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bonifiche e bonificati
- Subject: bonifiche e bonificati
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 3 Jun 2004 06:47:01 +0200
da e-gazete.it martedi 18 maggio 2004 DA BAGNOLI A MARGHERA, I RETROSCENA RACCONTATI AL PARLAMENTO Roma, 17 maggio - Pubblichiamo il resoconto stenografico dell'audizione tenuta il 5 maggio 2004 alla commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti dal direttore generale per la tutela delle acque interne del ministero dell'Ambiente, Gianfranco Mascazzini. Eccone alcuni stralci: PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del direttore generale per la tutela delle acque interne (TAI) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Gianfranco Mascazzini. Ricordo che la Commissione sta svolgendo specifiche iniziative di indagine sui sistemi di gestione e sulle modalità di smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e sulle procedure di bonifica dei siti inquinati di interesse nazionale. L'obiettivo dell'attività della Commissione consiste nella verifica delle attuali forme di smaltimento di tale tipologia di rifiuti, al fine di acquisire gli opportuni elementi di valutazione, e prospettare quindi adeguati interventi correttivi in ordine ai profili di criticità riscontrati ed alle carenze normative che possano talvolta favorire situazioni di illiceità nella gestione del ciclo dei rifiuti speciali pericolosi. L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato sull'opportunità che la Commissione proceda, nella odierna seduta, ad una ulteriore audizione del direttore generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Gianfranco Mascazzini, già ascoltato dalla Commissione lo scorso 11 marzo 2004, in ordine alle diverse problematiche afferenti al complessivo sistema delle bonifiche dei siti di interesse nazionale. La Commissione è anche interessata a conoscere in particolare la situazione inerente al sito di Bagnoli. Nel rivolgere un saluto e un ringraziamento al dottor Gianfranco Mascazzini per la disponibilità manifestata, gli do subito la parola, riservando eventuali domande dei colleghi al termine del suo intervento. Osservo, peraltro, che il dottor Mascazzini è corredato di straordinarie cartografie. GIANFRANCO MASCAZZINI, Direttore generale per la tutela delle acque interne (TAI) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. La ringrazio, presidente, e do inizio alla mia esposizione partendo dal tema di Bagnoli. Con il termine Bagnoli, in realtà, noi indichiamo due diverse questioni, una all'interno dell'altra, in una specie di matrioska. C'è un sito indicato dal legislatore come sito di bonifica nazionale, che è quello di Bagnoli ex ILVA, e ce n'è uno indicato dal legislatore come sito di bonifica nazionale che è quello di Bagnoli Coroglio. Bagnoli Coroglio è un'area più estesa di quella di Bagnoli ex ILVA, che è del tutto integrata e contenuta nella prima. Sul sito di Bagnoli Coroglio.... ci sono diverse superfici pubbliche, ci sono diverse superfici industriali. Evidentemente, su questo grande sito il Commissariato dei rifiuti sta svolgendo una funzione relativa ai siti pubblici e ai siti marini: abbiamo approvato il progetto di caratterizzazione degli uni e degli altri e, di conseguenza, con un tempo che non sarà zero, poiché, come vedete, la superficie è di alcuni milioni di metri quadrati, si procederà alla caratterizzazione. È, invece, stato verificato nell'ultima seduta della Conferenza dei servizi istruttoria che si è tenuta un paio di settimane fa un progetto di caratterizzazione privato, presentato dalla Cementir, sul quale è stata fatta una serie di osservazioni ma che è approvabile, a nostro avviso, con una procedura di integrazione della documentazione medesima. Questo per quanto riguarda il complesso del sito ........ All'interno di quest'area giace, invece, il sito di Bagnoli ex ILVA e sito Eternit, per il quale la procedura di bonifica è in corso da molto più tempo, essendo stata avviata addirittura da accordi sottoposti al CIPE dieci anni fa, nel 1994. Una procedura molto complessa, che ha visto la dismissione dell'attività siderurgica su quell'area e, di conseguenza, l'eliminazione, via via, di tutti i manufatti che giacevano sull'area, la caratterizzazione della medesima, la presentazione del progetto di bonifica, l'approvazione di un piano all'interno del quale era compresa anche la bonifica - piano che, sostanzialmente, vede la bonifica come base ma vede anche una serie di interventi accessori - e, da ultimo, la costituzione di una STU, società di trasformazione urbana, da parte del comune di Napoli, che ha acquisito la proprietà dell'intera area e sta procedendo alla bonifica della medesima. La situazione - così come ci risulta da una verifica fatta proprio questa mattina con il consigliere delegato della società Bagnoli Futura - è la seguente. È stato affidato l'appalto della direzione dei lavori della bonifica e la Commissione aggiudicatrice dei lavori pubblici sulla bonifica ha espresso il proprio parere; ora il consiglio d'amministrazione stava facendo una valutazione tecnica. Avrebbe rimesso gli atti alla commissione d'appalto per la definiva aggiudicazione. PRESIDENTE. Chiedo scusa: cosa significa «direzione dei lavori»? GIANFRANCO MASCAZZINI, ...... La direzione dei lavori è stata scelta dal soggetto attuatore, Bagnoli Futura Spa, ed è un'azienda che procederà, probabilmente, al controllo di tutta l'attuazione per conto del soggetto committente. È un appalto sottoposto a norme sui lavori pubblici, di conseguenza il soggetto committente, Bagnoli Futura Spa, ha agito scegliendo sul mercato, con regole di trasparenza comunitarie, il soggetto al quale affidare la direzione dei lavori. Mi sono fatto mandare la documentazione completa... TOMMASO SODANO. I lavori sono già stati affidati? PRESIDENTE. Ovviamente, c'è da parte mia grande ignoranza, ma vorrei che ci spiegasse meglio questo passaggio, cioè come possa essere affidata ad un'impresa la direzione dei lavori. GIANFRANCO MASCAZZINI, ...... Si tratta di una società di ingegneria che fa esclusivamente direzione dei lavori. Non c'è commistione fra progettista, direzione dei lavori, collaudo, esecuzione. Hanno scelto un direttore dei lavori e, siccome l'importo era rilevante, hanno dovuto affidare l'incarico mediate gara. PRESIDENTE. Quindi, preventivamente la direzione lavori, poi c'è da affidare il lavoro. GIANFRANCO MASCAZZINI, ... È stata fatta, è stata completata, sono state aperte le buste, per così dire, della gara, e la commissione aggiudicatrice ha dato il suo responso alla società Bagnoli Futura. La Bagnoli Futura sta svolgendo accertamenti. Siccome pare siano tre, come mi è stato spiegato questa mattina - neanche io, purtroppo, sono esperto di legislazione in materia di lavori pubblici - dal consigliere delegato, stavano svolgendo l'accertamento previsto dalla normativa nel caso in cui siano meno di tre, per evitare, sostanzialmente, l'offerta anomala. Mi è stato assicurato che è stata data massima trasparenza a tutte queste fasi della gara ed ho chiesto che mi venissero trasmessi questa mattina stessa, via fax, tutti i comunicati stampa finora rilasciati dalla società medesima sulla procedura. Li consegno alla Commissione. ........ GIANFRANCO MASCAZZINI,...... Purtroppo, la nostra attività comincerà dopo, quando ci sarà un soggetto vincitore. PRESIDENTE. E c'è stata anche prima, sulla caratterizzazione. GIANFRANCO MASCAZZINI C'è stata una lunghissima attività, fino a pagare l'anticipazione. Poi abbiamo questa interruzione per la scelta del soggetto vincitore e del direttore lavori. Dopo di che, evidentemente, ci sarà la fase della definizione di un progetto esecutivo. Indi, cominceranno i lavori. Questa dovrebbe essere la procedura. DONATO PIGLIONICA. Posso chiedere se questi lavori si riferiscono ancora a fondi pubblici e se sono quelli assegnati con l'ultima legge su Bagnoli o se fanno riferimento a fondi residui, preesistenti? GIANFRANCO MASCAZZINI...... Sono fondi pubblici. Sono i fondi pubblici su Bagnoli: i 150 miliardi per completare il piano originario. Questi 150 miliardi non si riferiscono solo alle attività di bonifica, ma sono il contributo dello Stato per il completamento degli interventi e riguardano, ad esempio, 500 o 600 mila metri cubi della vecchia acciaieria, che in parte è stata mantenuta in vita come monumento di archeologia industriale. Dunque, tutte le opere sono comprese in questo piano, la cui attuazione riceverà un contributo a stato di avanzamento complessivo da parte dello Stato fino alla concorrenza di 150 miliardi di vecchie lire, di conseguenza, nell'attuazione del piano è prevista anche la bonifica, che è parte essenziale per la trasformazione urbana. Questo è il quadro allo stato attuale. Sull'esterno - ripeto - ci sono evidentemente problemi. Nel corso della conferenza istruttoria, in cui sono presenti anche soggetti privati, proprietari di altre aree, abbiamo riscontrato qualche nervosismo, ma lo stato di fatto è tale da farci pensare che si