La polmonite atipica e la globalizzazione



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Radioitaliana - notizie per pensare - Newsletter - n. 3 - 23 aprile 2003

La polmonite atipica e la globalizzazione
ed inoltre, Cuba e Kerbala, vedi alla voce in Radioitaliana

aiuto: grazie di scriverci, ma siamo sommersi di posta e tarderemo nel
rispondere. Scuse.

NB: A causa di un problema nell'invio di questa Newsletter,
è possibile che qualcuno la riceva in due copie, ce ne scusiamo fin d'ora.

236 morti
23-4, di Gennaro Carotenuto

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Duecentotrentasei morti, o poco più, o forse anche molti di più. Non si sa,
ma si teme ed il solo temere aumenta la psicosi. Del governo cinese, con il
quale fanno affari in molti, si fidano in pochi.
Ma è questo, 236 morti, il bilancio - fino ad ora - della Sindrome
respiratoria acuta severa, meglio conosciuta come Sars, o polmonite
atipica. Molti o pochi che siano i deceduti, hanno già sloggiato dalle
prime pagine la macelleria irachena.

Perfino le presunte fosse comuni di Saddam Hussein ed i tre milioni di
sciti a Karbala fanno un passo indietro. Piero Biancucci, su La Stampa, ha
già scritto che si tratta di una malattia mediatica. Ma in quei giochi di
numeri che ci dominano - sono stati pochi o molti i morti iracheni? - non
si può non notare che 236 morti siano appena il 2% di tutte le persone che
oggi, come ieri e come domani, muoiono per mancanza d'acqua e che non
trovano neanche una breve sui giornali occidentali. La sete non è
contagiosa, almeno finché la desertificazione non invaderà le nostre verdi
colline o cominceranno ad arrivare quei 70 milioni di disgraziati che
secondo l'ONU, proprio per mancanza di acqua nei prossimi 20 anni saranno
costretti ad attraversare il Mediterraneo. Ma 236 morti sono anche una
frazione dei morti di un'alluvione in Salvador, o di un colera in Perù o
delle vittime quotidiane per Aids nell'Africa subsahariana o di appena un
giorno di guerra in Iraq o di un paio di fine settimana sulle strade o
autostrade di un paese europeo o degli auto-immolati in nome della Philip
Morris in poche ore.

Eppure quei 236 morti ci allarmano molto di più, nonostante al momento la
possibilità di essere contagiati dalla Sars sia, perfino in Cina, di poco
superiore ad uno su un milione.

segue in Radioitaliana.it

Notizie per pensare - i titoli degli ultimissimi inserimenti

IRNA, Tutte le strade portano a Kerbala
Il punto di vista dell'agenzia di stampa iraniana, sulle folle di fedeli
sciiti che si radunano nella città santa del sud dell'Iraq.


Il Quotidiano del Popolo, Pechino, speciale Sars

La Stampa, La psicosi dell'untore, di Piero Bianucci

Il Manifesto, Il contagio, di Marco d'Eramo


Iraqwar.ru, Cosa è successo alle armi di distruzione di massa irachene?
Il Pentagono aveva perfino inventato la "linea rossa", pappagallescamente
riportata dai media, oltre la quale gli invasori sarebbero stati investiti
da armi chimiche. Adesso Rumsfeld dice che non si tratta di una caccia al
tesoro, ma rifiuta il ritorno degli ispettori ONU.

The Independent, Iraq: i crimini contro la cultura verranno ricordati per
sempre
Il mondo musulmano chiedera conto del perché gli Stati Uniti hanno lasciato
che il disastro avvenisse. La risposta che si daranno sarà semplice: loro
odiano l'Islam, di Philip Hensher

<http://www.unita.it/index.asp?topic_tipo=&topic_id=25105>
L'Unità, Atene, Berlusconi nell'angolo: il testo sul dopoguerra scritto
senza di lui. di Marcella Ciarnelli

SPECIALE CUBA:

Juventud Rebelde, Perché temono la verità? di Rosa Miriam Elizalde, in
spagnolo, in italiano

Rai Radio3Mondo, Dennis Redmont, Maria De Los Angeles Flores Prida,
ambasciatrice cubana a Roma e Gennaro Carotenuto, discutono del voto di
Ginevra su Cuba, delle condanne a Cuba e dei cinque cubani prigionieri
politici negli Stati Uniti, ascolta
(http://www.radio.rai.it/radio3/mondo3/archivio_2003/audio/mondo_pomeriggio2003_04_18.ram)

Brecha, Obbiettivo Castro, i Samuel Blixen,
L'assassinio del presidente ed il sabotaggio permanente sono sempre gli
obbiettivi delle organizzazioni terroristiche con base a Miami

<http://www.brecha.com.uy/>
Brecha, Cuba duele, di Eduardo Galeano
in spagnolo, in italiano


The Indipendent, La guerra è finita, adesso rispondete alle seguenti domande!
Ventotto domande sulla guerra con le risposte del quotidiano inglese:

Notizie-Est, La Serbia dopo Djindjic
A oltre un mese dall'assassinio di Zoran Djindjic a Belgrado un'analisi
sulla crisi continua del nostro vicino di oltreadriatico

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