Re: colza ecc.



come sempre parlare è facile gestire molto molto difficile quei puzzoni dei romanihanno tanti demeriti e certamente non sono esenti da critiche ma credo che se vogliamo che la discussione sia utile - se no è una perdita di tempo - dovremmo parlare coi romani - nel senso degli amministratori e farci spiegare il loro punto di vista . Una amministrazione gestita da una coalizione è sottoposta a numerosissimi vincoli, politici, legali ed amministrativi, in più esistono le care vecchie lobbies dei petrolieri che si danno molto da fare - in tutti i comuni d'italia e del mondo - e non è facile trovare un accordo in giunta per baipassarli.
Detto ciò credo che si potrebbe fare molto di più sia in termini di miglioramento che in termini di risparmio, a i conti non possono essere legati alla colza o meno devono essere fatti sulla gestione complessiva - e sulle priorità - del sistema di trasporto delle merci e delle persone nelle città. Soluzioni apparentemente buone diventano nocive in un quadro generale.
Per esempio a genova la giunta vuole sostituire gli autobus disel con quelli elettrici nella zona di nervi - levante cittadino -. La cosa sarebbe bellissima visto i livelli orripilanti di inquinamento determinato dai disel nelle strade strette della delegazione genovese. Peccato che....una persona prende il bus dal centro per andare a nervi, si fa 8 chilometri e arriva a nervi. Qui deve scendere , aspettare il bus elettrico, e iniziare un giro tipo ricamo per tutta la delegazione per fare le tre fermate successive che portano attualmente lo stesso bus al centro della delegazione . Risultato: gli abitanti odiano gli autobus elettrici e usano la macchina. L'unico che ci guadagno è il costruttore di autobus elettrici che viene finanziato con fondi europei e l'assessore che ci fa - negli altri quartieri - la sua bella figura. Poi gli autobus eletrici si rompono, non ci sono più soldi per la manutenzione - oltremodo costosa - fine dell'esperimento, molti milardi buttati, e tutto ricomincia come prima .
La stessa cosa con l'olio di colza : mi ci vedi a me che sul marciapiede faccio rifornimento all'automobile e poi riporto le taniche in casa ( dove non potrei stivarle ). Sino a che non ci sarà una rete di distribuzione - e qui potrebbero attivarsi gli enti pubblici - l'olio di colza andrà bene per i ricchi e i talebani come a volte siamo noi ma non uscirà mai dalla nicchia , per un pò la gente andrà a fare incetta negli ipermercati e poi tornerà tranquillamente alla cara vecchia benzina in attesa del mitico - pacco - dell'idrogeno.

andrea
----- Original Message ----- 
From: "Viviana" <vivianavivarelli at aliceposta.it>
To: <economia at peacelink.it>
Sent: Sunday, April 17, 2005 6:33 PM
Subject: Re: colza ecc.