cominci finalmente a definire anche il quadro del contorno e non solo quello dell'isola puntuale su sito ex ILVA ex Eternit, sul quale lo Stato interviene in termini di finanziamento. DONATO PIGLIONICA. Posso anche chiedere se è presumibile la quantità di materiale che risulterà da queste operazioni di bonifica e se è già predisposta la discarica per riceverlo? GIANFRANCO MASCAZZINI,....... Negli accordi di programma che furono stipulati, il comune avrebbe dovuto individuare il sito e la regione avrebbe dovuto fornire i mezzi finanziari, in modo da poter gestire al puro costo il trasferimento dei rifiuti derivanti dall'attività di bonifica in questo nuovo sito: noi continuiamo a fare sollecitazioni perché questo passaggio si completi. Attenzione: non è che il giorno successivo al completamento del passaggio formale potrà esserci la discarica, perché questa, purtroppo, va attrezzata. C'è da dire che anche la progettazione esecutiva richiede un certo tempo; di conseguenza, immaginiamo che in quattro mesi, da che ci sarà l'aggiudicazione formale, ci sia il progetto esecutivo e ci auguriamo vivamente che negli stessi quatto mesi ci sia la realizzazione della discarica. Altrimenti, ci troveremo con dei problemi di attuazione. DONATO PIGLIONICA. Poiché in Campania viviamo tutti i giorni la difficoltà di identificare dei luoghi in cui discaricare i rifiuti solidi urbani, vorrei sapere se, invece, sia stato risolto il problema di dove collocare dei rifiuti speciali. GIANFRANCO MASCAZZINI,....... Allo stato, temo che questo problema della collocazione del materiale non sia stato ancora risolto. È un lavoro in progress, stiamo cercando di individuare tutti i soggetti, quelli che hanno svolto o svolgono attività tali da poter in qualche modo aver inquinato: a questi chiediamo l'intervento finanziario, anche di caratterizzazione; su tutti gli altri siti, agricoli, residenziali e pubblici interviene direttamente il commissario con la caratterizzazione. Come vedete dalla cartografia, è un'area molto estesa, che comprende addirittura Agnano. Questa era stata la perimetrazione definita con il comune di Napoli e, a nostro avviso, è opportuno che ci sia chiarezza sull'intero comparto. Il secondo problema di interesse della Commissione mi pareva fosse Venezia, più esattamente Marghera. La situazione è molto complessa, anche se devo dire che si è, forse, in presenza di qualche elemento di reale novità. È stato difatti approvato definitivamente il cosiddetto master plan e tra tutte le parti pubbliche presenti è stata trovata una mediazione idonea, tanto che è stato approvato con voto unanime. C'è stata soltanto, in sede di votazione, una riserva da parte del comune di Venezia, ma più in generale sul problema specifico che riguarda l'utilizzo della cassa ricolmata A, sita in comune di Mira, per la collocazione dei sedimenti di tipo C Venezia oppure B 471, perché c'è stato un lungo dibattito con il comune, ci sono due casse ricolmate ............, però direi che il passo avanti è molto significativo. Quella che vi sto indicando è la zona di Marghera, che in altre carte vedete tutta quanta isolata, come è stato previsto nel master plan, in cosiddette macro isole, che servono per circondare le aree inquinate, in modo da gestirle quasi in maniera indipendente; cioè, ciascuna parte di territorio viene racchiusa in un marginamento impermeabile innestato nello strato di argilla che c'è sul fondale veneziano, ad una certa profondità, un po' diversa da posto a posto,e, di conseguenza, si formano delle specie di scatole all'interno delle quali viene, per il momento, ingabbiato l'inquinamento, evitando il primo grande rischio, che è quello della fuoriuscita verso le acque lagunari, che purtroppo oggi è in corso. Il magistrato alle acque ha svolto accertamenti al riguardo e, purtroppo, è risultato che da vari punti della cosiddetta terraferma fuoriescono nelle acque lagunari inquinanti di ogni genere e natura. Questo discorso sta facendo dei passi avanti. Stiamo dicendo, sostanzialmente, che noi accettiamo come messa in sicurezza di emergenza, come modo eccellente della messa in sicurezza di emergenza, il marginamento che il magistrato alle acque ha progettato e sta realizzando, evidentemente con problemi di tempistica e con problemi finanziari, poiché si tratta di interventi di rilevante onerosità e complessità tecnica. Questo significa che alcuni marginamenti non potranno essere previsti prima del 2008-2010. Di conseguenza, noi diciamo che i marginamenti che il magistrato alle acque riesce