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un milardo di computer e la corsa non si ferma
- Subject: un milardo di computer e la corsa non si ferma
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Sun, 07 Jul 2002 07:51:25 +0200
da repubblica SCIENZA & TECNOLOGIA Il primo, 58 anni fa, pesava 5 tonnellate ed era lungo 17 metri Oggi, un uomo su sei ne possiede uno molto più veloce e potente Un miliardo di computer e la corsa non si ferma Il prossimo obiettivo: una macchina completamente "dominata" dalle persone e la "conquista" del Sud del mondo dal nostro inviato FEDERICO RAMPINI SAN FRANCISCO - Quando l'Ibm presentò il primo computer a Harvard nel 1944 era lungo 17 metri, pesava cinque tonnellate e l'azienda dichiarò che nel mondo intero poteva esserci un mercato per cinque computer al massimo. A 28 anni dal lancio del primo "personal" computer, uno studio della Gartner in California rivela che è stato venduto il miliardesimo apparecchio. Uno ogni sei abitanti del pianeta. E basteranno solo altri sei anni per raddoppiare: entro il 2008 sarà stato venduto il secondo miliardo di computer. Nessun'altra rivoluzione industriale nella storia dell'umanità ha mai conosciuto una diffusione così rapida e una penetrazione così capillare. Il 60% degli americani ha un pc, il 49% degli europei. Il suo boom è così recente, che un quarantenne italiano medio ha cominciato a lavorare 20 anni fa in un mondo praticamente senza pc. I suoi figli adolescenti stentano a credergli, quel mondo appare già sfocato e irreale come i racconti dell'infanzia dei bisnonni senza auto né telefono. Nel 1974 fu messo in vendita il primo pc "di massa", dalla marca Altair (ormai scomparsa), era ancora grosso e maldestro, poteva compiere solo rudimentali operazioni di scrittura e calcolo. In un quarto di secolo si è trasformato fino a diventare irriconoscibile: sulle nostre scrivanie oggi è la finestra aperta sul resto del mondo, concentra funzioni di macchina da scrivere e ufficio postale, telefono e televisore, hi-fi, radio e studio fotografico, sala giochi e sportello bancario. Il miliardesimo pc fa cose che i pionieri della tecnologia informatica potevano solo sognare: spedisce e-mail istantanee, naviga su Internet, amministra bilanci di grandi aziende, scarica musica e film, accede all'informazione in tempo reale dall'intero pianeta. Nel 1968, il film "2001 Odissea nello spazio" immaginava ancora un computer Hal grande come un'intera sala di astronave; lo stesso anno il visionario scienziato J.C.R. Licklider profetizzò una versione maneggevole con conseguenze allora impensabili: "Entro pochi anni gli uomini riusciranno a comunicare più efficacemente tra loro con una macchina, anziché faccia faccia". Fatto. All'origine di questa rivoluzione che ha cambiato per sempre la fisionomia della nostra società c'è il salto tecnologico della mniaturizzazione: quello che ha trasformato i grossi calcolatori costosi e ingombranti in gadget leggeri e potenti, compagni inseparabili di vita e di lavoro. Il primo microprocessore fu inventato nel 1971 nella Silicon Valley californiana e da allora la memoria del pc è aumentata in modo esponenziale. Continua ad avverarsi la celebre profezia di Gordon Moore: il progresso tecnologico consente di raddoppiare ogni due anni il numero di componenti contenuti in un microchip al silicio, aumentando proporzionalmente la potenza e riducendo i costi. "Se l'industria dell'auto avesse avuto la stessa evoluzione dice Moore una vettura costerebbe dieci dollari e farebbe diecimila chilometri con un pieno". Se l'invenzione delle macchine a vapore e dell'elettricità ha moltiplicato la forza fisica dell'uomo e ha innescato la prima rivoluzione industriale, la rivoluzione post-industriale del computer ha creato la più grossa leva moltiplicatrice dell'intelligenza umana. Nessun altro progresso scientifico oggi è immaginabile senza questo strumento: basti pensare al matrimonio tra ricerca medica e computer. Ma le frontiere del possibile sono ancora da esplorare, il miliardesimo pc venduto è ancora un bambino nel processo evolutivo. Lo stesso pc di dieci anni fa era un sordomuto, prima del boom di Internet: quale sarà il prossimo balzo? "Oggi sono ancora gli uomini a dover lavorare secondo le regole fissate dal computer - dice il chief technology officer della Intel - il futuro invece appartiene a una generazione di computer che lavoreranno con noi piegandosi alle nostre esigenze, riconosceranno la nostra voce e i nostri gesti". L'altra frontiera da conquistare è il Sud del pianeta. Un miliardo di pc venduti in 25 anni sono andati quasi solo nel Nord America, in Europa e nei paesi più ricchi dell'Asia. Cinque miliardi di esseri umani non sono stati ancora sfiorati dall'informatica. Nonostante la promessa delle nuove tecnologie di abolire le distanze, la maggioranza dell'umanità vive in un'epoca diversa da noi, confinata in un luogo lontano del nostro passato. (2 luglio 2002)
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