(Fwd) Governo ruba la liquidazione con l a complicità di Cgil Cisl Uil



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Date sent:      	Sun, 5 Sep 2004 10:43:23 +0200

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S V E G L I A ! ! !.....................................

Governo ruba la liquidazione con la complicità di Cgil Cisl Uil

(Il 29 luglio il governo ha approvato la legge sulle pensioni e il
TFR.)

Aumenta l'età pensionabile: anzianità a 60-61-62 anni (dal
2008-2010-2014) e 35 di contributi, oppure almeno 40 anni di
contributi. Pensione di vecchiaia  a 65 anni (60 per le donne). E chi
sopravviverà, avrà una pensione pubblica dimezzata. Per avere una
pensione dignitosa (se non falliranno i fondi privati), i lavoratori
saranno costretti a versare tutto il TFR nei fondi pensione!

I lavoratori che non comunicheranno al padrone la loro contrarietà
saranno privati del TFR.


L'Inps non è affatto in crisi e ciò, nonostante una enorme evasione
contributiva (il 30% è in nero), i continui condoni previdenziali e 
la
sua gestione clientelare.

E allora, perché le pensioni private?

Perché è l'affare del secolo!



In Italia i lavoratori maturano ogni anno come TFR circa 14 miliardi
di euro !

I soldi finiranno nei "bidoni" dei fondi pensione privati, gestiti da
padroni, sindacati concertativi, finanziarie e speculatori di ogni
genere.

Cgil, Cisl e Uil sono d'accordo con i fondi pensione privati e con lo
scippo del TFR.

La loro "protesta" deriva solo dal fatto che, secondo l'attuale testo
di legge, i lavoratori potranno scegliere tra fondi chiusi di
categoria (gestiti da sindacati e padroni) e fondi aperti o polizze
individuali (gestiti da finanziarie o assicurazioni).

Cgil,Cisl e Uil invece, per i lavoratori dipendenti, vogliono
l'esclusiva per i loro fondi di categoria, gestiti da loro insieme ai
padroni. Il fondo pensione Cometa dei metalmeccanici, ad esempio, ha
avuto per 3 anni un presidente designato dai padroni 
(Federmeccanica).
E ora, per i prossimi 3 anni, ha un presidente designato dai 
sindacati
(Militello, Fiom-Cgil).



Il "silenzio-assenso" è solo il primo passo.

E' facile prevedere che tra poco tempo, invece del silenzio assenso,
ci sarà l'obbligatorietà.

Per non dimenticare

il TFR c'è ancora, nonostante Cgil, Cisl, Uil

Se fosse per padroni, sindacati (Cgil-Cisl-Uil) e partiti di governo
(di oggi e di ieri) il TFR non esisterebbe più da decenni. Nel 1977,
infatti, fu fatto un accordo tra Confindustria-Agnelli e Cgil Cisl 
Uil
che eliminò la contingenza dal calcolo del TFR e ne dimezzò il valore
in pochi anni.

Nel 1981 i lavoratori dell'Alfa Romeo e della Pirelli, costituitisi 
in
comitato, promossero un referendum con Democrazia Proletaria,
raccogliendo 800.000 firme in tutta Italia. Tre giorni prima del 
voto,
il governo Spadolini reintrodusse il TFR, collegandolo all'Istat e
parificando gli operai agli impiegati.

Tasse sul TFR: +30% dal 2003
Dal 1° gennaio 2003 le tasse sul TFR sono passate da una aliquota
media del 18% al 23% (che equivale ad un aumento del 27,8%) a causa
dell'introduzione delle nuove aliquote Irpef.

La Camera dei deputati approvò, un anno fa, una "clausola di
salvaguardia" per ridare indietro i soldi, ma l'altro ramo del
parlamento se n'è dimenticato!

I 400.000 lavoratori che hanno ritirato il TFR negli ultimi 18 mesi
hanno pagato 750 milioni di euro (1500 mld di lire) più del dovuto!!

In questo quadro, l'intervista al ministro dell'Interno Pisanu,
pubblicata sull'Espresso oggi in edicola, non sembra tanto dovuta ad
un colpo di sole estivo del ministro quanto alla seria preoccupazione
del governo rispetto ad una stagione (il prossimo autunno) che non si
presenta assolutamente tranquilla dal punto di vista sociale.

Il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori sono
registrate da tutti gli osservatori così come sono registrati gli
aumenti dei prezzi e tariffe nonché il calo dei consumi delle fasce
popolari. L'autunno si presenta con 6 milioni di lavoratori (pubblico
impiego, metalmeccanici, autoferrotranviari, ecc) che devono 
rinnovare
i contratti scaduti da uno o più anni, l'Alitalia che minaccia
migliaia di licenziamenti, una crisi industriale frutto della
finanziarizzazione dell'economia di questi ultimi anni che crea una
forte insicurezza del posto di lavoro e del futuro, una ulteriore
controriforma delle pensioni che peggiora (e al peggio non c'è mai
fine) la controriforma Dini, la deregolamentazione totale del mercato
del lavoro che rappresenta la precarietà a vita per le nuove
generazioni.

Non volendo affrontare il problema della redistribuzione della
ricchezza prodotta ma bensì arroccato nella difesa dei profitti e
delle rendite, il governo pensa bene di accostare la legittima
protesta e conflittualità sociale con sparuti e anacronistici
gruppuscoli del tutto marginali cercando di mantenere le relazioni
industriali in un ottica di compatibilità con gli interessi
particolari dell'impresa.

La criminalizzazione preventiva di tutto ciò che si oppone alle 
scelte
liberiste e guerrafondaie con l'obbiettivo di giustificare, a priori,
la repressione delle lotte non ci faranno intimidire. La RdB/CUB 
sarà,
come sempre, in prima fila nel difendere i diritti del mondo del
lavoro in questo autunno che, per responsabilità unica del Governo e
dei padroni, sarà necessariamente pieno di iniziative, di scioperi, 
di
cortei.

Ribelliamoci al furto del TFR !

Giù le mani dal TFR - Pensioni pubbliche dignitose

No alle pensioni private - Basta con i condoni previdenziali

Taglio delle spese militari - tassa sui grandi patrimoni

Roma 1.9.2004

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