auto lavoro e idrogeno



da nuova ecologia.it    
 
Giovedì 24 Ottobre 2002  
 
 
ENERGIA| Buone notizie dal convegno "Roma 2002 H2" 
 
Un milione di posti di lavoro grazie all'idrogeno 
 

Hy-wire, il futuro è l'idrogeno Un obiettivo raggiungibile nei prossimi
decenni. Ma con 5 miliardi di euro di investimenti se ne potrebbero creare
subito 100.000. L'appello degli scienziati: «L'Italia non perda l'occasione
della reindustrializzazione ambientale».  
 
 
In tempi di smobilitazione industriale le nuove tecnologie ambientali
offrono preziose opportunità per l'occupazione e l'economia. Con un
investimento di cinque miliardi di euro in attività di ricerca nella nuova
energia pulita prodotta dall'idrogeno si potrebbero creare da subito
100.000 nuovi posti di lavoro. Nel lungo periodo le attività  
 
Hy-wire, il prototipo di GM 
di ricerca e di creazione delle infrastrutture potrebbero assorbire da
600.000 a un milione di nuovi posti di lavoro altamente specializzati. Ma
ricerca, industria e politica devono coordinarsi.

Enea, Cnr e le università consorziate nel Ciprs (Centro Interuniversitario
di Ricerca Per lo Sviluppo sostenibile) presentano il loro punto di vista
sul futuro indutriale ed energetico dell'Italia. S'intitola "Roma 2002 H2"
il workshop scientifico. Quattro ore tra presentazioni e confronto con la
stampa a cui ha partecipato anche la casa automobilistica tedesca Bmw.

L'Italia, dicono gli scienziati, non ha mai avuto risorse energetiche
proprie, ma in compenso ha grandi risorse in termini di energie
rinnovabili: irraggiamento solare, flusso delle acque, vento e biomasse.
Inoltre il nostro paese è all'avanguardia nelle ricerche sull'energia
prodotta con l'idrogeno. Oggi le nuove tecnologie delle celle a
combustibile producono con l'idrogeno energia elettrica  
 
Interni dell'Hy-wire 
a inquinamento zero, ma sul mercato arriveranno solo dopo il 2010.

Nei futuristici laboratori dell'Itae di Messina, l'Istituto di Tecnologie
Avanzate per l'Energia, si lavora dal 1983 per arrivare a produrre delle
celle a combustibile a costi competitivi. E oggi l'istituto diretto da
Gaetano Cacciola ha presentato uno studio di fattibilità per un'industria
capace di confrontarsi sul mercato in maniera competitiva nella produzione
di celle a combustibile.

Presentati anche i risultati preliminari di uno studio del Ciprs. A conti
fatti con l'attuale livello tecnologico si potrebbero installare in Italia
325.000 Gwh/anno di energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili, ma
con pochi anni di investimenti in attività di ricerca si potrbbe
raggiungere la cifra di 540.000 Gwh/anno. Dati incoraggianti, sottolinenano
gli studiosi, se si pensa che l'intero paese non consuma più di 304.000 Gwh
all'anno. 
In totale l'idrogeno prodotto dall'Italia  
 
Interni dell'Hy-wire 
con fonti rinnovabili potrebbe arrivare a più di 7 milioni di tonnellate.
Quanto basta per alimentare tutte le auto del paese e rifornire fino al 93%
del mercato europeo. 

«So che questo tipo di annunci ormai fa sorridere – scherza il professor
Vincenzo Naso, direttore del Ciprs e presidente dell'Ises Italia – ma dai
nostri calcoli emerge che se si investisse in una reindustralizzazione
ambientale si potrebbero creare in Italia fino a un milione di nuovi posti
di lavoro».

«Ma – avverte Vincenzo Naso – il successo del progetto illustrato non è
solo una questione di soldi. Molto dipende dalla capacità di coordinemanto
dei diversi comparti produttivi per creare un sitema-paese. La strategia
delle fonti rinnovabili usate per produrre direttamente energia elettrica
non è vincente. L'idrogeno può essere usato come vettore per accumulare e
trasportare energia"