> Caro Andrea
> non so se posso permettermii, ti mando la lettera di Alberto Albertini
> vedi tu, se poi trovi qualche articolo che abbia fatto il punto tra 
> detrattori e esaltati mi farebbe piacere
> viviana
> 
> vivianavivarelli at aliceposta.it
> 
> Cara Viviana
> complimenti per l'istantanea ricerca e i risultati. Lo scetticismo di fronte
> alle notizie è d'obbligo, ciò spinge alle verifiche. Verifiche che, mi pare,
> dimostrano che la questione olio vegetale è oggetto di ricerche e
> sperimentazioni per la messa a punto di un prodotto idoneo.
> altra questione è quella delle decisioni della amministrazioni!
> Due osservazioni:
> L'olio vegetale non riduce l'inquinamento urbano del 70% perchè è pur sempre
> una combustione che avviene entro l'area urbana. Ogni combustione produce
> grandi quantità di anidride carbonica che non dipende dal combustibile ma
> dalla quantità di calore generata ovvero di potenza necessaria per muovere
> un mezzo pubblico. Forse ci saranno differenze su polveri sottili e
> sottoprodotti di combustione ma l'effetto serra..............rimane. La
> teoria che l'effetto serra si annulla perchè la pianta della colza assorbe
> l'anidride carbonica che poi genererà, è opinabile. Primo perchè non so se è
> stato fatto un calcolo stechiometrico tra l'assobimento della pianta e la
> generazione dell'olio che proviene dai solò i semi della pianta, poi perchè
> le coltivazioni necessarie andrebbero a rimpiazzare altre coltivazione che
> assorbono anidride ma non ne generano perchè finiscono in combustione.
> Gli autobus elettrici inquinano in quanto utilizzano energia prodotta dalla
> combustione di materiali vari e ne consumano anche di più per via delle
> perdite di traporto dell'energia e delle batterie, però l'inquinamento
> risulta spostato fuori dall'area urbana dove esiste la massima
> concentrazione. Non so quanto siano economici perchè devono trasportare più
> batterie che passeggeri. Le batterie di per se stesse non inquinano salvo il
> problema dello smaltimento del piombo a fine utilizzo o dell'acido
> solforico.
> Questo non significa che sono contrario ma che cerco di essere realista. Le
> uniche fonti non inquinanti sono quella solare e qualla eolica, tutte le
> altre soluzioni sono compreomessi da valutare per il migliore in un certo
> stato delle cose.
> aa.
> 
> .La mia lettera era:
>  Ricevo e trasmetto:
> 
>  Facendo una ricerca in internet sull'uso dell'olio vegetale come
>  carburante in implementazioni di tipo istituzionale, ho scoperto alcune
>  cose *molto* interessanti, che voglio condividere con voi..
>  Il progetto istituzionale europeo piu avanzato nell'uso dell'olio vegetale
>  puro come carburante sembra essere gestito dal Comune di Cork
>  (Irlanda-Eire): hanno infatti implementato l'uso dell'olio nella flotta di
>  bus comunali. E fin qua, niente di strano...sono in molti a dire che in
>  Europa, sono anni-luce avanti a noi..
>  Sul sito del Comune di Cork tra l'altro sono stati resi pubblici dei
>  materiali di documentazione veramente chiari e dettagliati, che
> saranno tradotti su Socialforge.net.
> 
>  http://www.corkcity.ie/ourservices/roads/european_projects.shtml
>  Il progetto del Comune di Cork è finanziato dalla Comunità Europea per
>  mezzo delle iniziative CIVITAS (CIty VITAlity Sustainability) e MIRACLES
>  (Multi Initiatives for Rationalised Accessibility and Clean, Liveable
>  EnvironmentS). In particolare, la cosa piu interessante  è che vi è
>  una partnership congiunta nell'iniziativa CIVITAS
>  da parte dei Comuni di  ROMA, Barcellona and Winchester ed addirittura vi
>  è il coordinamento stesso del progetto da parte del Comune di ROMA, per
>  mezzo dell'azienda di trasporto comunale Atac, per quanto attiene
>  all'iniziativa MIRACLES (questi sono i dati pubblici del capoprogetto
>  Miracles: Chiara Di Majo - ATAC SpA - Via Sondrio 18, 00176
>  Roma, Italia - e-mail: chiara.dimaio at atac.roma.it - tel. (+39) 0646954814;
>  fax (+39) 0646954817)!
> 
>  http://www.civitas-initiative.org
>  http://www.miraclesproject.org/
> Esistono documenti pubblici sul
>  sito dell'ATAC (l'azienda di trasporto pubblico romano) in merito agli
>  avanzamenti del progetto MIRACLES:
>  http://www.atac.roma.it/atacineurope/newsletter/MIRACLES_1it.pdf
>  http://www.atac.roma.it/atacineurope/newsletter/MIRACLES_2it.pdf
> 
>  Riguardo a Cork, nella newsletter Miracles #2 è scritto tra l'altro:
>  "L'impegno del Comune di Cork per il progetto MIRACLES era quello di
>  convertire in eco-compatibili da 5 a 10 veicoli: durante il 2004
>  l'obiettivo è stato ampiamente superato con l'adattamento di 17 veicoli
>  all'utilizzo dell'olio vegetale. Dopo aver esaminato diversi kit di
>  conversione e varie tipologie di bio-carburanti disponibili, si è deciso
>  di utilizzare il kit di conversione ELSBETT per l'affidabilità e la
>  semplicità nell'utilizzo. Diversamente dai kit degli altri concorrenti,
>  infatti, questo è un sistema a serbatoio singolo che non richiede nessun
>  intervento manuale per scambiare i due carburanti." Ed inoltre: "I kit
>  di conversione sono stati applicati a 11 Fiat Ducato, 4 Ford Courier,
>  1 VS Transporter ed 1 Isuzu NQR".
>  http://www.elsbett.com/engl/index.htm
>  Se, come sembra dalle informazioni presenti sul sito dell'Atac, l'uso
>  dell'olio vegetale come carburante è possibile e praticabile
>  IMMEDIATAMENTE (con riduzioni dell'inquinamento urbano quantomeno del
>  70%!), non si capisce perche a ROMA, ancora non è stato fatto nulla in
>  merito. Come si può leggere dai documenti sul sito irlandese e su quello
>  italiano, il Comune di Roma (Dip. VII e X) ed altri enti pubblici (Atac,
>  Sta, Enea, Università "La Sapienza") e privati (Gruppo Interclub Spa e
>  People Service) sono direttamente coinvolti nell'iniziativa MIRACLES e
>  quindi possono usufruire in modo diretto del know-how e dell'esperienza
>  (che sembra sia iniziata nel 2002) del Comune di Cork, immediatamente
>  fruibile proprio per mezzo della partnership comune nel progetto.
>  Dato che poi la flotta di autobus romani è quasi totalmente basata su
>  motori diesel, non si capisce perche' a ROMA non abbiano quantomeno
>  provveduto ad iniziare una sperimentazione limitata su poche vetture dal
>  2002 a oggi... Nella newsletter Miracles #1, è la stessa ATAC a scrivere,
>  riguardo al progetto irlandese: "la conversione del parco veicoli
>  dell'Amministrazione in vetture alimentate ad olio vegetale. Questa scelta
>  deriva da un indagine condotta nel 2002 su diversi tipi di veicoli a bassa
>  emissione inquinante: i motori ad olio vegetale, di fatto, rappresentano
>  al momento l'opzione più semplice ed eco-compatibile".
>  Perchè allora a ROMA sono stati acquistati mega autobus, bus elettrici con
>  batterie inquinantissime..ed ancora costosi flat-monitors a cristalli
>  liquidi per informazioni online sui bus, obliteratrici per biglietti
>  ipertecnologiche e tanti altri inutili gadgets...invece di riconvertire
>  SUBITO la flotta dei trasporti pubblici con un migliaio di economici kit
>  di trasformazione della Elsbett (che, come indicato nel loro sito, si
>  aggirano tra i 2000,00 e i 4000,00 euro e che per grandi acquisti
>  verrebbero a costare sicuramente meno)?
>  magius
>  (http://www.socialforge.net)
> 
>  Viviana
>  vivianavivarelli at aliceposta.it
> >
> >
> 
> 
> 
> 
> -- 
> No virus found in this incoming message.
> Checked by AVG Anti-Virus.
> Version: 7.0.308 / Virus Database: 266.9.15 - Release Date: 16/04/2005
> 
> 
> 
> --
> Mailing list Economia dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
> Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/economia/maillist.html
> Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
> http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
>