kyoto in italia



Kyoto in Italia

Il rapporto dell'Issi

La ratifica del protocollo di Kyoto da parte della Russia ha portato
nuovamente alla ribalta il tema della riduzione delle emissioni serra. Con
questo atto, infatti, la Russia ha permesso di raggiungere il quorum
necessario perché il Protocollo stesso entrasse ufficialmente in vigore.

Il Rapporto Issi, fa il quadro della situazione italiana, con aperture sugli
scenari internazionali. Lo stato attuale, le politiche per la riduzione
delle emissioni, i negoziati internazionali, sono i principali temi
trattati.

Dall'introduzione al rapporto, di Edo Ronchi (Presidente ISSI)

"La decisione del Parlamento Russo di ratificare il Protocollo di Kyoto dell
'ottobre 2004 consente di raggiungere il quorum necessario per farlo entrare
in vigore: il Protocollo di Kyoto assume così nuova attualità e rilevanza.
Nel 2003 l.Italia ha emesso circa 569 Milioni di tonnellate di CO2
equivalenti (Mt CO2 eq.), quasi 60 Mt in più del 1990 (erano circa 508),
quando dovrebbe ridurle, secondo il Protocollo di Kyoto, a circa 475 Mt
entro il 2008 . 2012, cioè dovrebbe ridurle di circa 30 Mt rispetto al
livello del 1990. In altre parole siamo distanti dall'obiettivo del
Protocollo di circa 90 Mt, con un aumento dell.12 % delle emissioni nel 2003
rispetto al 1990, a fronte di un obiettivo di riduzione del 6,5% da
raggiungere entro il 2008 / 2012. Andando avanti di questo passo, con un
incremento medio, dal 1997 al 2003, dell.1,4% l.anno, arriveremo nel 2010 ad
un aumento delle emissioni di gas serra del 20%: invece di ridurre di 30 Mt
le emissioni del .90, le aumenteremo di 120 Mt, diventando uno dei peggiori
casi in Europa e nel mondo. Data l.entità di questo aumento di emissioni di
gas serra, hanno poco senso sia le illusioni di recupero con l.uso dei
meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto,
che consentono di realizzare all.estero una parte delle riduzioni delle
emissioni, sia la polemica sull.impegno, che sarebbe eccessivo per l.Italia,
della riduzione del 6,5%.
Chi pensa di poter utilizzare meccanismi flessibili, entro i prossimi 4-8
anni, per una riduzione equivalente di 100 Mt di CO2eq.? Non scherziamo.
Supponiamo pure di fermarci all.obiettivo della stabilizzazione delle
emissioni del 1990, ignorando la riduzione del 6,5% prevista in sede europea
per l.Italia, in applicazione del Protocollo di Kyoto. Per l.Italia non
cambierebbe molto: con il trend attuale sarebbe comunque fuori dal target,
anche se il suo obiettivo fosse solo la stabilizzazione ai livelli del
1990."