ambiente a cancun



da lanuovaecologia.it

Martedì 8 Luglio 2003

WTO|Un bilancio del summit dei ministri del Commercio dell'Ue

Da Bruxelles a Cancun, via Palermo

Non si è parlato molto di ambiente al primo evento ufficiale del
semestre italiano di presidenza dell'Unione europea. Eppure l'appuntamento
messicano è vicino e i problemi ambientali (e non solo) rimangono irrisolti

Il controvertice

Non si è parlato molto di ambiente al vertice di Palermo del 6 e 7 luglio,
primo evento ufficiale del semestre italiano di presidenza dell'Unione
europea. Eppure l'atteso appuntamento di Cancun di metà settembre è vicino e
i problemi ambientali legati all'aumento del commercio internazionale sono
moltissimi. Così l'incontro informale dei 25 ministri del commercio estero
dell'Unione "allargata", a cui il secondo giorno si sono aggiunti i colleghi
dei paesi della sponda sud del Mediterraneo per il vertice EuroMed, è stato
interlocutorio e non ha prodotto nessuna particolare decisione in campo
ambientale.

I ministri europei, in compagnia del commissario per il Commercio estero
Pascal Lamy, hanno stabilito la strategia politica dell'Ue in previsione
della Quinta conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del
commercio (Wto) che deciderá se, e in che modo, estendere i suoi poteri alla
regolamentazione liberista di investimenti, servizi e prodotti di ogni tipo,
da quelli agricoli a quelli geneticamente modificati.

Tra i temi su cui si è discusso più a lungo rientra il problema del
commercio dei prodotti agricoli. Il Wto vorrebbe una maggiore
liberalizzazione, la posizione europea da anni è invece finalizzata alla
protezione del mercato interno e alla tutela dei produttori agricoli
europei. Un'impostazione spesso al centro delle discussioni tra Europa e
Stati Uniti, oltre che degli scontri con le ong desiderose di vedere
tutelati i piccoli contadini dei paesi in via di sviluppo che da tale
protezione ricevono solo maggiori difficoltà nell'esportare i propri
prodotti.

Ora il Wto ha espresso la sua contrarietà a tali politiche e l'Unione
europea ha risposto con la riforma della Pac (Politica agricola
comunitaria), riducendo dal 90 all'82% la quantità di sovvenzioni
all'esportazione di prodotti agricoli. Il viceministro alle Attività
produttive con delega al Commercio estero Adolfo Urso ha dichiarato che in
questo modo «l'Europa si presenta con le carte in regola al prossimo vertice
di Cancun». Lamy ha aggiunto: «Ora l'Europa vanta dei crediti nei confronti
degli altri membri del Wto, dalla difensiva, su questi temi, al round
negoziale passeremo all'offensiva».

Si è parlato poco, invece, degli ogm. Il viceministro Urso sostiene che «il
nostro paese avrà sempre più un ruolo di mediazione tra Europa e Stati
Uniti, visti gli eccellenti rapporti tra il presidente Bush e il premier
Berlusconi. Mentre Lamy ha sottolineato che «la recente normativa emanata
dal Parlamento europeo sull'etichettatutra consentirà l'entrata degli stessi
ogm nel nostro mercato, rendendo vana la causa degli Usa contro la moratoria
europea». L'etichettatura, però, rappresenterà a tutti gli effetti un
ostacolo non doganale, oltre che un forte deterrente al loro acquisto da
parte dei consumatori. E, almeno su questo, gli ambientalisti concordano.

Emiliano Pretto