a fare entro la fine del 2004 rappresentano certamente una soluzione eccellente di messa in sicurezza di emergenza, perché verso l'interno delle isole ci sono, poi, tutti i sistemi di pompaggio e, pertanto, la falda viene totalmente governata, non passa verso la laguna e viene risucchiata e inviata al trattamento. Là dove l'intero isolamento non può essere realizzato in tempi rapidi, si è chiesto alle aziende di farlo loro o di realizzare almeno una serie di sbarramenti attraverso pozzi di emunzione, altro classico sistema, certamente meno sicuro del marginamento previsto dal magistrato alle acque, ma comunque un buon sistema di controllo delle falde inquinate. Su questo è in corso la solita schermaglia, perché stiamo cercando di imporre a tutti i soggetti individuati dallo stesso comune di Venezia come soggetti presenti in quest'area, naturalmente laddove necessario, queste misure di messa in sicurezza di emergenza. Sotto il profilo della caratterizzazione stiamo già andando verso la caratterizzazione al 50-50, cioè una caratterizzazione integrativa rispetto a quella che è già stata fatta e che dovrebbe portarci ad avere, per la fine dell'estate, la disponibilità di dati estremamente puntuali. Cioè, ogni 2.500 metri quadrati si fa una carota; ogni carota ha tre livelli di controllo; su ogni livello di controllo si fanno una trentina di esami analitici; ogni certo numero si fa un piezometro, si estrae la carota e la si usa per l'analisi, e si controlla anche la falda. Evidentemente, finisce con il diventare un sistema che consentirà, per prima cosa, di fare un progetto preliminare di bonifica adeguato ad è una realtà di inquinamento che tutti riconosciamo, con un termine generico, essere elevata, ma che dobbiamo conoscere in termini di puntuale collocazione, di livelli e quant'altro. Dopo di che, dal progetto preliminare di bonifica, probabilmente a fine estate, potremmo partire per immaginare il tempo, le modalità e i costi per la realizzazione dell'intervento. Stiamo insistendo in maniera particolare, con molta determinazione - lo abbiamo fatto lunedì 3 maggio con una conferenza di servizi istruttoria e poi con una decisoria - sul discorso del vecchio petrolchimico, che è una delle aree sulle quali la città pone le più vicine prospettive di sviluppo. Abbiamo deliberato di chiedere alla società, che in questo caso è Syndial (l'Enichem, per intenderci), di giungere entro 15 giorni, se non ricordo male, alla presentazione del progetto di decommissioning e di demolizione di tutto il sovrasuolo, in modo da avere una area perfettamente controllabile, e poi di avere il progetto preliminare di bonifica della falda e il progetto preliminare di bonifica del suolo: il primo dovrebbe essere pronto entro 20 o 30 giorni, mentre il secondo, siccome richiede la caratterizzazione 50-50, arriverà fra tre o quattro mesi. Tutto questo, però, senza fermarci ad aspettare le demolizioni; cioè, la fase della decontaminazione dei serbatoi, di tutto l'amianto e di tutto quello che è sopra il suolo e la loro demolizione, con la messa a piano campagna, ci consentono di guadagnare tempo successivo: mentre si progettano le altre fasi, questa fase dovrebbe essere seguita. Abbiamo avviato anche l'approvazione del progetto di caratterizzazione sull'area comunale di 43 ettari, pertanto stiamo movimentando situazioni che portano a parlare, tra all'una e l'altra, di un centinaio di ettari; tra vecchio petrolchimico e la parte di 43 ettari stiamo immaginando di arrivare finalmente ad un risultato su una superficie significativa. Significativa in assoluto, anche se in termini relativi è sempre parziale. A Venezia è emerso, nell'ultima conferenza dei servizi, una problema che, in realtà, conoscevamo da tempo: il problema dei sedimenti inquinati. Dalle indagini svolte dal Magistrato alle acque e dalla autorità portuale si stimano oltre due milioni di metri cubi di sedimenti inquinati a livelli tali da non poterne consentire il reimpiego nell'ambito della conterminazione lagunare, cioè devono essere o sottoposti a trattamento o, comunque, portati... MICHELE VIANELLO. Mi risultava che fossero sei milioni. GIANFRANCO MASCAZZINI,......... No, due sono peggio di C, poi ci sono quelli meglio di C, per un totale di sei e mezzo-sette. Ci sono sette milioni di metri cubi di sedimenti nei canali: di questi, pochi sono tal quali riutilizzabili per fare barene; una quota notevole è riutilizzabile in sostituzione in una cassa ricolmata A, non appena si movimenterà questa operazione; c'è una quota, peraltro, che