EUSKAL HERRIA: MUNICIPALISMO E TESSUTO SOCIALE



Nei gioni dal 6 al 10 dicembre 2002 si è svolta a Donostia - San Sebastin,
una sessione straordinaria di Udalbiltza, l'assemblea generale delle
municipalità Basche durante
la quale si è parlato del diritto all'autodeterminazione dei popoli e
dell'idea di municipalismo come forma di coinvolgimento politico e di
operatività istituzionale.

Ai lavori a preso parte anche una delegazione Italiana composta da :

Mauro Bulgarelli		Parlamentare dei Verdi
Marco Santopadre	Giornalista di Radio Città Futura
Odorici Marco		Capogruppo PRC - Consiglio Comunale di Casalecchio
Michele  Cirinesi	Assessore ai Trasporti e Protezione Civile/Comune di
Monzuno
Paolo Pantaleoni	Segreteria Federale PRC Rimini
Salvatore Amura		Assessore alla Cultura/Comune di Pieve Emanuele


EUSKAL HERRIA:
MUNICIPALISMO E TESSUTO SOCIALE

di PAOLO PANTALEONI

" Non c'è nulla di più inumano dell' animo umano" con queste parole Loren
Arkotxa sindaco del municipio di Ondarroa, Ondarroako Udala in lingua
Heuskera , ci descrive cio che il popolo basco, il popolo degli Euskaldun di
chi cioè parla la lingua basca,ha subito nei decenni passati ed è costretto
a subire ancora oggi.

Una realtà difficilmente dscrivibile quella basca per coloro che vedono
nella civile Europa dei quindici, di Mastricht, del patto di stabilità uno
dei più avanzati baluardi della democrazia occidentale. Una realtà
inimmaginabile quella basca per chi crede che oppressione e
criminalizzazione di normali individui siano un qualche cosa di totalmente
estraneo per quell'Europa che è nata ed è cresciuta all'ombra della Magna
Carta Libertatum e della rivoluzione francese.

Una realtà trasformata, modificata, violentata nella sua essenza più intima
e profonda quella basca dove la militarizzazione del territorio e la
negazione dei diritti  si fondono fino a creare un'unica entità dove si
riscontrano le caratteristiche di un autentico laboratorio europeo
dell'oppressione sociale politica e culturale .
Così vive il popolo basco un popolo antico, fiero di se dei suoi costumi di
quelle tradizioni che ne fanno un esempio a cui ispirarsi e con il quale
confrontarsi per tutti coloro che parlano di democrazia partecipativa e di
municipalismo come duplice risposta alla necessità di sviluppo democratico
dei popoli e delle genti da un lato  ed alla richiesta crescente di una
nuova operatività istituzionale dall' altro, un' operatività istituzionale
che sia capace di innescare dinamiche sociali e democratiche che coinvolgano
i cittadini nella costruzione dei processi politici ed amministrativi.

I municipi baschi rappresentano in quest'ottica non solo un modello con cui
rapportarsi ma una paradossale eccezzione all'interno di una nazione quella
spagnola dove non si è minimamente completata quella transizione democratica
che avrebbe dovuto portare la Spagna dal franchismo alla democrazia; una
democrazia di facciata, apparente, istituzionalmente strutturata e come tale
posta in essere ma dove l'attuale classe dirigente è cresciuta e ha
sviluppato la propria "forma mentis" in uno stato illiberale ed
antidemocratico.

"I bugiardi ed i ladri fin dall'antichità venivano isolati ed ostracizzati
fino a quando non capivano che la nostra comunità e le nostre strutture
sociali non accettavano queste pratiche" Loren Arkotxa l'"alcalde" di
Ondarroa spiega così alla delegazione Italiana riunita nel suo ufficio su
quale base socio-culturale è stata costruita la societa basca, una società
che ha sviluppato forme antesignane di collettivizzazione delle terre, di
egalitarismo sociale e di ciò che noi oggi chiamiamo bilancio
partecipativo.La comunità basca ha infatti sviluppato nel corso dei secoli
un senso di appartenenza alla collettivita tale da generare un tessuto
sociale che senza passaggi intermedi ha fatto proprie in maniera
assolutamente naturale quelle pratiche democratiche ed altamente
caratterizzanti per quei municipi che vogliono fare della partecipazione
allargata una propria caratteristica peculiare.

Nella terra degli Euscaldun oggi i municipi sono espressionedi cio che la
democrazia partecipativa vuole realmentedire e le amministazioni comunali
sono come in nessunaltro luogo capaci di coinvolgere i cittadini sutematiche
cruciali per lo sviluppo di quello che una volta veniva definito  governo
locale.In Euskal Herria commissioni paritetiche affiancano quotidianamente
il consiglio comunale e la giunta municipale, i canoni di perequazione
edilizia ed il potere decisionale dei comitati urbani e delle assemblee
locali hanno portato le amministrazioni locali a porre in atto quello
sviluppo sostenibile e condiviso di cui molto si parla e poco si sa oggi nel
resto del pianeta.

L'oppressione politico-istituzionale del governo centrale di Madrid a
prescindere dal colore politico delle coalizioni che lo hanno guidato non ha
mai promosso procedimenti analoghi in Spagna ed ha di contro osteggiato, e
continua tutt'ora ad osteggiare attraverso il decurtamento della spesa per
gli enti locali ciò che i municipi bashi cercano di realizzare: un autentico
processo di emancipazione dei diritti e della volontà delle genti. Dalle
grandi dicotomie nascono realtà uniche ed affascinanti: se da un lato si
toglie dignità con pratiche poliziesche ed istituzionali che si credevano
estranee all'idea stessa di democrazia dall' altro il coinvolgimento
partecipativo e democratico è tale da fare dei municipi baschi la terra
della democrazia del diritto allargato e dell'uguaglianza con solide basi
culturali: rigidissime nel rivendicare la propria identità ed i propri
diritti;  apertissime nell' accogliere come non accade altrove i migranti(il
razzismo e la xenofobia sono estranee per coloro che orgogliosamente
sventolano il vessillo nazionale, l' icurrina)considerando la diversità
culturale e non la forza lavoro come la risorsa più preziosa che questi
uomini portano con se.Questo è cio che io e chi assieme a me in questi
giorni era a Donostia\San Sebastian ha potuto imparare visitando una terra
che sa offrire a chiunque lo cerchi il proprio calore e la propria
ospitalità.


Per chi volesse prendere contatti con le comunità Basche può fare
riferimento a

Salvatore Amura 	salvatore.amura at libero.it
Paolo Pantaleoni 	p_pantaleoni at yahoo.com
Odorici Marco 		prc.casalecchio at libero.it
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