"E’ del tutto evidente
quali sono i valori da mettere in campo, a sostituzione di quelli oggi
dominanti. L'altruismo dovrebbe prendere il posto dell'egoismo, la
cooperazione dovrebbe sostituirsi alla competizione sfrenata, il piacere del
tempo libero all'ossessione del lavoro, l'importanza della vita sociale al
consumo illimitato, il gusto di una bella opera all'efficienza
produttivistica, il ragionevole al razionale, ecc. Il problema è che i
valori attuali sono sistemici, sono cioè determinati e sostenuti dal sistema
che, in cambio, contribuiscono a rafforzare. Occorre dunque rovesciare
l'immaginario ed eliminarne l'insidiosa manipolazione sistemica, per rendere
le persone consapevoli della propria situazione.
A prima vista, le
possibilità dell'alternativa sono infime, ma è un' illusione ottica. Il
migliore alleato della civiltà alternativa è l'Occidente stesso. L'effetto
pedagogico delle varie catastrofi (da Chernobyl all! a mucca pazza)
favorisce il lavoro di sensibilizzazione; è una leva potente per rimettere
in causa l'esistente e aiutare il cambiamento di mentalità.
Un numero
sempre maggiore di persone sarà spinto dalla necessità, o dalla ragione, o
dall'inclinazione scendere dall'auto in corsa per costruire l'alternativa.
La sinistra di domani dovrebbe rendere compatibili i suoi attuali
compromessi pratici, che prendono la forma di programmi realisti, con
un'analisi rigorosa e senza compromessi degli obiettivi auspicabili nel più
lungo periodo, un'analisi che funga da guida e illumini il cammino."
In questo
pezzo latouche sottolinea la necessità che il cambiamento possa avvenire
solo tramite una profonda trasformazione di valori. Niente di più
sacrosanto.
Riflettevo
in particolare sul primo “l’altruismo dovrebbe prendere il posto
dell’egoismo” e sul fatto che Latouche sostiene che i valori da sostituire
(fra cui l’egoismo) sono “sistemici, cioè determinati e sostenuti dal
sistema, che in cambio, contribuiscono a rafforzare”.
L’egoismo
umano quindi come frutto dell’attuale sistema.
Sinceramente
non mi torna del tutto: che l’attuale sistema lo abbia rafforzato, spostando
il fulcro del vivere dalla sfera collettiva a quella individuale non ho
dubbi, ma che l’egoismo sia frutto di questo sistema, mi sembra
antistorico…..
Se
l’egoismo è presente, come credo, nella natura umana da molto più tempo
dell’avvento di questo sistema, temo che non sia sufficiente “l’effetto
pedagogico delle varie catastrofi” per stimolare la sua trasformazione in
altruismo.
Io
parlerei più che di cambio in altruismo, di una trasformazione da egoismo a
“egoismo illuminato”: non c’è bisogno di diventare altruisti per capire che
dobbiamo cambiare rotta, è proprio per tutelare i nostri interessi di lungo
periodo che dobbiamo farlo!
La
saggezza contadina, il rapporto con la natura presente nelle nostre culture
prima della rivoluzione industriale, non era mica dovuto ad altruismo! Era
dovuto ad un sano egoismo di lungo periodo! Il contadino sapeva che era
prima di tutto per il suo bene e quello della sua famiglia che non bisognava
intaccare gli equilibri naturali!
Forse in
questa ottica, quella di puntare a rendere manifesto un egoismo illuminato
avremo più fortuna a far cambiare rotta ai nostri simili, piuttosto che
parlando di conversione all’altruismo……..
saluti
daniele