dopo Firenze/attività - Dalla Carta del Nuovo Municipio alle politiche e alle realizzazioni concrete



dopo Firenze/attività - Dalla Carta del Nuovo Municipio alle politiche e
alle realizzazioni concrete, grande partecipazione a firenze alla fortezza
da basso  alle centinaia di iniziative e incontri promossi


Abbiamo registrato al forum sociale europeo una notevole attenzione, per l
tematiche legate alla democrazia partecipativa e allo sviluppo locale,
attraverso la rete del nuovo municipio, abbiamo definito alcune iniziative,
ma cominciano a delinearsi anche alcune richieste della carta.
Ciò comporta che gli enti locali aderenti (comuni, circoscrizioni di grandi
comuni, reti o unioni di comuni, circondari, comunità montane, province) si
impegnino ad attivare costituenti di processi partecipativi strutturati,
inserendo gli obiettivi e le modalità del processo nei propri statuti.
I comuni e le reti sono inoltre impegnati nella apertura di ogni possibile
spazio pubblico e di ascolto, supporto e confronto con le esperienze di
autorganizzazione dei soggetti sociali nel territorio, considerando i
conflitti (anche con l'istituzione) come possibili generatori di
partecipazione e di democrazia

Iniziative al forum, sono disponibili alcuni documenti consegnati durante
gli incontri

- il seminario insieme alle reti internazionali dal tema
  NUOVA DEMOCRAZIA E SVILUPPO LOCALE/New Democracy and Local Development

- la conferenza PARTECIPATORY DEMOCRACY entrambe con una grande presenza di
delegati

- diversi workshop di approfondimento come quello della Rete Basca
Udalbiltza o del Comune di Pieve Emanuele

La rete stà definendo la sua costruzione in modo condiviso ed orizzontale,
cercando di mettere in sinergia i tanti input registrati anche a firenze,
è in corso il lavoro di un gruppo di ricercatori ed amministratori comunali
che stà lavorando su due prime importante questioni, sulla carta d'inteni
del nuovo municipio,
il documento è allegato - Title/Dalla Carta del Nuovo Municipio alle
politiche e alle realizzazioni concrete - e sulla definizione di una
struttura di supporto organizzativo,
di supporto alla comunicazione e alle relazioni internazionali. Il gruppo
si rincontrerà nelle prossime settimane proprio per definire queste
specifiche.

Stiamo cercando inoltre di iniziare ad elaborare una mappatura geografica e
una mappatura della tipologia delle iniziative sulla democrazia
partecipativa
che singolarmente o attraverso gruppi di amministrazioni vengono portati
avanti nei territori locali, nei quartieri, nelle aree di periferia
progetti con al centro il tema dello sviluppo locale, dei caratteri
distintivi del territorio, delle sue risorse, una modalità anche di scambio
e di confronto su azioni concrete.
Un primo lavoro di ricerca e poi di messa in rete di esperienze concrete e
progetti nelle città, anche per definire alcune pubblicazioni e seminari
specifici.

Inviare informazioni, progetti, laboratori e relazioni sul tema a  :
amura at pievealegre.org
cirasino at unifi.it

fax.02.90788330


Per evitare di intasarvi le caselle di posta - Saranno pubblicati in
seguito alcuni documenti su alcuni siti internet, in attesa del sito della
rete
www.carta.org - www.pievealegre.org - www.31febbraio.org - www.unifi.it/lapei



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Rete dei comuni del Nuovo Municipio
Bozza di Carta d'intenti
Dalla Carta del Nuovo Municipio alle politiche e alle realizzazioni concrete

