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macchine pensanti ?
- Subject: macchine pensanti ?
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Sat, 21 Feb 2004 06:53:22 +0100
da boiler.it domenica 15 febbraio 2004 giornale di scienza, innovazione e ambiente 15.02.2004 FOCUS.Tecnologia L'altra faccia della vita di CHRISTOPHER MEYER Christopher Meyer è tra gli autori di It's Alive: The Coming Convergence of Information, Biology, and Business. COPERNICO ha sconvolto l'umanità affermando che la Terra non è il centro dell'universo. Darwin ha dimostrato che l'uomo è il risultato di un esperimento della Natura e non creato a immagine e somiglianza di Dio. Oggi, i progressi di settori scientifici disparati - dall'informatica alla genetica - continuano a minare le nostre certezze. I ricercatori stanno imparando che i mercati e i rapporti di potere hanno molto in comune con piante e animali. La conclusione a cui si arriva è strabiliante: la vita non è un'eccezione, bensì la regola. L'idea che ci sia vita nel mondo inorganico non è una novità. Le sue radici affondano nel mito: pensate a Poseidone, personificazione greca del mare. Ma gli strumenti oggi a nostra disposizione per investigare questa realtà nelle sue componenti più essenziali - sequenziazione del Dna, bioinformatica, chip genetici - sono radicalmente nuovi. Stiamo iniziando a scomporre il meccanismo della vita al livello di base. Possiamo ricreare il processo artificialmente, in silicio, e vedere come funziona in ambiti inorganici. Molte delle proprietà delle forme di vita - nascita, organizzazione, riproduzione e coevoluzione - possono essere riscontrate anche in sistemi finora ritenuti inanimati. La nascita indica il processo per cui l'interazione tra parti indipendenti si sviluppa a creare un risultato altro. Con tale termine non ci si riferisce solo a esseri viventi, ma anche a comportamenti e fenomeni. Il comportamento di un organismo, per esempio, è regolato dall'interazione tra le sue cellule. Allo stesso modo, le condizioni climatiche dipendono dall'interazione di ossigeno, anidride carbonica, acqua e altre molecole. L'organizzazione è un comportamento fondamentale. Piante e animali si assemblano e regolano indipendentemente da qualsiasi gerarchia o pianificazione. Le simulazioni digitali degli agenti intelligenti hanno dimostrato che tale caratteristica può essere riscontrata in vari sistemi, dalle reti informatiche ai tornadi. La riproduzione è stata finora considerata una proprietà esclusiva degli organismi viventi. Oggi anche i software sono in grado di applicarla. Gli algoritmi genetici imitano la facoltà biologica di innovazione attraverso meccanismi di duplicazione e ricombinazione, alternando 1 e 0 come la natura fa con le G, T, A e C, del Dna, per poi selezionare il codice migliore e riprodurlo. Tale tecnica è stata ultizzata per diversi scopi, dal potenziamento dei programmi di lavoro nelle fabbriche ai motori degli aerei. La coevoluzione si accompagna inevitabilmente all'evoluzione. Quando un organismo si evolve in risposta a un cambiamento ambientale, sottopone a nuova pressione l'ecosistema, che deve riadattarsi di conseguenza, innescando una catena reciproca. Lo stesso andamento ciclico avviene in molti sistemi sociali, per esempio nell'interazione tra norme comportamentali e codici legali. Tali proprietà sono già state inserite in particolari apparecchi, come Aibo, il cane robot della Sony: se ne mettete due insieme, vi accorgerete che le loro personalità coevolvono. Il confine tra essere vivente e macchina sta iniziando a confondersi. Prendete i caccia Predator. Ognuno di questi aerei "inanimati" controlla terra, aria e potenziali pericoli, riceve di continuo informazioni sui target e trasmette dati via satellite. A regolarne il funzionamento sono essenzialmente due principi: la fame di informazioni e il divieto di minimizzare quanto osservato. Sono in grado di dirigersi meglio di quanto farebbe un qualsiasi dispaccio. Altre regole, poi, consentono la sopravvivenza della flotta. Quando un caccia capta un segnale ostile - un missile, una granata, un fuoco di fila - esegue una manovra diversiva tra quelle del suo repertorio. Con la riuscita o meno delle loro missioni generano nuove informazioni utili. I Predator sono collegati tra di loro, quindi se un caccia viene abbattuto in Afghanistan gli altri, a prescindere da dove si trovino, elaborano una risposta a quel particolare tipo di attacco. È esattamente lo stesso processo attraverso cui i batteri sviluppano la resistenza agli antibiotici, solo molto più veloce. Può sembrare insolito, ma qualcosa di analogo accade anche sul vostro desktop, quando il Norton AntiVirus aggiorna automaticamente le definizioni dei virus su Internet. È il network a giocare il ruolo fondamentale. Nella vita, cosi come in Rete, la connessione è il fattore cruciale. Internet consente ai sensori di interagire in vario modo, andando a costituire una sorta di sistema nervoso a se stante del mondo fisico. Ci si sta provando a Los Angeles: agli incroci, dei sensori individuano gli autobus in avvicinamento e chiedono al computer centrale se sono in orario. Per i mezzi in ritardo, scatta il semaforo verde. Ai pedoni verrà concesso in seguito più tempo per attraversare. Il risultato: un miglioramento del traffico del 25 per cento, senza congestioni. Paradossalmente, la nostra sempre maggiore comprensione dell'esistenza potrebbe avere l'impatto maggiore proprio sulle scienze sociali. I sistemi sociali, in fin dei conti, sono costituiti da soggetti in interazione tra loro: le