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Ecco come potremmo non farcela
- Subject: Ecco come potremmo non farcela
- From: "Laboratorio Eudemonia" <eulab at hyperlinker.com>
- Date: Fri, 24 Dec 2004 17:25:41 +0100
Gentili Presenti in Lista, apprezzo molto il vostro costante impegno civile, e per questo motivo oggi mi permetto di restituirvi questo feedback. Ricorderete che ai tempi dell'antica Roma c'era un vecchio senatore che concludeva ogni sua orazione in Senato con una frase ricorrente: Cartago delenda est. Con questo intendendo mettere l'accento in continuazione sul fatto che Cartagine a quel tempo rappresentava una seria minaccia per Roma. Anche più recentemente, nel Parlamento inglese, Winston Churchill trascorse molti anni nell'impegno di far notare come i tedeschi stessero armandosi per procedere velocemente a vie di fatto contro la stessa Inghilterra. Signore, signori, come vi dicevo, apprezzo molto il vostro desiderio di realizzare un nuovo mondo, un mondo decisamente migliore di quello attuale. Se me lo permetteste, vorrei quindi augurarvi per l'anno in arrivo, con ancor più gran piacere, quello stesso, più che onorevole, ruolo che fu di Catone e di Churchill, e stavolta non per distruggere bensì per costruire. Certamente è bene, perchè necessario, occuparsi di volta in volta dei vari temi all'ordine del giorno. Vi sono delle questioni però, che per loro importanza, per la grandezza degli obiettivi che vi vengono posti, non possono nè essere affrontati in una sola volta nè una sola volta. Si tratta di temi fondamentali che per il loro carattere straordinario abbisognano di essere trattati pressochè quotidianamente e continuamente fintantochè non siano divenuti realtà, un vero stato di fatto. Vi sono buoni e più che sufficienti motivi per ritenere che in questo periodo storico due sono i fondamentali che più attendono di essere presi in seria considerazione dalla società, e quindi da voi stessi per primi: - l'introduzione metodica della rotazione nella gestione della cosa pubblica (a partire dal nostro Paese ma già col desiderio di vederla estesa globalmente, perchè di un problema globale realmente si tratta), per permettere una partecipazione diffusa alla vita civile del nostro ed altrui Paese, per evitare la corruzione interna che nasce dal ristagno creato dall'attuale ordinamento a vita (tanto nella sua componente macroscopica, sotto gli occhi di tutti, quanto nella sua componente più minuta, più difficile da cogliere ma diffusa ovunque), e per evitare che coloro che ricoprono pubblici incarichi siano facilmente ricattabili e divengano quindi docile supporto a governi di malaffare; - l'istituzione di patti internazionali di autocontenimento allo sviluppo demografico, economico, tecnologico, per evitare di dover continuare una drammatica crescita ad oltranza dei Paesi allo scopo di perseguire un precario, costantemente attaccato, equilibrio con le altre nazioni, per creare invece una condizione di vera, stabile, inespugnabile pace, non solo militare ma più ampia e generalizzata, quindi una pace demografica, una pace economica, una pace tecnologica, per favorire, se non proprio per permettere, la soddisfazione delle reali necessità del nostro malridotto mondo, a cominciare da un processo di revisione dell'intera nostra organizzazione e finalità economica. Signore, signori, la maggior parte delle questioni possono tranquillamente passare, scorrer via, senza troppi danni; ma altre, le più importanti, anche perchè indubbiamente contenenti grandi difficoltà, hanno il pieno diritto di restare fisse nelle nostre menti fino al loro totale compimento. Tra l'altro: sono proprio queste mete a poter trasformare una qualsiasi vita nello strumento più significativo e determinante a disposizione della società. Permettetemi dunque di augurarvi, ed in verità sta solo a voi l'assumerlo, un ruolo davvero importante nell'attuale processo evolutivo della nostra società, e che trascorriate quindi un felice, lieto, sereno nuovo anno, concedendovi il tempo necessario ad adoprarvi per questi fini così importanti. Questo mio augurio è tanto sincero quanto profondamente sentito, e potete anche immaginare perchè: senza un coinvolgimento comune, repentino e massiccio, affinchè da uno stato chiuso in mano a pochi si passi ad uno Stato aperto all'intera società, ed affinchè i Paesi del mondo dichiarino e realizzino una pace reale, sincera, autentica e completa, non più solo militare ma anche demografica, economica e tecnologica, potremmo dir di sapere, già ora, perchè non ce l'avremo fatta. Non sempre infatti le cose vanno per il verso giusto, dovrebbe esser inutile ricordarlo. Nonostante l'intervento costante di un grande saggio, filosofo ed educatore quale fu Confucio, e di altri suoi contemporanei e pari, i quali trascorsero gran parte della loro vita a mettere in guardia la loro società dal decadimento dei costumi ed a propugnare l'affermazione dei valori umani, secoli di guerre ed incredibili sofferenze seguirono nelle loro terre. Non possiamo non trarre una lezione da accadimenti come questi. Solo attuando una buona strategia, solo perseguendo di concerto pochi, pochissimi importanti obiettivi, individuati con estrema precisione, cosa che allora come altre volte non è stato invece fatto, sacrificando le cose più irrisorie e potendo così rivolgerci in modo rilevante verso tali grandi mete, potremo avere una qualche speranza di farcela. Si esaminino allora, si analizzino, si critichino, perfino spietatamente ove necessario, si integrino e si sviluppino le due ipotesi di lavoro qui proposte, iniziando con l'osservare, altrettanto onestamente, come esse possano risolvere, alla radice e stabilmente, i singoli problemi che più ci stanno a cuore e di cui finora ci siamo occupati nel modo classico, affrontandoli cioè direttamente, a testa bassa. Verifichiamo inoltre, con pari forza di logica ed immaginazione, come tali problemi, siano essi pertinenti la pace, od il campo dei diritti umani, o la distribuzione del lavoro, o la difesa dell’ambiente, o che altro, continueranno a manifestarsi ogni giorno sempre più gravemente senza l'applicazione delle riforme qui auspicate. Quindi, ognuno con parole e percezioni proprie, per ottenere una necessaria ricchezza propositiva, ed ognuno coi propri mezzi, invochiamo e chiediamo, chiediamo ed invochiamo: rotazione ed autocontenimento, rotazione ed autocontenimento, rotazione ed autocontenimento. Col mio miglior saluto, vi rinnovo l'augurio per un buon nuovo anno: che sia per voi tutti davvero speciale. Danilo D'Antonio Laboratorio Eudemonia Via Fonte Regina, 23 64100 Teramo - Italy Alla ricerca dei fondamentali http://fondamentali.hyperlinker.org Verso una armonica rotazione sociale http://armonica-rotazione-sociale.hyperlinker.org Per patti di autocontenimento http://patti-di-autocontenimento.hyperlinker.org
- References:
- il paradosso dell'economia ecologica
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- il paradosso dell'economia ecologica
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