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banche, costi e produttivita'
- Subject: banche, costi e produttivita'
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 07 Nov 2002 06:49:13 +0100
dal sole24ore Lunedì 04 Novembre 2002 ore 19:05 BANCHE Esuberi, costo del lavoro e produttività. Un confronto tra Italia ed Europa di Guido Plutino Corsi e ricorsi delle relazioni industriali: dopo un percorso sotterraneo durato alcuni mesi, la delicata questione degli esuberi è tornata alla luce del sole. Pur non essendoci novità - almeno per ora - sul numero di dipendenti coinvolti (tra i 15 e i 20mila secondo una stima abbastanza condivisa, ma forse arrotondata per difetto) il problema si è fatto più urgente. Ciò è dovuto agli effetti del peggioramento della congiuntura e alla presentazione di importanti piani industriali (tra gli altri, quelli di Banca Intesa, Capitalia e SanPaolo Imi). Due aspetti, a ben vedere, strettamente connessi tra loro. Infatti - al di là delle evidenti differenze dovute a posizionamenti di mercato, obiettivi strategici e storia - i piani più recenti hanno almeno un punto in comune: l'accento strategico si è spostato dalla crescita delle entrate alla riduzione dei costi operativi. Il passaggio da un approccio offensivo a uno difensivo ha ridotto la possibilità di ricollocare il personale in esubero all'interno delle aziende e ha inoltre sottolineato la persistenza di problemi antichi e tuttora irrisolti. Il più macroscopico e conosciuto è quello della disparità del costo del personale tra Italia e altri Paesi europei. A ciò si aggiungono una fiscalità gravosa, oneri sociali rilevanti e un livello di flessibilità considerato ancora non ottimale dalle aziende. La conferma arriva dai dati del "Rapporto 2001 sul mercato del lavoro nell'industria finanziaria", pubblicato annualmente dall'Abi. "Fatto 100 il costo del lavoro italiano - chiarisce Giancarlo Durante, direttore centrale dell'Abi e autore del rapporto, a cui ha collaborato anche il docente universitario Luigi Prosperetti - la Germania si colloca a 87, la Francia a 81 e la Gran Bretagna a 65". Se si considera l'Europa, si presenta uno scenario diviso tra tre gruppi di Paesi: nel primo, dove si trovano Svizzera e Germania, il costo del personale per dipendente è decisamente superiore al livello medio europeo. Nel secondo gruppo si trovano i Paesi in linea con la media (Belgio, Francia, Italia, Olanda e Paesi del Nord). Infine nel terzo gruppo (Gran Bretagna, Spagna e Portogallo) il costo del personale è più basso della media generale. Ma per completare il quadro e consentirne una valutazione approfondita, occorre considerare anche un secondo elemento. Gli svantaggi competitivi, infatti, sono resi più gravosi dal rallentamento generale dell'economia e da un'altra delicata questione, che rappresenta un terreno di difficile confronto tra banche e sindacati: la produttività. "Analizzando i livelli di produttività del lavoro nell'industria bancaria sulla base del rapporto tra costo del lavoro e margine di intermediazione - spiega infatti Durante - emerge per l'Italia la peggiore produttività del fattore lavoro in Europa. In Italia il 39,5% del margine di intermediazione viene assorbito dal costo del lavoro, mentre nel resto d'Europa lo stesso valore si colloca intorno al 32%". Risultato: ben il 69% dei margini operativi della banche del Belpaese finisce in costi operativi, rispetto al 61% della media europea. Costi elevati e produttività gravano particolarmente sui conti a causa della connotazione marcatamente labour intensive e delle organizzazioni ancora poco "piatte". Composizione del personale per gruppi dimensionali nel 2000 Valori percentuali Dirigenti Q.D. 3°-4° liv. Q.D. 1°-2° liv. 3ª Area Altri Tot. 4° LIV 3° LIV 2° LIV 1° LIV Maggiori 1,50 15,83 15,57 23,29 21,15 9,28 9,86 3,49 100,0 Grandi 1,57 13,28 15,72 21,77 25,63 9,98 9,42 2,45 100,0 Medie 1,21 14,54 15,78 14,40 23,42 12,41 14,14 4,02 100,0 Piccole 1,63 13,13 15,23 13,96 18,77 13,79 17,17 6,22 100,0 Minori 2,13 12,67 12,09 10,87 14,95 13,54 24,99 8,76 100,0 Totale 1,51 14,68 15,40 19,71 21,68 10,71 12,22 4,02 100,0 Fonte: elaborazioni ABI "Le banche italiane - ha precisato Luigi Prosperetti in un recente convegno dell'Abi - sono quasi sempre organizzate su molti livelli: scendendo dalla direzione generale alla filiale periferica, si trovano tre o quattro livelli di filiali. Nelle banche europee questi livelli sono tre e si stanno riducendo a due".
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