1.
La Carta del Nuovo Municipio ha avviato dopo il seminario di Porto Alegre
nel gennaio del 2002 un processo di riconoscimento da parte di molti comuni
italiani che è possibile una strada innovativa e alternativa della
democrazia e dello sviluppo locale (e forse in generale delle politiche di
sviluppo).
La Carta ha avuto la funzione importante di fissare alcuni principi
generali e di segnalare l'intenzione di cambiamento - o di rafforzamento
delle iniziative intraprese - di molti sindaci e amministratori locali.
Nella riunione costitutiva della rete dei nuovi municipi, tenutasi ad
Empoli il 5 ottobre 2002, si è deciso di fare un passo avanti e di operare
uno spostamento di attenzione: dall'adesione ai progetti, dalla
condivisione di orientamenti alla loro traduzione in politiche urbane e
territoriali, dalle intenzioni alle realizzazioni concrete.
Questo passo in avanti non può essere il compito di un gruppo di
intellettuali o di un singolo raggruppamento politico, ma deve essere il
risultato di una discussione collettiva profonda e di un impegno
organizzativo che deve coinvolgere i comuni stessi, i tecnici, gli
operatori, gli intellettuali, i politici, i militanti impegnati in questo
progetto.
In questa direzione si richiamano alcuni dei principi che sono stati messi
al centro del confronto della rete. Questi principi hanno l'obiettivo di
precisare le condizioni necessarie per uno sviluppo delle azioni e delle
politiche locali.
2.
Il Nuovo Municipio è una diversa e più avanzata forma della democrazia, un
diverso sistema di relazioni tra governo locale, territorio e società. Esso
è in particolare:
- un rilancio del rapporto tra democrazia diretta e rappresentanza, come
alternativa alla democrazia delegata;
- una alternativa al governo gerarchico del territorio e al centralismo
autoritario, come sviluppo di autogoverno locale in rete (municipalismo
federato)
- un processo di interazione con la società insediata come valorizzazione
in particolare del "terzo attore" tra stato e mercato.
Il Nuovo Municipio, oltre che una diversa forma della democrazia, è anche
democrazia sostanziale, includente, attiva, scritta nelle azioni buone e
positive effettivamente condotte, nelle iniziative efficaci e socialmente
condivise di trasformazione della società locale.
Ciò comporta che gli enti locali aderenti (comuni, circoscrizioni di grandi
comuni, reti o unioni di comuni, circondari, comunità montane, province) si
impegnino ad attivare costituenti di processi partecipativi strutturati,
inserendo gli obiettivi e le modalità del processo nei propri statuti.
I comuni e le reti sono inoltre impegnati nella apertura di ogni possibile
spazio pubblico e di ascolto, supporto e confronto con le esperienze di
autorganizzazione dei soggetti sociali nel territorio, considerando i
conflitti (anche con l'istituzione) come possibili generatori di
partecipazione e di democrazia.
3.
L'orizzonte ed il contenuto di governo del nuovo municipio indicano
un'altra prospettiva di "sviluppo" inteso come valorizzazione dei caratteri
distintivi del territorio e attivazione delle energie endogene dei soggetti
locali auto-organizzati.
L'orizzonte di sviluppo locale si oppone alla subordinazione e alla
unificazione nel mercato unico mondiale del neoliberismo. Esso è infatti
difesa delle diverse vie di sviluppo, e valorizzazione delle differenze
biologiche, ambientali e culturali.
I comuni e le reti di comuni si impegnano quindi a porre al centro della
discussione nei processi partecipativi strutturati questioni sostanziali di
scenari di sviluppo ed elementi di alternative nelle direzioni indicate.
4.
La costruzione del Nuovo Municipio è un processo, un cantiere in corso in
molti comuni italiani. In questo processo sono importanti il cammino e
l'orizzonte. La carta del nuovo municipio ha avuto appunto il compito di
riassumere questo orizzonte; e i principi di riferimento sopra richiamati
hanno l'obiettivo di riproporli sinteticamente con chiarezza. Ora si tratta
di definire passi successivi del cammino da intraprendere.
Trattandosi di un orizzonte di sviluppo locale autosostenibile non è
possibile definire una forma standardizzata del processo partecipativo e
degli elementi di scenario; queste dipenderanno dalle peculiarità
ambientali, territoriali, sociali, di tradizioni civiche, di esperienze
partecipative appartenenti ciascun luogo. Occorre tuttavia indicare alcuni
profili istituzionali e alcune aree di azione politica ritenuti
qualificanti per riconoscere - in qualche modo per accreditare socialmente
- il cammino svolto dai comuni.
5.
In molte città italiane, il governo locale - talvolta anche in comuni
governati dalla sinistra - appare disinteressato, o anche ostile ai
principi della carta del Nuovo Municipio. In altri comuni l'adesione alla
carta è soltanto formale, e ad essa non seguono effettive trasformazioni
istituzionali o innovazioni delle politiche urbane e sociali. In alcune di
queste città esiste tuttavia un tessuto di iniziative dal basso, di
cantieri sociali di trasformazione.
In questi casi è quindi una sorta di Contro Municipio organizzato dal basso
che viene messo all'opera da parte di associazioni, soggetti sociali,
comitati, comunità di base. Faranno dunque parte della rete dei nuovi
municipi anche i "nuovi contro municipi organizzati dal basso" per i casi
nei quali la rete di iniziative di progettualità sociale sia profonda ed
estesa.