non è mobilitabile in questo modo, perché è da asportare e bonificare, non la si può gestire all'interno della laguna perché sarebbe non solo contro le leggi ma anche contro ogni regola di buon comportamento tecnico. In particolare, questo problema si sta presentando in alcuni canali, Brentella, Brentelle e tutti i canali industriali, per così dire, che hanno una lunga tradizione di attività ed anche, purtroppo, una lunga tradizione di inquinamento, per cui questi strati di sedimenti sono pesantemente inquinati. Una situazione particolarissima si pone in un'area che l'autorità portuale di Venezia intende dedicare ad un ampliamento della propria superficie, il cosiddetto Molo Sali. La rettifica del Molo Sali porterebbe ad acquisire una superficie portuale di novantamila metri quadrati circa ed una capacità volumetrica, attraverso la realizzazione della cassa ricolmata, di circa 700 mila metri cubi; potrebbe rappresentare la realizzazione di un obiettivo molto importante per il porto, perché questo è stato recentemente penalizzato da una riduzione dei fondali che ha portato la Capitaneria di porto a ridurre il pescaggio delle navi ammessi laguna. Di conseguenza, tutti stiamo occupandoci con molta intensità di questo problema della rettifica del cosiddetto Molo Sali. Dalle analisi presentate nell'ultima conferenza dei servizi risulta, purtroppo, che lo strato superficiale dei sedimenti sul fondale del cosiddetto allargamento è, almeno per circa tre metri di spessore, a pesante inquinamento. Di conseguenza, questi sedimenti devono essere rimossi: non è una novità, sapevamo che la bonifica di Venezia è anche bonifica dei suoi fondali. Abbiamo innanzitutto preso atto del progetto dell'autorità portuale sotto il profilo, per così dire, che non incide certamente in maniera negativa sulla attuazione della bonifica della laguna e, di conseguenza, abbiamo dichiarato che la caratterizzazione svolta era stata svolta correttamente e poteva essere integrata utilmente, senza spingersi a grandi profondità ma limitandosi a sei metri, fino ad arrivare praticamente di intercettare il sedimento non più inquinato. Questa è stata la principale cosa che si è fatta. Dopo di che, è stato deciso di demandare alla regione Veneto, al magistrato alle acque di Venezia e all'autorità portuale la definizione di un possibile accordo interistituzionale, come altri se ne sono fatti nell'ambito lagunare, al fine di operare tutti assieme per intervenire il più rapidamente possibile, fornendo risorse finanziarie e, naturalmente, da parte dei soggetti che saranno incaricati all'esecuzione dei lavori, il lancio di una opportuna gara per ad asportare lo strato superiore: per 90 mila metri quadrati di superficie, con uno strato di tre metri la stima è di un totale di trecentomila metri cubi. È evidente che il problema finanziario è molto rilevante: una gara ben fatta potrà darci punti di riferimento molto importanti, purtroppo, però, siamo arrivati al finale; senza questo passaggio della gestione dei sedimenti ad alto inquinamento non riusciamo a procedere; siamo arrivati ad un nodo: ormai lo conosciamo in maniera precisa e puntuale, sappiamo la sua dimensione, sappiamo la sua gravità, dobbiamo scioglierlo. Come voi sapete, le risorse in parte sono già state trasferite alla regione Veneto da parte del Ministero dell'ambiente: si tratta dei 141 miliardi famosi, che evidentemente devono servire a tante cose ma che, per fortuna, a Venezia si cumulano con altre possibili risorse di altri soggetti. Non possiamo dimenticare che in questo caso la realizzazione dell'opera ha anche un significato di portualità. Poi, se togliamo 300 mila metri cubi di sedimenti ad alto inquinamento, possiamo trasferire 300 mila metri cubi in più di sedimenti a basso inquinamento; di conseguenza, agli effetti della laguna il beneficio è di un milione trecentomila metri cubi di sedimenti di diverso inquinamento che vengono tolti dai canali lagunari e portuali e mesi in modo da non dare più fastidio: 300 mila fuori per il trattamento per l'alto inquinamento, circa un milione rifluiti nella cassa ricolmata, il cui potenziale viene evidentemente aumentato abbassando fondali. A questo punto, probabilmente anche in termini economico-finanziari il discorso cambia aspetto, perché si lega insieme una operazione di portualità già finanziata con una operazione di bonifica che, comunque, va assolutamente eseguita in termini preliminari. Su Venezia ci sarebbe da parlare per ore!
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