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una farmacia piena di patacche - falsi medicinali -
- Subject: una farmacia piena di patacche - falsi medicinali -
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 23 Dec 2004 06:58:40 +0100
il manifesto - 17 Dicembre 2004 La falsificazione industriale più pericolosa, quella dei medicinali Una farmacia piena di patacche ANNA MARIA MERLO Italia, paradiso dei falsi industriali La falsificazione industriale più pericolosa, quella dei medicinali Una farmacia piena di patacche Ogni anno migliaia di persone muoiono per le conseguenze negative di prodotti farmaceutici falsificati. Prodotti di «grido» come il Viagra copiati e venduti a prezzo più basso, non solo nel terzo mondo ma anche nel ricco Occidente ANNA MARIA MERLO Conosciamo tutti bene le false borse o le false T-shirt di marca, vendute sui mercati, in strada o sulle spiagge e che i consumatori comprano senza porsi troppe domande, come se non recassero danno a nessuno. In realtà, nel mercato mondiale della contraffazione i prodotti di lusso rappresentano non più dell'1% di questo business in grande crescita. Ci sono in giro falsi giocattoli (i sequestri di questo tipo di prodotti sono cresciuti del 94% tra il `99 e il 2000) e false componenti automobilistiche: in entrambi i casi si sono prodotti incidenti, anche mortali, con questi prodotti di bassa qualità. In grande crescita sono le falsificazioni di software o di cd. Ma più pericolosa di tutti è la diffusione di medicinali contraffatti. In alcuni paesi, come in Russia, il 12% delle medicine in circolazione sarebbero dei falsi. Questo fenomeno sta invadendo anche l'Europa e l'America settentrionale, i due principali mercati mondiali per i medicinali. Graham Satchwell, un superpoliziotto britannico che da anni investiga su questo fronte, ha di recente pubblicato un'inchiesta dettagliata sul fenomeno delle medicine contraffatte, A Sick Business. Counterfeit medicines and organised crime, uno studio commissionato ed edito dallo Stockholm Network (un network europeo a cui partecipa un centinaio di think tank, destinato a sollecitare politici e opinione pubblica). Questo rapporto rivela «per la prima volta - come scrive nell'introduzione Lord Mackenzie of Framwellgate - che migliaia di persone in Gran Bretagna e altrove in Europa possono mettere la loro vita in pericolo ogni giorno facendo uso di false medicine». Graham Satchwell sottolinea che non solo le grandi case farmaceutiche, che vedono i loro prodotti contraffatti, ma anche gli stati stanno sottovalutando il problema. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, dal `99 sono stati riscontrati 771 casi di produzione e di messa in circolazione di falsi medicinali. Medicinali fatali Eppure, malgrado manchino delle strutture a livello europeo per raccogliere e analizzare questo tipo di dati, nel mondo si sono già verificati fatti tragici che dovrebbero mettere in allarme le autorità. Non ci sono soltanto dei casi noti successi in paesi poveri: come il falso sciroppo per la tosse, che invece di paracetamolo conteneva ditilene e che ha fatto 89 morti ad Haiti nel `95 e 30 in India nel `98, o i falsi vaccini contro la menengite in Niger, che secondo l'analisi fatta in seguito dai laboratori Méirieux, non contenevano principi attivi e che hanno portato alla morte 3mila persone (questi vaccini, 68mila dosi, erano stati spediti in Niger dall'Organizzazione mondiale della sanità, evidentemnete ignara della frode). Secondo The Lancet, il 40% dei medicinali usati per combattere il flagello mondiale della malaria sono contaffatti ed inefficaci. Secondo un'inchiesta realizzata dall'Organizzazione mondiale della sanità in venti paesi tra il gennaio `99 e l'ottobre 2000, il 60% dei medicinali contraffatti era distribuito