Né con l'euro né con la lira La terza via si chiama Simec



Libero, 4 giugno 2005
Né con l'euro né con la lira La terza via si chiama Simec 
Pagina 04 - di DAVIDE CIONFRINI 
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MILANO - Lira o euro? Un dubbio che un piccolo comune dell'Abruzzo si era 
tolto fin da subito optando per una terza via: il Simec. Una sorta di 
moneta locale alternativa che per qualche mese ha avuto vero e proprio 
valore legale a Guardiagrele, centro di 10 mila anime in provincia di 
Chieti. Ideatore: il professor Giacinto Auriti, ex docente in materie 
giuridiche dell'Università di Teramo e dell'ateneo "Gabriele D'Annunzio" di 
Chieti e Pescara. « Il Simec - racconta oggi Auriti - è una moneta basata 
sul principio della mancanza di una riserva, ma con valore convenzionale ». 
Il tono è serio, l'argomento studiato per anni. Nessuna improvvisazione 
nonostante le mille critiche piovute e il solo appoggio della formazione 
politica Forza Nuova.
Il ricordo va all'estate del 2000. L'euro era ancora da venire, ma la lira 
a Guardiagrele venne sostituita dal Simec. In pratica i cittadini si 
recavano da Auriti e cambiavano l'allora moneta corrente: 100milaSimec in 
cambio di 100mila lire. All'iniziativa aderirono "in massa ed entusiasti" i 
cittadini e 50 negozianti. Esercizi nei quali la nuova valuta aveva un 
valore moltiplicato per due: "con 100mila Simec si poteva comprare il 
doppio dei prodotti". E i commercianti come facevano a rifornirsi della 
merce? "Venivano da me a cambiare i Simec in lire: 200 mila lire per ogni 
100 mila Simec", esemplifica il professore.
Immediate le ripercussioni sull'economia di Guardiagrele: i consumi 
raddoppiarono, le piccole botteghe, le uniche aderenti, soppiantarono i 
supermarket. Ma "la bellissima favola", come la ricorda Auriti, 
s'interruppe dopo pochi mesi. La Guardia di Finanza ritirò i Simec. Tutto 
finì. Ma rimane la teoria: "il Simec era una moneta del popolo, a 
differenza della lira o dell'euro, o di qualsiasi altra valuta che viene 
stampata dalla banca centrale e poi prestata al cittadino". Ma per prestare 
una cosa bisogna rimanerne [esserne] proprietari. Ed è quello che Auriti 
ancora oggi contesta.

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Nota Bene: decreto di dissequestro del SIMEC:
{http://saba.fateback.com/articoli/simeclegali.html}