TRAFFICO ILLEGALE RIFIUTI COINVOLTA ANCHE SPEZIA



da lanuovaecologia.it

Martedì 15 Aprile 2003

MILANO|È la prima sentenza del genere emessa in Italia

Traffico internazionale di rifiuti: 8 condanne


Tribunale di MilanoIl giudice monocratico Antonella Lai ha comminato a 8
persone pene da quattro mesi a poco più di un anno e due mesi di reclusione.
Avevano inviato abusivamente rifiuti dall'Italia a Hong Kong e in Cina


La prima sentenza italiana per traffico illecito internazionale di rifiuti è
stata emessa ieri dal Tribunale di Milano: il giudice monocratico Antonella
Lai ha condannato 8 persone a pene che vanno da quattro mesi a poco più di
un anno e due mesi di reclusione, per aver inviato abusivamente rifiuti
dall'Italia a Hong Kong e in Cina.

Il giudice della decima sezione penale del Tribunale di Milano, accogliendo
in sostanza le richieste del pm Davide Corbella, che ha sostenuto l'accusa
in aula, ha condannato a 1 anno e 2 mesi e 20 giorni di reclusione Luigi
Spagnolo, a 1 anno e 10 giorni Vittorio Spagnolo e a 9 mesi Paolo Sala, i
titolari della Milano Maceri, la società al centro del traffico e che
possiede due capannoni nell'hinterland, uno a Bareggio e l'altro a Settimo
Milanese, ora sequestrati.

Per i tre il tribunale ha disposto la sospensione della pena a condizione
che bonifichino la discarica abusiva di Bareggio. Il giudice ha inoltre
condannato 5 intermediari del traffico - accusati di tenere i contatti con
le società di Hong Kong e Cina - a pene che vanno da 4 mesi di reclusione e
5 mila euro di multa a 7 mesi e 10 mila euro di multa. Altre 8 persone oggi
sono state assolte e altre due hanno oblato, un anno fa, all'apertura del
processo.

Tutti gli imputati sono stati accusati a vario titolo di traffico
internazionale illecito di rifiuti, falso, discarica abusiva, e di una serie
di reati satellite per la violazione del decreto Ronchi e di norme per la
tutela ambientale. Secondo l'inchiesta condotta dai pm Elisabetta Canevini e
Paola Pirotta, il traffico abusivo dall'Italia all'estremo oriente era
avvenuto tra il 1999 e il 2001. Per l'accusa la Milano Maceri aveva inviato
i rifiuti, non separati né trasformati, in container sigillati ai porti di
Ravenna e La Spezia dove venivano caricati sulle navi dirette a Hong Kong e
in Cina.

Là i destinatari, società che avrebbero dovuto utilizzare le materie prime
nell'industria tessile, invece dei rifiuti lavorati ricevevano semplice
spazzatura pagandola come se fosse stata materia prima. Inoltre i container
erano accompagnati da formulari (una sorta di bolle di accompagnamento) che,
come poi fu scoperto, avevano attestato falsamente che i rifiuti erano già
stati lavorati e trasformati in materie prime. In più, secondo l'inchiesta,
i container non avrebbero nemmeno dovuto partire perché, dato che si
trattava di un trasporto in paesi extracomunitari, era necessario avvertire
la Regione Lombardia e pagare una fideiussione a garanzia. Cosa che non è
mai avvenuta.

15 aprile 2003