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EUSKAL HERRIA: MUNICIPALISMO E TESSUTO SOCIALE
- Subject: EUSKAL HERRIA: MUNICIPALISMO E TESSUTO SOCIALE
- From: "Salvatore Amura" <salvatore.amura at libero.it>
- Date: Wed, 11 Dec 2002 15:22:21 +0100
Nei gioni dal 6 al 10 dicembre 2002 si è svolta a Donostia - San Sebastin, una sessione straordinaria di Udalbiltza, l'assemblea generale delle municipalità Basche durante la quale si è parlato del diritto all'autodeterminazione dei popoli e dell'idea di municipalismo come forma di coinvolgimento politico e di operatività istituzionale. Ai lavori a preso parte anche una delegazione Italiana composta da : Mauro Bulgarelli Parlamentare dei Verdi Marco Santopadre Giornalista di Radio Città Futura Odorici Marco Capogruppo PRC - Consiglio Comunale di Casalecchio Michele Cirinesi Assessore ai Trasporti e Protezione Civile/Comune di Monzuno Paolo Pantaleoni Segreteria Federale PRC Rimini Salvatore Amura Assessore alla Cultura/Comune di Pieve Emanuele EUSKAL HERRIA: MUNICIPALISMO E TESSUTO SOCIALE di PAOLO PANTALEONI " Non c'è nulla di più inumano dell' animo umano" con queste parole Loren Arkotxa sindaco del municipio di Ondarroa, Ondarroako Udala in lingua Heuskera , ci descrive cio che il popolo basco, il popolo degli Euskaldun di chi cioè parla la lingua basca,ha subito nei decenni passati ed è costretto a subire ancora oggi. Una realtà difficilmente dscrivibile quella basca per coloro che vedono nella civile Europa dei quindici, di Mastricht, del patto di stabilità uno dei più avanzati baluardi della democrazia occidentale. Una realtà inimmaginabile quella basca per chi crede che oppressione e criminalizzazione di normali individui siano un qualche cosa di totalmente estraneo per quell'Europa che è nata ed è cresciuta all'ombra della Magna Carta Libertatum e della rivoluzione francese. Una realtà trasformata, modificata, violentata nella sua essenza più intima e profonda quella basca dove la militarizzazione del territorio e la negazione dei diritti si fondono fino a creare un'unica entità dove si riscontrano le caratteristiche di un autentico laboratorio europeo dell'oppressione sociale politica e culturale . Così vive il popolo basco un popolo antico, fiero di se dei suoi costumi di quelle tradizioni che ne fanno un esempio a cui ispirarsi e con il quale confrontarsi per tutti coloro che parlano di democrazia partecipativa e di municipalismo come duplice risposta alla necessità di sviluppo democratico dei popoli e delle genti da un lato ed alla richiesta crescente di una nuova operatività istituzionale dall' altro, un' operatività istituzionale che sia capace di innescare dinamiche sociali e democratiche che coinvolgano i cittadini nella costruzione dei processi politici ed amministrativi. I municipi baschi rappresentano in quest'ottica non solo un modello con cui rapportarsi ma una paradossale eccezzione all'interno di una nazione quella spagnola dove non si è minimamente completata quella transizione democratica che avrebbe dovuto portare la Spagna dal franchismo alla democrazia; una democrazia di facciata, apparente, istituzionalmente strutturata e come tale posta in essere ma dove l'attuale classe dirigente è cresciuta e ha sviluppato la propria "forma mentis" in uno stato illiberale ed antidemocratico. "I bugiardi ed i ladri fin dall'antichità venivano isolati ed ostracizzati fino a quando non capivano che la nostra comunità e le nostre strutture sociali non accettavano queste pratiche" Loren Arkotxa l'"alcalde" di Ondarroa spiega così alla delegazione Italiana riunita nel suo ufficio su quale base socio-culturale è stata costruita la societa basca, una società che ha sviluppato forme antesignane di collettivizzazione delle terre, di egalitarismo sociale e di ciò che noi oggi chiamiamo bilancio partecipativo.La comunità basca ha infatti sviluppato nel corso dei secoli un senso di appartenenza alla collettivita tale da generare un tessuto sociale che senza passaggi intermedi ha fatto proprie in maniera assolutamente naturale quelle pratiche democratiche ed altamente caratterizzanti per quei municipi che vogliono fare della partecipazione allargata una propria caratteristica peculiare. Nella terra degli Euscaldun oggi i municipi sono espressionedi cio che la democrazia partecipativa vuole realmentedire e le amministazioni comunali sono come in nessunaltro luogo capaci di coinvolgere i cittadini sutematiche cruciali per lo sviluppo di quello che una volta veniva definito governo locale.In Euskal Herria commissioni paritetiche affiancano quotidianamente il consiglio comunale e la giunta municipale, i canoni di perequazione edilizia ed il potere decisionale dei comitati urbani e delle assemblee locali hanno portato le amministrazioni locali a porre in atto quello sviluppo sostenibile e condiviso di cui molto si parla e poco si sa oggi nel resto del pianeta. L'oppressione politico-istituzionale del governo centrale di Madrid a prescindere dal colore politico delle coalizioni che lo hanno guidato non ha mai promosso procedimenti analoghi in Spagna ed ha di contro osteggiato, e continua tutt'ora ad osteggiare attraverso il decurtamento della spesa per gli enti locali ciò che i municipi bashi cercano di realizzare: un autentico processo di emancipazione dei diritti e della volontà delle genti. Dalle grandi dicotomie nascono realtà uniche ed affascinanti: se da un lato si toglie dignità con pratiche poliziesche ed istituzionali che si credevano estranee all'idea stessa di democrazia dall' altro il coinvolgimento partecipativo e democratico è tale da fare dei municipi baschi la terra della democrazia del diritto allargato e dell'uguaglianza con solide basi culturali: rigidissime nel rivendicare la propria identità ed i propri diritti; apertissime nell' accogliere come non accade altrove i migranti(il razzismo e la xenofobia sono estranee per coloro che orgogliosamente sventolano il vessillo nazionale, l' icurrina)considerando la diversità culturale e non la forza lavoro come la risorsa più preziosa che questi uomini portano con se.Questo è cio che io e chi assieme a me in questi giorni era a Donostia\San Sebastian ha potuto imparare visitando una terra che sa offrire a chiunque lo cerchi il proprio calore e la propria ospitalità. Per chi volesse prendere contatti con le comunità Basche può fare riferimento a Salvatore Amura salvatore.amura at libero.it Paolo Pantaleoni p_pantaleoni at yahoo.com Odorici Marco prc.casalecchio at libero.it ___________________________________
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