nel terzo mondo, ma il 40% era venduto nei paesi industrializzati. Secondo l'Oms, che ha presentato questi dati alla conferenza di Madrid all'inizio di quest'anno, «più del 10% del mercato globale dei medicinali» sarebbe contraffatto. Il Viagra, gli steroidi per il body building, le pillole per dimagrire rappresentano il grosso di questi falsi, venduti più comunemente ai privati, senza ricetta, via Internet. Ma il fenomeno è ben più grave e riguarda anche i medicinali forniti dai servizi sanitari pubblici in Europa. Le autorità pubbliche, sempre per caso, hanno scoperto negli ultimi tempi alcune grosse truffe: nel 2003, una società commerciale del Kent ha comprato da un'altra dell'Essex uno stock di medinali contro l'aids. La polizia ha scoperto che la seconda società faceva parallelamente anche commercio di droga e che questi medicinali avevano fatto il giro del mondo, prima di essere oggetto di una transizione tra due società britanniche. Nel `98, 6mila bottigliette di falso Losec sono sequestrate in Italia, benché vendute da una società sotto licenza. Altro falso Losec è stato scoperto a metà degli anni `90 nel nord di Londra. Nel `99, dei medicinali della casa farmaceutica Eli Lilly sono stati venduti a un paziente a Preston (Lancashire) che ha trovato la scatola danneggiata e l'ha rispedita al produttore. Il quale ha scoperto che si trattava di una confezione che aveva fatto parte di un dono fatto alla Croce rossa russa. La polizia scoprì il coinvolgimento della mafia russa nel traffico. Nel `94 è stato reperito in Gran Bretagna uno stock di falso Zantac, una medicina della GlaxoSmithKline, prodotto in Grecia. Nel 2001, a Oldham stato reperito del Viagra falsificato in Thailandia. Nel 2000 è stato trovato sul mercato europeo del falso Nubain (un antidolorifico), contraffaTto in un impianto di Newcastle (il responsabile ha preso 5 anni di carcere). A Liverpool è stata scoperto un laboratorio clandestino di Humatrope (prodotto Eli Lilly). Negli anni `90, delle farmacie di Londra hanno venduto un falso Dermovate (prodotto per sbiancare la pelle), fatto con stereoidi che possono causare danni irreversibili all'epidermide. «Verissimi falsi» Questo elenco, non esaustivo, contiene due tipi diversi di fasi medicinali: quelli «veri», prelevati dai doni caritativi o dagli interventi delle organizzazioni internazionali, ma sviati dalle mafie a scopi di lucro e i veri «falsi», potenzialmente pericolosi (anche nel caso non contengano prodotti dannosi, non presentando principi attivi possono mettere in pericolo la salute di chi crede di curarsi). Secondo il rapporto di Graham Satchwell, la polizia ha stabilito più volte legami non solo con il crimine organizzato, ma anche con il terrorismo di Al Quaeda. L'Europa è particolarmente vulnerabile a questo traffico, più degli Stati uniti. Non solo il mercato ormai è globale a livello mondiale, ma per di più nell'Unione europea è legale il cosiddetto «mercato parallelo» : un medicinale può essere comprato in un paese dove costa meno per essere venduto in un altro dove è il prezzo è più alto, e questo passaggio richiede un repackaging, cioè le scatole e i fogli di spiegazione devono essere cambiati e tradotti nella lingua richiesta. Questo «rende più facile per la contraffazione farmaceutica - scrive Satchwell - di essere venduta attraverso la legittima catena di distribuzione e fornita ai nostri ospedali e farmacie». Questo mercato parallelo ma legale viene definito «grigio», perché mancano i controlli adeguati a livello comunitario. La pratica dell'outsourcing, inoltre, favorisce la messa in circolo di medicinali contraffatti: «le compagnie farmaceutiche fanno fare gran parte dei loro prodotti e servizi nei paesi di loro scelta, e scelgono paesi che sono politicamente stabili e che hanno una manodopera a buon mercato e preparata e un sistema fiscale favorevole. Purtroppo, molti di questi paesi hanno anche bassi livelli di controllo delle regole e di protezione dei diritti di proprietà intellettuale». I casi più noti sono la Cina e l'India (ma in Europa anche la Polonia è a rischio). Case farmaceutiche come Pfizer, GlaxoSmithKline, Eli Lilly o Squibb ricorrono spesso a questi paesi. Secondo il sito Xinhuanet.com, il direttore dell'Agenzia statale cinese sugli alimentari e i medicinali, Zhen Xiaoyu, ha affermato nel maggio 2004 che nella Repubblica popolare 994 siti di contraffazione farmaceutica sono stati chiusi dalla polizia nel 2003, e che producevano per un valore di 60 milioni di dollari. Nel 2000, sono state sequestrate nel mondo 250mila dosi e due tonnelate di prodotti di base provenienti dalla Cina e dall'India, destinate ai mercati europei e statunitensi. Il mercato dei prodotti contraffati è valutato a 450 miliardi di dollari (dati del servizio di polizia dell'Irlanda del Nord). Poi questi medicinali possono entrare in due modi in un circuito illegale: delle società commerciali li comprano per poi metterli in vendita in paesi dove i prezzi dei medicinali sono alti (diversione, se non c'è l'accordo della casa che ha concesso la licenza di produzione), oppure viene effettuata la frode a partire da stock destinati alle istituzioni caritative. I servizi sanitari nazionali, in Gran Bretagna per esempio, preoccupati di abbassare i costi, possono favorire questo traffico, incoraggiando gli acquisti per gli ospedali sui mercati più a basso costo (nel mercato unico europeo è legale, articoli 30 e 36 del Trattato di Roma). Nel frattempo, i mercanti internazionali devono cambiare la scatola e i figli illustrativi e qui si introduce la possibilità di frode anche sul contenuto del prodotto. E questo non vale solo per l'Unione europea: 60 milioni di tablette di Lipitor (Pfizer) contraffatte sono in questo modo state commercializzate negli Usa, mischiate a prodotti «veri» ma comprati su mercati meno cari. In Europa 140 milioni di medicinali sono venduiti ogni anno con il sistema (legale) del mercato parallelo, cioè il 20% nel 2003, con una crescita in pochi anni del 50%. Alla fine del 2001, in Europa il mercato parallelo di medicinali era di 3,3 miliardi di dollari e sarà di 7,4 miliardi nel 2006. E anche se mercato parallelo non significa frode, è chiaro, scrive Satchwell, «più è grande il numero di importazioni parallele, più è grande la possibiltà che medicinali di bassa qualità, contraffatti, vengano importati». Con il sistema di mercato parallelo il medicinale può cambiare di mano «20 o 30 volte, prima di arrivare al paziente». Secondo una ricerca della Liverpool University, pubblicata nel luglio di quest'anno, in Gran Bretagna un ricovero in ospedale su sedici è dovuto a effetti negativi dei medicinali presi. Un costo di 466 milioni di sterline per il National Health Service. Nel 2002, secondo questo studio, 5.700 malati sono morti a causa degli effetti negativi dei medicinali. Una parte di queste morti è dovuta a medicinali contraffatti. L'Unione europea ha deciso di muoversi contro questo flagello. La Commissione, nello scorso novembre, ha proposto di aprire negoziati bilaterali con i paesi al centro di questi traffici. Bruxelles propone di «rafforzare la cooperazione tecnica», in particolare con la Cina, la Thailandia, l'Ucraina, la Russia, il Brasile, la Turchia, la Corea del sud e l'Indonesia, e di rendere più efficaci i sistemi di sanzione. La Francia, dove la contraffazione (a cominciare dai prodotti di lusso) costituisce secondo il governo «una sfida importante» per l'economia, ha deciso di rafforzare la lotta ai falsi, in tutti i campi.
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