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impronta ecologica come misura della sostenibilità
- Subject: impronta ecologica come misura della sostenibilità
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Sun, 24 Oct 2004 08:47:06 +0200
da netmanager.it martedi 19 ottobre 2004 L'impronta ecologica come misura della sostenibilità Bisogna imparare a misurare le risorse alle quali attribuiamo valore L´idea dell´impronta ecologica nasce nel 1990 dagli studi di Mathis Wackernagel e di William Rees. Wackernagel, uno dei massimi esperti di sviluppo sostenibile, ha continuato nel corso degli anni ad aggiornare l' indicatore. Il metodo di Wackernagel è utile per calcolare l´area di terra e di mare necessaria ad ognuno di noi per sostenere i suoi consumi di materie prime, di energia e per assorbire i rifiuti. In pratica viene messo in relazione lo stile di vita di una persona (o popolazione) e la quantità di terra necessaria per sostenerla. Infatti l'impronta ecologica è espressa in ettari pro capite. Per effettuare la misura occorre stimare le risorse che consumiamo ed i rifiuti prodotti, quindi si considerano le seguenti componenti: la superficie di terra coltivata necessaria per produrre gli alimenti, l'area di pascolo necessaria per produrre i prodotti animali, la superficie di foreste necessaria per produrre legname e carta, la superficie marina necessaria per produrre pesci e "frutti" di mare, la superficie di terra necessaria per ospitare infrastrutture edilizie e la superficie forestale necessaria per assorbire le emissioni di anidride carbonica risultanti dal consumo energetico dell'individuo stesso. L'impronta ecologica è quindi un indicatore aggregato che misurando la pressione umana sui sistemi naturali può essere messo a confronto con la produttività procapite di un certo territorio o biocapacità produttiva. Questo significa che se l'impronta è maggiore della biocapacità, vuol dire che la popolazione esaminata preleva risorse oltre il suo territorio ovvero che c'è un consumo non sostenibile. Nel libro "Living Planet Index" presentato dal WWF sullo stato del pianeta sono riportati i dati relativi all'impronta ecologica dei diversi continenti e nazioni. Riportiamo un estratto dei dati presenti sul libro (espressi in ettari globali procapite). Nazione - impronta ecologica//biocapacità Europa occidentale 4.97//2.13 Austria 4.73// 2.78 Belgio/Lussemburgo 6.72// 1.13 Danimarca 6.58// 3.24 Finlandia 8.42//8.61 Francia 5.26// 2.88 Germania 4.71// 1.74 Grecia 5.09//2.34 Irlanda 5.33 // 6.14 Italia 3.84 //1.18 Olanda 4.81// 0.79 Norvegia 7.92 // 5.94 Portogallo 4.47 //1.60 Spagna 4.66 //1.79 Svezia 6.73 // 7.34 Svizzera 4.12 // 1.82 Regno Unito 5.35 // 1.64 Europa dell'Est e centrale 3.68 //3, 00 Albania 0.96 //0.75 Belarus 3.27 // 2.57 Bosnia Herzegovina 1.05 // 1.11 Bulgaria 2.36 // 1.84 Croazia 2.69 // 2.13 Repubblica Ceca. 4.82 // 2.32 Estonia 4.94 // 4.15 Ungheria 3.08 // 1.75 Latvia 3.43 // 4.56 Lithuania 3.07 // 3.02 Macedonia 3.26 // 1.46 Moldova, Rep. 1.38 // 0.82 Polonia 3.70 // 1.63 Romania 2.52 // 1.37 Federazione Russa 4.49 // 1.37 Slovacchia 3.44 // 2.35 Slovenia 3.58 // 2.24 Ucraina 3.37 // 1.47 Repubblica fed. Yugoslavia 2.14 // 1.21 Altri: Africa 1,36//0,36 Terra 2,28//0,53 Israele 4,44//0.57 Kuwait 7,75//0,40 Emirati arabi 10,13//1,26 Yemen 0,71//0,52 Tunisia 1,69//1,00 Rwanda 1,06//0,92 Nuova zelanda 8,88//22,95 Pakistan 0,64//0,39 Papua 1,42//14 Brasile 2,38//6,03 Uruguay 3,79//4,57 America latina 2,17//4,02 America del nord 9,61//6,15 Canada 8,84//14,24 Stati uniti 9,7//5,27 Dai dati sopra riportati si vede come in Italia l'impronta procapite sia di 3,84 mentre la biocapacità è di 1,18 ettari con un deficit di 2,66 ettari: ciò vuol dire che gli italiani per soddisfare i propri bisogni senza pesare sul resto della terra avrebbero bisogno di ancora 2,66 volte la biocapacità dell'Italia. In Europa le uniche nazioni che non "pesano" sul resto del mondo sono l' Irlanda, la Svezia, la Finlandia, la Bosnia Herzegovina, Latvia. La Nuova Zelanda ed il Canada pur avendo un'impronta ecologica alta (circa 8,8) hanno una biocapacità elevatissima (rispettivamente 22,95 e 14,24), dovuta a fattori ambientali molto favorevoli (un ettaro di terra in Nuova Zelanda ha una produttività notevole rispetto ad un ettaro in Giordania): In realtà le pubbliche amministrazioni utilizzano il "Dashboard of sustainability" un sistema eleaborato dal centro di ricerche della commissione europea e che consente di tradurre enormi quantità di dati relativi all'andamento sociale, economico e ambientale - ovvero i tre domini che determinano la qualità dello sviluppo di un paese - in una rappresentazione grafica di immediata percezionesull'andamento della sostenibilità. Il cruscotto consente di comunicare facilmente le performance di un Paese nel campo della sostenibilità ambientale perché utilizza delle scale di colori per misurare la distanza da un obiettivo. Il Dashboard of Sustainability è un software libero scaricabile da Internet http://esl.jrc.it/dc/index_It.htm a cura della Redazione
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