rifiuti: il 75% va ancora in discarica



dal corriere.it di giovedi 15 maggio 2003


Lo smaltimento e la differenziazione della spazzatura sono oggi una delle
sfide più ardue e costose per i comuni

Rifiuti, il 75% va ancora in discarica

E' una montagna enorme, che tende a crescere in continuazione: sono i 30
milioni di tonnellate di spazzatura che, al ritmo di un chilo abbondante al
giorno, gli italiani producono in un anno. La sola provincia di Milano, la
più popolata del Paese con i suoi 3 milioni 600 mila abitanti, ne produce 5
mila tonnellate al giorno: quanto basterebbe a riempire uno stadio di medie
dimensioni. Smaltire tutto questo pattume, ridurne la quantità dove
possibile, recuperare il recuperabile, ben sapendo che questo ciclo, pur
assicurando risparmio e qualità ambientale, comporta costi elevati: è forse
il più difficile dei compiti delle 250 aziende di igiene urbana
rappresentate da Federambiente, che servono circa 30 milioni di italiani e
si occupano anche, fra l'altro, della pulizia delle strade e dell'igiene nei
mercati alimentari. Una serie di elementi diversi ma legati tra loro, che
vanno a comporre lo standard di qualità dell'ambiente che, anche
recentemente, si è rivelato uno degli interessi maggiori degli abitanti
delle grandi città, come di quelli dei centri più piccoli.

Smaltimento.
 Il 75% dei rifiuti prodotti nel nostro Paese finisce ancora in
discarica. L'obbiettivo, già posto anche dalla legge, è invece di fare di
questi «buchi» (spesso cave dismesse) il deposito ultimo di residui già
trattati. Inceneritori e termoutilizzatori trattano la frazione secca,
impianti di compostaggio quella organica, ricavandone terriccio destinato al
recupero di aree degradate. In Italia sono 5 le regioni dove una situazione
particolarmente difficile ha imposto la nomina di un commissario
straordinario (il presidente della Regione): Campania, Lazio, Calabria,
Puglia e Sicilia.

Raccolta differenziata.
 Negli ultimi dieci-quindici anni la raccolta
differenziata ha avuto una crescita notevole, specialmente nel Centro-Nord
del Paese, dove numerosi comuni superano quota 30% nel riciclaggio.
«Del resto è proprio recuperando e separando in casa, ossia all'inizio del
ciclo, che si imposta correttamente la raccolta - sottolinea il presidente
di Federambiente Guido Berro -. In questo senso sono gli stessi cittadini i
primi operatori di un buon servizio».
Carta, vetro, plastica, legno e metalli in questo modo vengono riutilizzati
come materie prime. Nel nostro Paese, il 60% delle bottiglie in
circolazione, ormai, sono fatte con materiale di recupero. Quanto alla
carta, sono 34 i milioni di italiani che la mettono da parte. Anche il legno
è riutilizzato: l'industria del mobile può usarne anche 3 milioni di
tonnellate in un anno.

I costi.
 Secondo Federambiente, ammonta a un miliardo e mezzo di euro la
somma necessaria a mettere davvero a regime il sistema di raccolta e
smaltimento, ossia a «chiudere il ciclo» dei rifiuti. Una somma da capogiro,
tanto più se si pensa che la tassa comunale sui rifiuti, la Tarsu, copre
appena i due terzi dei costi effettivi. Da questo punto di vista la
situazione migliorerà (ma i cittadini dovranno pagare di più) con il
passaggio da tassa a tariffa: in altre parole, anziché pagare una tassa
calcolata in base ai metri quadrati occupati come accade oggi, si passerà a
una tariffa calcolata in base al numero di persone di una famiglia, con il
risultato che il single spenderà ovviamente meno di un nucleo numeroso. Il
passaggio, che sarebbe dovuto avvenire già all'inizio del '99, per ora è
realtà in poco più di 300 dei circa 8 mila comuni italiani. Le formule
adottate sono diverse, a seconda dei centri e anche delle loro dimensioni:
nei paesi piccoli, per esempio, è relativamente semplice fare uno sconto a
chi accetta di tenere nell'orto o in giardino un compostatore per smaltire
in casa l'organico. A Bressanone, invece, è stato adottato un contenitore
dotato di un microchip in grado di registrare qualità e quantità di ciò che
si porta nel cassonetto: in questo modo, chi seleziona di più paga di meno.
Fra le grandi città, Roma e Torino si stanno preparando alla nuova tariffa:
con ipotesi che prevedono anche la possibilità, fatto un calcolo di pesi e
volumi medi dei rifiuti urbani, di differenziarla a seconda delle zone, come
avviene per l'Ici.

Ambiente e scuola.
 «I guardiani dell'ambiente» e «Trash day» sono le due
iniziative che l'associazione delle aziende di igiene urbana organizza ogni
anno, la prima per i ragazzi di elementari e medie, la seconda per gli
studenti delle superiori. Quest'anno il «Trash day» si svolgerà a Padova il
24 ottobre: i ragazzi sono chiamati ad affrontare il tema dei rifiuti
attraverso parole e immagini. Nel 2002 avevano realizzato strumenti musicali
usando materiali di scarto. Gli studenti delle superiori, invece, attraverso
brevi filmati realizzeranno documenti di proposta o denuncia.

Laura Guardini