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software programmi liberi e aperti per le amministrazioni
- Subject: software programmi liberi e aperti per le amministrazioni
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 16 Jul 2002 06:31:31 +0200
dal corriere.it 13 - 7 - 2002 Sabato 13 Luglio 2002 OPEN SOURCE L'Ue: programmi aperti e gratuiti per le amministrazioni La commissione europea ha emesso la settimana scorsa un rapporto "micidiale" per le case di software che infatti stanno già scendendo sul campo di guerra (e di lobbying). Non è un documento ufficiale, ma rispecchia esclusivamente il pensiero dei consulenti che l'hanno scritto, ma anche così è una significativa testimonianza di un filone di pensiero che si va facendo strada. Il mondo è quello dei software Open Source, di cui il sistema operativo Linux è l'esempio più noto. Il tutto si inserisce in un progetto europeo chiamato IDA (in linea in questo con la nota passione di Bruxelles per acronimi e sigle), e che si traduce in "Scambio di dati tra le amministrazioni". Si intendono qui le amministrazioni pubbliche, locali e nazionali dell'Unione e questo documento (reperibile in rete all'indirizzo http://europa.eu.int/ISPO/ida/export/files/en/1115.pdf) consiglia alle amministrazioni di scambiarsi i programmi applicativi da loro realizzati. L'idea sottostante è semplice e interessante: se diverse amministrazioni adottano dei sistemi aperti, allora facilmente non si limiteranno a utilizzare dei software preesistenti, ma ne realizzeranno di propri, sfruttando appunto il fatto che si tratta di codici liberi e modificabili. Se dunque un comune, una regione o uno stato, si inventano un programma interessante (un archivio per rinnovare le patenti, un programma di addestramento delle guardie ambientali, o qualsiasi altra cosa), allora perché non metterlo a disposizione delle altre amministrazioni, gratuitamente e con tutta le documentazione del caso? Sharing (condividere) e Pooling (mettere in un deposito comune) sono le parole chiave del progetto che, se attivato, potrebbe generare risparmi molto importanti nelle licenze software ma soprattutto ridurre gli sprechi: non si inventa cento volte una applicazione, in cento città diverse, ma si riusa quella che funziona, eventualmente personalizzandola. Proprio lo stesso meccanismo dei programmatori alla Linus Torvalds, ma questa volta adottato da una dinamica burocrazia pubblica. Franco Carlini
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