[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
la nuova wolkswagen
- Subject: la nuova wolkswagen
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 20 Jan 2003 06:41:29 +0100
da liberazione.it 15 - 1 - 2003 In Germania parte la "riforma" per produrre la Touran Nuovo progetto Volkswagen Ok dei lavoratori e IG Metall Gemma Contin Il domani è targato Volkswagen. La casa di Wolfsburg ha in cantiere, infatti, un nuovo veicolo frutto di una "riforma" nelle relazioni industriali tedesche. La "Touran", lanciata ieri come nuova "auto popolare", sarà costruita negli stabilimenti della Bassa Sassonia, in quella che viene definita come «una fabbrica dentro la fabbrica»; risultato di una trattativa condotta dal capo del personale Peter Hartz, da un lato, e, dall'altro, dagli stessi lavoratori e dal forte sindacato metalmeccanico IG Metall. L'accordo è stato sancito da Gerhard Schroeder; con il Cancelliere impegnato in prima persona a tracciare le linee guida della commissione federale appositamente istituita per studiare strumenti e forme di lotta alla disoccupazione: uno dei problemi più gravi per la terza potenza industriale al mondo, posto al vertice delle priorità politiche del governo rosso-verde di Berlino, aggravato da 4,2 milioni di senza lavoro. Gli accordi raggiunti per la produzione della Touran sono destinati a rimettere in discussione quelli già stipulati con altre società tedesche; a partire dal fatto che i dipendenti Vw che saranno impiegati in tale produzione hanno accettato di guadagnare meno degli altri lavoratori di Wolfsburg. Le concessioni accordate dal sindacato, infatti, riguardano un diverso e massiccio utilizzo degli impianti, l'estensione e la flessibilità degli orari, dei turni di lavoro e dell'utilizzo degli straordinari, i salari agganciati ai parametri di profittabilità, qualità e persino di andamento della domanda della nuova autovettura da parte del mercato. Insomma, una vera "rivoluzione", per quelli che erano considerati il sindacato e gli stabilimenti più rigidi del mondo, con impianti "anteguerra", alti costi e con organici tanto sovraddimensionati da essere "predestinati" all'obsolescenza e ad alti tassi di disoccupazione. «Eravamo preoccupati che le nostre concessioni potessero essere sfruttate - dice il capo della IG Metall di Wolfsburg Werner Schulz - ma si dovevano mettere sulla bilancia rischi e opportunità». Il progetto è l'ultimo di molti che sono stati tentati a partire dalla crisi del 1993, quando si "dimostrò" che il 30% dei centomila dipendenti Volkswagen rischiavano di essere "superflui", ma la compagnia ritenne che il rischio di licenziamenti di massa avrebbero avuto un impatto sociale inaccettabile, e ridisegnò i suoi schemi per rilanciare la produttività senza distruggere posti di lavoro. C'è poi da tenere conto che molte delle idee e delle proposte di Hartz, accettate da lavoratori e sindacati, sono state possibili per effetto della compartecipazione del "pubblico" e del "privato" nelle trattative e nella gestione della Volkswagen, che vede in prima linea l'impegno dell'amministrazione comunale di Wolfsburg, dove si vive e si lavora in un clima di perfetta identificazione tra la città e la fabbrica. «One company town»: un po' come Torino con la Fiat o, più ancora, come Ivrea con la Olivetti, finché c'è stata. Ma l'esempio potrebbe a maggior ragione valere per Termini Imerese, destinata, senza la Sicilfiat, a soccombere. Con la differenza che in queste nostre città le amministrazioni locali, tranne che per le doverose forme di solidarietà, non sono riuscite a esprimere (anche a causa delle diverse legislazioni, oltre che di una malintesa intangibilità del "privato") alcuna forma di partecipazione attiva e di intervento reale in grado di modificare le vicende e lo statuto materiale delle fabbriche. Sicché il progressivo abbandono, il declino e la scomparsa dei siti produttivi erano e sono già inscritti nella loro storia. Cosi', dicono quelli di IG Metall, si salveranno 5.000 posti di lavoro. Dato tanto più importante, insiste Rolf Schnellecke, sindaco della cittadina, in quanto a Wolfsburg, nel '96, nel momento più duro della crisi, il tasso di disoccupazione arrivò al 19, 3%, mentre adesso è sceso al 7, 8%, rispetto al 10,1 del dato nazionale. ---------------------------------------------------------------------------- ----
- Prev by Date: (Fwd) [noomc-it] La creazione del denaro affidata a privati causa i problemi dell'economia
- Next by Date: la faccia sporca del petrolio
- Previous by thread: (Fwd) [noomc-it] La creazione del denaro affidata a privati causa i problemi dell'economia
- Next by thread: la faccia sporca del petrolio
- Indice: