[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
orario di lavoro lungo in tutta europa
- Subject: orario di lavoro lungo in tutta europa
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 19 Jun 2002 19:26:28 +0200
dal corriere.it di lunedi 17 giugno 2002 Orario di lavoro "lungo" in tutta Europa È questa la realtà fotografata dall'osservatorio Eiro della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, con sede a Dublino. Secondo lo studio, nel 2001 l'orario di lavoro si è attestato in media su 38,2 ore settimanali sia nei 15 paesi dell'Unione europea che in Norvegia. Fa eccezione la Francia, dove l'introduzione delle 35 ore ha portato a una sensibile riduzione per legge. Progressi sono stati compiuti anche in Belgio grazie a un accordo interconfederale firmato nel 2001 che ha diminuito l'orario da 39 a 38 ore. La sua entrata in vigore è però prevista dal 1° gennaio 2003 e quindi non ha inciso sulle statistiche del 2001. Ci sono paesi dove la determinazione dell'orario di lavoro materia è appannaggio della contrattazione nazionale e altri dove è più discussa a livello territoriale e settoriale. La Direttiva europea del 1993, che ha fissato l'orario massimo di lavoro a 48 ore settimanali, ha tuttavia influenzato in modo rilevante i negoziati. La norma europea è stata infatti recepita in due diversi modi. Nove paesi (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda e Gran Bretagna) l'hanno trasposta nell'ordinamento nazionale, confermando il limite di 48 ore. Altri, recependola, hanno invece abbassato il tetto a 40 (Austria, Finlandia, Norvegia, Portogallo, Spagna e Svezia) o addirittura a 39 ore (Belgio). "Nel primo gruppo di paesi - si legge nello studio - il limite di 48 ore funziona come rete di protezione, dal momento che l'orario di lavoro effettivo è in media inferiore. Nel secondo gruppo l'orario massimo indicato è più vicino alla realtà, e indica un ruolo più attivo della legislazione nazionale nella gestione delle materie legate all'orario". Lo studio analizza la situazione in tre settori: industria metalmeccanica, amministrazione pubblica e credito. L'anno scorso l'orario di lavoro è stato più lungo per i lavoratori dei primi due settori, mentre nelle banche la media è stata di 37,5 ore. Questo dato non tiene però conto delle profonde differenze esistenti a livello nazionale. Nell'industria la "maglia rosa" di occupati instancabili va ai metalmeccanici di Grecia, Italia, Portogallo e Svezia, che lavorano 40 ore alla settimana. All'ultimo posto, francesi e tedeschi, che lavorano cinque ore meno dei loro colleghi. Nel settore del credito sono le banche del Lussemburgo a rimanere aperte più a lungo in Europa (40 ore a settimana), mentre portoghesi, inglesi, greci e olandesi lavorano in media 35 ore. La pubblica amministrazione di Austria, Grecia, Lussemburgo e Svezia ha il primato dell'orario più lungo (40 ore); il Portogallo di quello più corto (in media cinque ore in meno). Analizzando l'orario medio dei lavoratori part time non mancano sorprese. Utilizzando le statistiche ufficiali dell'Ue, i ricercatori della Fondazione hanno infatti scoperto che gli italiani part time sono quelli che lavorano più di tutti, con una media di 24 ore la settimana. Seguono francesi (23,1) e svedesi (22,8). Sembra quindi che la legge francese sulle 35 ore abbia comportato un maggiore ricorso a forme di lavoro atipico con un orario "pesante". Il minor numero di ore lavorate spetta ai part time di Gran Bretagna, Spagna e Germania. Il dato incide sempre di più dal momento che, dal '96 a oggi, la quota di lavoratori part time sul totale degli occupati è passato nell'Ue dal 16,4 al 18 per cento. I giorni di ferie garantiti per legge vanno da un minimo di 20 in Belgio, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda e Gran Bretagna a un massimo di 24 in Finlandia.
- Prev by Date: l'alternativa agroecologica
- Next by Date: lo sviluppo non e' il rimedio alla mondializzazione
- Previous by thread: l'alternativa agroecologica
- Next by thread: lo sviluppo non e' il rimedio alla mondializzazione
- Indice: