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ediliza la bolla speculativa del mattone
- Subject: ediliza la bolla speculativa del mattone
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 12 Nov 2004 06:54:42 +0100
il manifesto - 01 Ottobre 2004 La bolla del mattone La Banca Centrale Europea teme l'esplosione della bolla speculativa immobiliare. Ma per il momento i fondi immobiliari continuano imperterriti la loro crescita in un mercato sempre più drogato MARIO BONACCORSO La prossima bolla speculativa pronta a scoppiare? Quella immobiliare. Ne sono sempre più convinti numerosi analisti ed è quanto paventa anche la Banca centrale europea nell'ultimo bollettino mensile, dal quale emerge una forte preoccupazione per i possibili effetti che la vigorosa espansione del credito, in primis il tasso di incremento dei mutui ipotecari alle famiglie, potrebbe avere sui valori degli immobili. Secondo l'istituto di Francoforte, il livello contenuto del costo del denaro degli ultimi anni ha infatti «favorito la crescita dei prestiti al settore privato» e in particolare ha accelerato il ricorso alla crescita dei mutui ipotecari, il cui tasso di incremento «risulta piuttosto elevato ed è correlato a un andamento dinamico del mercato delle abitazioni e dei prezzi degli immobili in diversi paesi dell'area euro». Il boom del mercato immobiliare degli ultimi anni, che ha interessato tutta Europa, è stato senza dubbio agevolato da un sistema finanziario che ha reso possibile l'acquisizione di abitazioni finanziando sino al 100% del costo per periodi di trenta e più anni. Il costo del denaro, inoltre, è a livelli giustificabili solo in un'economia in fase di recessione. Considerando il livello di inflazione, siamo infatti in presenza di tassi negativi. Il timore delle autorità monetarie europee è quindi che alla crescita di questi anni segua un ciclo negativo, con conseguente crollo dei prezzi e possibili insolvenze dei mutuatari. Elemento da tenere in considerazione è che la percentuale maggiore dei mutui contratti è a tasso variabile e di fronte a un aumento del tasso ufficiale di sconto (previsto secondo Morgan Stanley per la fine dell'anno, quando si riunirà il consiglio della Bce) potrebbero essere molte le famiglie costrette a vendite rapide e realizzate a un valore ridotto, con conseguente avvitamento verso il basso del prezzo degli immobili. A questo proposito di certo non aiuta la sempre maggiore insicurezza presente nel mercato del lavoro.A mettere in guardia dai pericoli di una bolla immobiliare prossima a scoppiare ha provveduto nel corso di quest'anno anche il Fondo monetario internazionale. In base a uno studio condotto dai suoi economisti sui mercati di ventuno paesi industrializzati nell'arco degli ultimi quarant'anni, i prezzi delle case sono cresciuti dalla metà degli anni novanta in maniera incontrollata. Analizzando storicamente le fasi di crescita come quella attuale, risulta che esse sono sempre state seguite da un altrettanto inarrestabile collasso, con un calo dei prezzi nell'ordine del 25-30%. La probabilità che a una fase di boom segua lo scoppio della bolla è maggiore nel comparto immobiliare (40%) e gli effetti sono molto più pesanti sull'economia e sui consumi, come conseguenza della stretta connessione con il settore bancario, solitamente molto esposto sul versante immobiliare. Al momento, comunque, in Italia non conosce freni la crescita del mercato degli immobili. Per il 2004 Scenari immobiliari, l'istituto di ricerche fondato da Mario Breglia, stima una crescita finale del 5,5% rispetto all'anno precedente, che pure aveva già registrato un incremento superiore al 7%. E per il 2005 la stima è di un'ulteriore crescita di quasi il 4%. Secondo l'analisi di Scenari immobiliari, il settore residenziale chiuderà l'anno in corso con un incremento del volume d'affari del 5,5% rispetto al 2003, dovuto soprattutto a una crescita media dei prezzi a fronte di una riduzione delle compravendite. Ma nelle grandi città italiane l'incremento è ancora più rilevante: Roma in un anno ha visto crescere i valori degli immobili di circa il 15%, Milano dell'8,6%.In Italia sono 1,5 milioni le famiglie che cercano casa e oltre 2 milioni ne hanno già comprata una negli ultimi quattro anni. Pesa evidentemente la mancanza nel nostro paese di una politica residenziale pubblica. Ma l'acquisto di una casa non è solamente ad uso abitativo. Il fatturato del mercato delle case di villeggiatura ha toccato i 3 miliardi di euro, con un incremento del 13,2% rispetto al 2003. E visto che non tutti possono disporre delle centinaia di migliaia di euro necessari per acquistare una casa e sostenerne i costi di gestione, anche i fondi immobiliari stanno registrando una crescita considerevole. Dai circa 4415 milioni di euro di fine 2003 il patrimonio dei fondi immobiliari è arrivato a più di 5524 del 30 giugno 2004, secondo quanto comunicato nella propria relazione semestrale da Assogestioni, l'Associazione dell'industria del risparmio gestito. Anche questo è un vero e proprio boom, sottolineato dall'aumento del numero dei fondi (da diciotto a ventidue), che è stato certamente favorito dal pessimo andamento dei mercati finanziari e dalla crescente insicurezza che ha colpito gli investitori dopo i numerosi crack finanziari degli ultimi anni. Insomma, il mattone continua ad essere considerato un investimento sicuro, da sonni tranquilli. Non resta che attendere di vedere quando e come sarà il risveglio.
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