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cosa è la valutazione di impatto ambientale
- Subject: cosa è la valutazione di impatto ambientale
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 1 Nov 2004 11:59:46 +0100
da ecceterra.it novembre 2004 Cos'è la VIA Valutazione d'Impatto Ambientale "Da allora non molto è cambiato e ancora mancano gli elementi fondamentali necessari a dare finalmente credibilità alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale (VIA), procedura che non ha senso se non è estesa a piani e progetti, se non viene redatta sulla base di scenari che comprendano anche il do-nothing (l'opzione zero, cioè non far nulla), se non prevede la partecipazione attiva della popolazione interessata alla decisione finale. PREMESSA "Impatto" è un termine tecnico (che discende dal latino impingere, "spingere contro") che il Grande Dizionario Garzanti definisce come "l'incontro di un corpo mobile con una superficie". Per estensione, lo definisce anche "scontro" e, tra le varie esemplificazioni di questa defini- zione, riporta l'espressione "impatto ambientale", defi- nendola come "l'azione di una causa fisica sull'ambiente naturale". (Lo stesso dizionario riporta un'ulteriore acce- zione del termine "impatto", quella in senso figurato, e definisce come "forte influenza"). L'espressione "impatto ambientale" ha dunque un'acce- zione assolutamente neutra, anche se la definizione in senso figurato di "impatto" porta con sé una leggera connotazione negativa. "Valutazione di impatto ambientale" (VIA; EIA, Environmental Impact Assessment, per gli anglosassoni) è la valutazione preliminare dei potenziali effetti che un'opera pubblica può avere sull'ambiente naturale nel quale dovrebbe inserirsi e la definizione della loro reversibilità o irreversibilità. Le norme che ne regolano l'applicazione prevedono anche la raccolta delle osservazioni di tutta la comunità interessata, e quindi (almeno in teoria) la reale partecipazione della "gente" alle decisioni finali. PREFAZIONE Sono trascorsi ormai oltre 1O anni da quando, con Marina Alberti ed Enrico Falqui, scrissi Il bilancio di impatto ambientale (1984), al quale seguì, poco dopo, Metodologie di valutazione dell'impatto ambientale (1988). Da allora non molto è cambiato e ancora mancano gli elementi fondamentali necessari a dare finalmente credibilità alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale (VIA), procedura che non ha senso se non è estesa a piani e progetti, se non viene redatta sulla base di scenari che comprendano anche il do-nothing (l'opzione zero, cioè non far nulla), se non prevede la partecipazione attiva della popolazione interessata alla decisione finale. Nel corso di questi anni ho avuto modo di seguire procedure di VIA poi abortite, di assistere - impotente - alla manipolazione della VIA da parte di Regioni, Province, Comuni, industrie e multinazionali, di partecipare a Commissioni che cercavano di definire la correttezza dei rapporti di impatto presentati dall'ENEL per centrali nucleo- e termoelettriche. Inoltre, tra il 1989 e il 1994, in qualità di Parlamentare europeo, membro della Commissione ricerca e tecnologia, ho anche potuto disporre di informazioni di prima mano (in parte utilizzate anche in questo lavoro). Sarebbe bello -- gratificante per il lettore (ed estremamente divertente per me, che ci provo da anni) -- se riuscissi a individuare le ragioni per cui la VIA si è trasformata in documento di giustificazione per qualsiasi nefandezza. La valutazione dell'impatto ambientale viene infatti oggi considerata un documento per rinviare sine die ogni decisione oppure uno strumento per decidere subito, senza alcuna verifica, ma soltanto sulla base di relazioni frettolosamente redatte da accademici, studi professionali o nuovi ambientalisti di mercato. Dobbiamo quindi trovare una via di mezzo che ci permetta di considerare la VIA una cosa seria e questo libro intende appunto proporre, in maniera semplice e comprensibile, la valutazione dell' impatto ambientale intesa come procedura, sulla base delle esperienze che ho accumulato in questi anni. Esperienze che riguardano sia elaborazioni conseguenti la ricerca accademica, sia esperienze dirette sul campo. Per questo il libro non si occupa di metodologie, ma (prevalentemente) di procedure. Ritengo infatti che, a fronte di una fertile attività di ricerca e di indagine sui metodi, che ha prodotto una ricca letteratura, manchi una precisa coscienza del fatto che la VIA è una procedura, con i suoi passaggi obbligati, le sue regole, i suoi feed-back, positivi e negativi, l'irrinunciabile necessità agli scenari, l'imperativo della partecipazione. Fino a ora non si è voluto che la VIA fosse questo, ritenendola un "rapporto giustificativo", al di fuori di ogni partecipazione: nella sua modestia, questo libro cerca di far voltare pagina. Il testo è tratto dal libro di Virginio Bettini "L'impatto ambientale - Tecniche e metodi" (pubblicato nella collana Tessere dall'editrice CUEN) per gentile concessione dell'Autore e con il consenso dell'Editore. © CUEN Srl Napoli 1995
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