persone. Forse un giorno sarà possibile effettuare anche in questo ambito delle simulazioni digitali per capire, per esempio, quali siano le condizioni ideali per la ricostruzione dell'Iraq. A quel punto, la nuova scienza non ci aiuterà solo a vivere, ma anche a convivere meglio. Bestie su ruote di DICK MORLEY Dick Morley è il presidente di R. Morley Inc., una società di consulenza specializzata nel settore automobilistico. UNA MACCHINA ha bisogno di meno cure di una bestia da soma, ma presenta degli inconvenienti. Non è capace di adattarsi a terreni umidi o accidentati, né di ripararsi da sola o tutelarsi dalle catastrofi (provate invece a far saltare a un cavallo il Grand Canyon!) Le automobili si evolvono e si riproducono - con l'aiuto di ingegneri e fabbriche - ma da una generazione all'altra è ben poca la trasmissione di informazioni genetiche. Le ricerche nel settore dell'intelligenza artificiale puntano a rendere le macchine più reattive al contesto in cui si trovano, programmandole a rispondere a eventi specifici, ma senza prepararle a gestire gli imprevisti. La teoria della complessità suggerisce una prospettiva diversa. Progettando la macchina come se fosse un essere vivente - quindi come un insieme di componenti collegate tra loro in modo da rispondere agli stimoli esterni, proprio come fanno gli organi grazie alla mediazione del sistema nervoso centrale - le cose migliorerebbero notevolmente. Come si costruisce una macchina del genere? Essenzialmente con organi a bassa potenza, dispositivi mono-chip in grado di seguire poche - ma cruciali - regole. Il volante non dev'essere fisicamente collegato alle ruote; ogni ruota sarà indipendente e avrà il suo specifico software di guida, frenata e sospensione. I vari elementi saranno connessi tra loro da una tecnologia wireless, automatica ed elettrica, con solenoidi e servomeccanismi al posto di cambi, leve e sistemi idraulici. La carrozzeria sarà disseminata di sensori da un paraurti all'altro. I nuovi progetti prevedono modelli digitali in grado di autoevolversi. Un trend perfettamente in linea con la direzione evoluzionistica recentemente intrapresa dal settore automobilistico. Le macchina già oggi sono piene di sensori, processori e microchip. Alcune sono addirittura collegate in rete tramite tecnologia wireless OnStar. La General Motors si sta dedicando anima e corpo ai veicoli elettrici. Forse il mercato non è ancora maturo per le automobili "pensanti", ma gli esperti di complessità applicata hanno ormai sancito la fine dei vecchi mostri di plastica e acciaio. Freni Il sistema di frenata è il fulcro dell'istinto di sopravvivenza di questa macchina di ultima generazione. Il suo software tiene conto di differenziale, decelerazione, radar retro e frontale, reattività del conducente ed efficienza dei freni. L'incidente viene evitato attraverso attivazioni sia automatiche che a comando. Sospensioni Un feedback costante tra sensori e chip di guida contenuti all'interno di ogni ruota regola il movimento. L'aria all'interno dello pneumatico viene gestita da un agente intelligente che la adatta al manto stradale e allo stile di guida. Scatola nera La scatola nera è molto più di un semplice strumento di diagnosi da analizzare in caso di incidente. È la memoria attiva del veicolo. I dati vengono immagazzinati di tre mesi in tre mesi e possono essere riutilizzati in ogni momento dal processore centrale. Quando la scatola nera è piena, il suo contenuto viene ritrasmesso alla fabbrica. Comunicazioni Le formiche comunicano tra loro attraverso l'odore. La macchina del futuro, invece, usa il satellite. Il tettuccio è una parabola virtuale composta da milioni di minuscoli microchip. Gli altri veicoli ricevono informazioni sulla collocazione e la direzione dell'automobile. La fabbrica ottiene dati in tempo reale sulla base dei quali gestire i progetti futuri. Volante Non esiste collegamento meccanico tra il volante e le ruote. Un software funge da mediazione. Un codice regola la guida, modificando di volta in volta il rapporto tra comandi e velocità di rotazione degli pneumatici, anticipando le mosse del conducente. Navigazione La macchina non è in grado di guidarsi da sola, ma è capace di mantenere un percorso stabile. Il sistema di navigazione Gps gestisce delle mappe e adatta il tragitto al traffico, alle condizioni climatiche e alle preferenze del conducente. Le informazioni vengono trasmesse alla scatola nera. Luci Un sistema di specchietti adattabili sui fanali evita agli altri guidatori di restare abbagliati. Le luci posteriori lampeggiano e cambiano colore per avvertire le altre macchine di eventuali pericoli, dal fondo ghiacciato a un incidente sul percorso. I segnali vengono ricevuti e interpretati dal processore centrale sulla base di modelli predittivi. Motore Software distinti gestiscono ogni componente dinamica del motore: valvole, alternatori, iniezione, raffreddamento. Lo scopo è raggiungere un equilibrio tra consumi e prestazione, a seconda delle esigenze del conducente e degli stimoli del sistema di controllo. Trasmissioni Le trasmissioni agiscono su freni, ruote e sospensioni per migliorare le prestazioni e i consumi. Controllano l'interazione tra pneumatici e strada, regolano la trazione e l'impianto di frenata sui terreni accidentati. Sensori Una fitta rete di sensori, tra cui radar e videocamere, copre l'intera carrozzeria, monitorando l'ambiente: umidità, luce, temperatura, ostacoli, altri veicoli. Questo flusso di dati consente alla macchina di gestire qualsiasi evento.
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