Principi procedurali e organizzativi del Nuovo Municipio
1 I nuovi municipi si costituiscono come "attori mondiali di un
municipalismo federato", attori significativi della costruzione di un
reticolo internazionale della globalizzazione dal basso di modelli di
sviluppo alternativi, attivando reti solidali e non gerarchiche. Essi
divengono soggetti promotori di una diplomazia della pace, di cooperazione
decentrata solidale, e del sostegno attivo ai territori poveri del mondo.
2 I nuovi statuti comunali esplicitano l'orientamento e le procedure per
attuare una gestione partecipata e socialmente condivisa del territorio. La
partecipazione deve coinvolgere il maggior numero di attori sociali,
economici, culturali; deve includere e privilegiare le imprese a finalità
etica (ambientale, sociale), le forme di finanza etica e di commercio equo
e solidale. La costituente partecipativa deve riguardare innanzitutto la
costruzione di scenari di futuro finalizzati alla produzione sociale di un
piano di sviluppo locale integrato (socioeconomico e territoriale) come
riferimento strategico condiviso di progetti e azioni specifiche.
3 Il nuovo municipio si impegna alla sperimentazione in tempi solleciti di
forme appropriate e localmente condivise di bilancio partecipativo (inteso
insieme come bilancio finanziario e sociale, con finalità redistributive e
di discriminazione positiva nei confronti degli esclusi).
Azioni sociali urbane e territoriali strategiche
1.
Il nuovo municipio coinvolge la molteplicità degli attori sociali nel
riconoscimento e nella valorizzazione del patrimonio territoriale e urbano
(risorse ambientali, del paesaggio, del territorio storico, della cultura
locale) facendone la leva per la produzione di nuova ricchezza durevole e
per l'attivazione di modelli di sviluppo autocentrati, fondati sulla messa
in valore delle peculiarità produttive, culturali, ambientali di ogni
singolo luogo.
Attivando energie economiche e sociali locali che consentano maggiore
autogoverno il municipio contrasta il neocentralismo e la conseguente
sottrazione crescente di ruoli e risorse.
2.
Il nuovo municipio attiva cantieri sociali di trasformazione urbana nei
quartieri e nelle periferie con lo scopo di :
- contrastare la condizione di perifericità e emarginazione, ricostruendo
lo spazio pubblico attraverso la "gestione creativa dei conflitti" negli
spazi contesi della città (spazi sociali, strade e piazze, ecc.), attivando
attraverso la partecipazione luoghi di costruzione di un nuovo rapporto tra
istituzioni, movimenti e società, realizzando un rapporto positivo con le
forme di resistenza, dissenso e conflitto sociale;
- attivare strategie positive di trattamento delle occupazioni e dei
processi di riappropriazione della città (autorecupero, autocostruzione,
consolidamento dei luoghi alternativi di socialità e autorganizzazione);
- attivare politiche urbane di valorizzazione della città delle differenze
(età, genere, cultura, provenienza geografica, linguaggio, stile di vita,
preferenze sessuali, ecc).
3.
Il nuovo municipio si oppone alla privatizzazione dei servizi nella
produzione e gestione dei beni fondamentali della riproduzione (acqua,
energia, beni ambientali) individuando forme di controllo e di gestione
sociale, riattivando saperi e tecniche locali, superando il gigantismo dei
grandi apparati aziendali (pubblici e privati) sovradimensionati e senza
legami con il territorio, in favore di reti produttive a carattere sociale
e etico.
4.
Il nuovo municipio affida al mondo associativo, al terzo settore, alle
imprese sociali, alle nuove forme di agricoltura e di presidio del suolo,
la produzione e la gestione di beni e servizi pubblici (salvaguardia
idrogeologica, qualità ambientale e del paesaggio, manutenzione e
riqualificazione urbana, servizi sociali e assistenziali, ecc), attivando a
questo scopo finanziamenti pubblici e privati.
5.
Il nuovo municipio si impegna a condurre una battaglia senza quartiere e di
lunga durata contro il sistema esistente di mobilità delle persone e delle
merci fondato sull'automobile e sul traffico privato motorizzato.
6.
Il nuovo municipio è impegnato in un programma straordinario contro la
povertà e l'esclusione sociale in particolare sui problemi della casa,
dell'immigrazione, attraverso progetti sperimentali integrati.
7.
Il nuovo municipio è attento alle conseguenze sociali dei processi di
flessibilizzazione e precarizzazione del lavoro e si impegna a non usare
strumenti di questa natura nella gestione delle proprie attività.