto Marinella nella vallata del Magra ad oggi propone per la piana agricola quella che sarebbe una città nella città con annessa mega darsena;  Savona, propone l’insediamento di quello che potrebbe essere un paese in una sola torre, per giunta firmata da un famoso architetto…

Insomma nessuno parte dalle esigenze reali dei territori ma si discute di un “nuovo” che vuole  sostituirsi al vecchio senza tenere di conto che di solito quando non c’è una esigenza reale del territorio il nuovo ripropone gli stessi problemi del vecchio.

Risolvere i problemi delle Città, dei Comuni e della Regione vuole dire fare uno sforzo anche sociologico, capire le dinamiche ma soprattutto in una realtà moderna integrare senza ghettizzare.

Le proposte che in questo momento vengono offerte al territorio ligure, non fanno altro che incentivare nuove problematiche legate alla viabilità, alla gestione dei servizi in genere, alla  costruzione di nuove residenze in prevalenza per persone adeguatamente agiate.

Non ci pare francamente una grande politica di sinistra, tanto meno un modo per incentivare lo sviluppo occupazionale.

L’ambiente, che è uno dei pochi settori economici in crescita che offre straordinari opportunità se collegato ad una buona politica territoriale, fatta di consenso e di ricerca di armonia territoriale, è straordinariamente dimenticato a fronte dei soliti palazzinari siano essi di Sarzana, di Genova o di Savona.

Considerato che non abbiamo voglia di fare le cassandre ma di cercare di dare soluzioni come dovrebbero fare tutte le classi dirigenti di questo paese,  proponiamo un nuovo inizio delle politiche del territorio in questa regione, ad iniziare dalla revisione, in senso più coraggioso e di maggiore incisione sullo stesso con politiche di tutela, del piano regionale di coordinamento paesistico, applicando alle nostre coste il principio reso valido dall’amministrazione regionale sarda (inedificabilità sulla costa) accanto a una maggiore tutela di tutto il territorio, compreso l’importantissimo e dimenticato entroterra ligure, senza dimenticare il ruolo fondamentale che in ciò potrebbero dare i parchi liguri.

 

 

 Stefano Sarti Presidente Regionale, Andrea Agostini circolo nuova ecologia Genova , Antonio Bruno Circolo Amici a Ponente Genova, Claudio Vaniglia Sanremo, Daniela Lantrua Valle Argentina-Arma di Taggia, Anna Rispoli Savona, Paolo Varrella La Spezia, Alessandro Poletti Sarazana.Val di Magra