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rifiuti: il 75% va ancora in discarica
- Subject: rifiuti: il 75% va ancora in discarica
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 4 Jun 2003 10:25:00 +0200
dal corriere.it di giovedi 15 maggio 2003 Lo smaltimento e la differenziazione della spazzatura sono oggi una delle sfide più ardue e costose per i comuni Rifiuti, il 75% va ancora in discarica E' una montagna enorme, che tende a crescere in continuazione: sono i 30 milioni di tonnellate di spazzatura che, al ritmo di un chilo abbondante al giorno, gli italiani producono in un anno. La sola provincia di Milano, la più popolata del Paese con i suoi 3 milioni 600 mila abitanti, ne produce 5 mila tonnellate al giorno: quanto basterebbe a riempire uno stadio di medie dimensioni. Smaltire tutto questo pattume, ridurne la quantità dove possibile, recuperare il recuperabile, ben sapendo che questo ciclo, pur assicurando risparmio e qualità ambientale, comporta costi elevati: è forse il più difficile dei compiti delle 250 aziende di igiene urbana rappresentate da Federambiente, che servono circa 30 milioni di italiani e si occupano anche, fra l'altro, della pulizia delle strade e dell'igiene nei mercati alimentari. Una serie di elementi diversi ma legati tra loro, che vanno a comporre lo standard di qualità dell'ambiente che, anche recentemente, si è rivelato uno degli interessi maggiori degli abitanti delle grandi città, come di quelli dei centri più piccoli. Smaltimento. Il 75% dei rifiuti prodotti nel nostro Paese finisce ancora in discarica. L'obbiettivo, già posto anche dalla legge, è invece di fare di questi «buchi» (spesso cave dismesse) il deposito ultimo di residui già trattati. Inceneritori e termoutilizzatori trattano la frazione secca, impianti di compostaggio quella organica, ricavandone terriccio destinato al recupero di aree degradate. In Italia sono 5 le regioni dove una situazione particolarmente difficile ha imposto la nomina di un commissario straordinario (il presidente della Regione): Campania, Lazio, Calabria, Puglia e Sicilia. Raccolta differenziata. Negli ultimi dieci-quindici anni la raccolta differenziata ha avuto una crescita notevole, specialmente nel Centro-Nord del Paese, dove numerosi comuni superano quota 30% nel riciclaggio. «Del resto è proprio recuperando e separando in casa, ossia all'inizio del ciclo, che si imposta correttamente la raccolta - sottolinea il presidente di Federambiente Guido Berro -. In questo senso sono gli stessi cittadini i primi operatori di un buon servizio». Carta, vetro, plastica, legno e metalli in questo modo vengono riutilizzati come materie prime. Nel nostro Paese, il 60% delle bottiglie in circolazione, ormai, sono fatte con materiale di recupero. Quanto alla carta, sono 34 i milioni di italiani che la mettono da parte. Anche il legno è riutilizzato: l'industria del mobile può usarne anche 3 milioni di tonnellate in un anno. I costi. Secondo Federambiente, ammonta a un miliardo e mezzo di euro la somma necessaria a mettere davvero a regime il sistema di raccolta e smaltimento, ossia a «chiudere il ciclo» dei rifiuti. Una somma da capogiro, tanto più se si pensa che la tassa comunale sui rifiuti, la Tarsu, copre appena i due terzi dei costi effettivi. Da questo punto di vista la situazione migliorerà (ma i cittadini dovranno pagare di più) con il passaggio da tassa a tariffa: in altre parole, anziché pagare una tassa calcolata in base ai metri quadrati occupati come accade oggi, si passerà a una tariffa calcolata in base al numero di persone di una famiglia, con il risultato che il single spenderà ovviamente meno di un nucleo numeroso. Il passaggio, che sarebbe dovuto avvenire già all'inizio del '99, per ora è realtà in poco più di 300 dei circa 8 mila comuni italiani. Le formule adottate sono diverse, a seconda dei centri e anche delle loro dimensioni: nei paesi piccoli, per esempio, è relativamente semplice fare uno sconto a chi accetta di tenere nell'orto o in giardino un compostatore per smaltire in casa l'organico. A Bressanone, invece, è stato adottato un contenitore dotato di un microchip in grado di registrare qualità e quantità di ciò che si porta nel cassonetto: in questo modo, chi seleziona di più paga di meno. Fra le grandi città, Roma e Torino si stanno preparando alla nuova tariffa: con ipotesi che prevedono anche la possibilità, fatto un calcolo di pesi e volumi medi dei rifiuti urbani, di differenziarla a seconda delle zone, come avviene per l'Ici. Ambiente e scuola. «I guardiani dell'ambiente» e «Trash day» sono le due iniziative che l'associazione delle aziende di igiene urbana organizza ogni anno, la prima per i ragazzi di elementari e medie, la seconda per gli studenti delle superiori. Quest'anno il «Trash day» si svolgerà a Padova il 24 ottobre: i ragazzi sono chiamati ad affrontare il tema dei rifiuti attraverso parole e immagini. Nel 2002 avevano realizzato strumenti musicali usando materiali di scarto. Gli studenti delle superiori, invece, attraverso brevi filmati realizzeranno documenti di proposta o denuncia. Laura Guardini
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