banche, costi e produttivita'



dal sole24ore   
 
          
Lunedì 04 Novembre 2002  ore 19:05  
 
  
BANCHE

Esuberi, costo del lavoro e produttività. 
Un confronto tra Italia ed Europa
di Guido Plutino 
Corsi e ricorsi delle relazioni industriali: dopo un percorso sotterraneo
durato alcuni mesi, la delicata questione degli esuberi è tornata alla luce
del sole. Pur non essendoci novità - almeno per ora - sul numero di
dipendenti coinvolti (tra i 15 e i 20mila secondo una stima abbastanza
condivisa, ma forse arrotondata per difetto) il problema si è fatto più
urgente. Ciò è dovuto agli effetti del peggioramento della congiuntura e
alla presentazione di importanti piani industriali (tra gli altri, quelli
di Banca Intesa, Capitalia e SanPaolo Imi). Due aspetti, a ben vedere,
strettamente connessi tra loro.
Infatti - al di là delle evidenti differenze dovute a posizionamenti di
mercato, obiettivi strategici e storia - i piani più recenti hanno almeno
un punto in comune: l'accento strategico si è spostato dalla crescita delle
entrate alla riduzione dei costi operativi.
Il passaggio da un approccio offensivo a uno difensivo ha ridotto la
possibilità di ricollocare il personale in esubero all'interno delle
aziende e ha inoltre sottolineato la persistenza di problemi antichi e
tuttora irrisolti.
Il più macroscopico e conosciuto è quello della disparità del costo del
personale tra Italia e altri Paesi europei. A ciò si aggiungono una
fiscalità gravosa, oneri sociali rilevanti e un livello di flessibilità
considerato ancora non ottimale dalle aziende.



La conferma arriva dai dati del "Rapporto 2001 sul mercato del lavoro
nell'industria finanziaria", pubblicato annualmente dall'Abi.
"Fatto 100 il costo del lavoro italiano - chiarisce Giancarlo Durante,
direttore centrale dell'Abi e autore del rapporto, a cui ha collaborato
anche il docente universitario Luigi Prosperetti - la Germania si colloca a
87, la Francia a 81 e la Gran Bretagna a 65".
Se si considera l'Europa, si presenta uno scenario diviso tra tre gruppi di
Paesi: nel primo, dove si trovano Svizzera e Germania, il costo del
personale per dipendente è decisamente superiore al livello medio europeo.
Nel secondo gruppo si trovano i Paesi in linea con la media (Belgio,
Francia, Italia, Olanda e Paesi del Nord). Infine nel terzo gruppo (Gran
Bretagna, Spagna e Portogallo) il costo del personale è più basso della
media generale. Ma per completare il quadro e consentirne una valutazione
approfondita, occorre considerare anche un secondo elemento.
Gli svantaggi competitivi, infatti, sono resi più gravosi dal rallentamento
generale dell'economia e da un'altra delicata questione, che rappresenta un
terreno di difficile confronto tra banche e sindacati: la produttività.
"Analizzando i livelli di produttività del lavoro nell'industria bancaria
sulla base del rapporto tra costo del lavoro e margine di intermediazione -
spiega infatti Durante - emerge per l'Italia la peggiore produttività del
fattore lavoro in Europa. In Italia il 39,5% del margine di intermediazione
viene assorbito dal costo del lavoro, mentre nel resto d'Europa lo stesso
valore si colloca intorno al 32%".
Risultato: ben il 69% dei margini operativi della banche del Belpaese
finisce in costi operativi, rispetto al 61% della media europea.



Costi elevati e produttività gravano particolarmente sui conti a causa
della connotazione marcatamente labour intensive e delle organizzazioni
ancora poco "piatte".




Composizione del personale per gruppi dimensionali nel 2000
Valori percentuali 
  Dirigenti Q.D.
3°-4° liv. Q.D.
1°-2° liv. 3ª Area Altri Tot. 
4° LIV 3° LIV 2° LIV 1° LIV 
Maggiori 1,50 15,83 15,57 23,29 21,15 9,28 9,86 3,49 100,0 
Grandi 1,57 13,28 15,72 21,77 25,63 9,98 9,42 2,45 100,0 
Medie 1,21 14,54 15,78 14,40 23,42 12,41 14,14 4,02 100,0 
Piccole 1,63 13,13 15,23 13,96 18,77 13,79 17,17 6,22 100,0 
Minori 2,13 12,67 12,09 10,87 14,95 13,54 24,99 8,76 100,0 
Totale 1,51 14,68 15,40 19,71 21,68 10,71 12,22 4,02 100,0 
Fonte: elaborazioni ABI 




"Le banche italiane - ha precisato Luigi Prosperetti in un recente convegno
dell'Abi - sono quasi sempre organizzate su molti livelli: scendendo dalla
direzione generale alla filiale periferica, si trovano tre o quattro
livelli di filiali. Nelle banche europee questi livelli sono tre e si
stanno riducendo a due".