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I vostri sussidi agricoli ci stanno strangolando
- Subject: I vostri sussidi agricoli ci stanno strangolando
- From: "Susanna" <melodr88 at hotmail.com>
- Date: Sun, 13 Jul 2003 16:45:15 +0200
Articolo tradotto da Susanna Valle (melodr88 at hotmail.com) - Peacelink.it Fonte: New York Times, 11/07/03 http://www.nytimes.com/2003/07/11/opinion/11CAMP.html?th ------------------------------------------------ I vostri sussidi agricoli ci stanno strangolando Di AMADOU TOUMANI TOURÉ and BLAISE COMPAORÉ I sussidi per i coltivatori di cotone nei Paesi sviluppati impediscono alle nazioni africane che fanno affidamento sul raccolto di entrare nel mercato mondiale. Dopo troppi anni di emarginazione all'interno del contesto globale, è incoraggiante vedere che l'attenzione mondiale si focalizza sul nostro continente. Il supporto internazionale, sia finanziario che altro, è sicuramente necessario per combattere la grave povertà e le malattie che avvincono le nostre nazioni. Ma per prima cosa l'Africa ha bisogno che le sia permesso di prendere in mano il proprio destino. Solo la fiducia in se stessa, la crescita economica e lo sviluppo permetteranno all'Africa di divenire un membro a tutti gli effetti della comunità mondiale. Con la creazione della Nuova Associazione Economica per lo Sviluppo dell' Africa nel 2001, i leader africani si sono impegnati a seguire i principi di buona amministrazione ed un'economia di mercato. A questo scopo, niente è più importante che partecipare al commercio mondiale. Come presidenti di due tra i paesi meno sviluppati dell'Africa, Burkina Faso e Mali, desideriamo partecipare al sistema commerciale multilaterale ed assumerne i diritti ed i doveri. Il cotono è il nostro biglietto d'ingresso per il mercato mondiale. La sua produzione è cruciale per lo sviluppo economico nell'Africa Occidentale e Centrale, e come mezzo di sussistenza per milioni di persone. Dal cotono derivano più del 40 per cento delle entrate delle esportazioni ed il 10 per cento della produzione interna complessiva nei nostri due stati, così come nel Benin e nel Ciad. Inoltre, il cotone è di primaria importanza per le infrastrutture sociali in Africa, così come per il mantenimento delle sue aree rurali. Questo vitale settore economico nei nostri paesi è seriamente minacciato dai sussidi agricoli concessi dai paesi ricchi ai loro produttori di cotone. Secondo il Comitato Consultivo Internazionale sul Cotone, i sussidi per il cotone ammontavano a circa 5,8 bilioni di dollari nell'anno di produzione 2001-2002, quasi la stessa cifra totalizzata dal commercio di cotone in questo stesso periodo. Tali sussidi portano ad una sovrapproduzione mondiale ed alterano i prezzi del cotone, privando gli stati africani poveri del loro unico vantaggio relativo nel commercio internazionale. Non solo il cotone è cruciale per le nostre economie, ma è l'unico prodotto agricolo che i nostri paesi possano esportare. Sebbene il cotone africano sia della migliore qualità, la nostra produzione costa circa il 50 per cento in meno che nei Paesi sviluppati, sebbene essa sia realizzata a mano. Nei Paesi più ricchi, viceversa, un cotone di bassa qualità viene prodotto in grandi fattorie meccanizzate, che generano scarsa occupazione ed hanno un impatto discutibile sull'ambiente. Il cotone potrebbe essere rimpiazzato qui da altre colture di maggior valore. Nel periodo tra il 2001 ed il 2002, 25000 produttori di cotone americani hanno ricevuto in sussidi una cifra più elevata- circa tre bilioni di dollari- dell'intero PIL del Burkina Faso, dove due milioni di persone dipendono dal cotone. Inoltre, i sussidi degli Stati Uniti sono concentrano soltanto sul 10 per cento dei suoi produttori di cotone. Quindi, il fatto di pagare circa 2500 agricoltori relativamente benestanti ha avuto l'effetto involontario ma reale di impoverire circa 10 milioni di persone povere nelle campagne dell'Africa centrale ed Occidentale. Bisogna fare qualcosa. Insieme al Benin ed al Ciad, abbiamo presentato una proposta al World Trade Organization, che si riunirà a Cancan, in Messico, a settembre, per discutere delle questioni agricole, per fare un appello per la cessazione dei sussidi ingiusti che le nazioni sviluppate concedono ai loro produttori di cotone. Come misura temporanea, abbiamo proposto che venga garantita una compensazione finanziaria alle nazioni sottosviluppate per le mancate entrate derivanti dall'esportazione dovute a questi sussidi. La nostra richiesta è semplice: applicare le regole del libero mercato non soltanto a quei prodotti che interessano ai ricchi ed ai potenti, ma anche a quei prodotti per i quali gli stati poveri hanno un vantaggio relativo dimostrato. Sappiamo che il mondo non ignorerà il nostro appello per una situazione di parità. Il WTO ha affermato di essersi impegnato a mettere in agenda i problemi dei Paesi in vis di sviluppo. Gli Stati Uniti ci hanno convinti che un'economia di mercato fornisce le migliori opportunità per tutti i membri della comunità mondiale. Lasciateci tradurre questi principi in azioni a Cancún. Amadou Toumani Touré e Blaise Compaoré sono presidenti, rispettivamente, del Mali e del Burkina Faso.
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