(Fwd) KAPPA, SPONSOR DELLA NAZIONALE DI CALCIO, SOSTIENE LA DITTATURA BIRMANA



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Date forwarded: 	Fri, 14 Jun 2002 11:00:16 +0200
Date sent:      	Fri, 14 Jun 2002 12:01:38 +0200
To:             	news at peacelink.it
From:           	Daniele Barbieri - Carta <pkdick at fastmail.it> (by way 
of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
Subject:        	KAPPA, SPONSOR DELLA NAZIONALE DI 
CALCIO, SOSTIENE LA
 	DITTATURA BIRMANA -Clean Clothes Campaign
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Da: Monti Ersilia <ersilia.monti at MCLINK.IT>


KAPPA, SPONSOR DELLA NAZIONALE DI CALCIO, SOSTIENE LA 
DITTATURA
BIRMANA - Clean Clothes Campaign

La Rete di Lilliput e il Centro Nuovo Modello di Sviluppo hanno
lanciato una campagna di pressione nei confronti di BasicNet/Kappa per
chiederle di cessare la commercializzazione di capi di abbigliamento
sportivo prodotti in Birmania, paese retto da una spietata dittatura
militare. (per informazioni: Francesco Gesualdi: coord at cnms.it;
Ersilia Monti, Claudio Portugalli
(glt-lentesuimprese at retelilliput.org)

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro, unendo la propria voce a
quella dell'opposizione democratica e del sindacato birmano in esilio,
che chiedono da anni alle imprese occidentali di non investire nel
paese, ha adottato nel 2000 una risoluzione che raccomanda ai governi
di rivedere le loro relazioni con il regime birmano a causa dell'uso
sistematico del lavoro forzato, particolarmente diffuso in
agricoltura, nell'edilizia, nella costruzione di aree industriali per
l'export, nei trasporti per l'esercito. Tutte le attività economiche
del paese sono controllate dai militari che sono sempre presenti
creando joint-venture obbligatorie sia con le società straniere che
con quelle nazionali. La giunta militare attira investitori stranieri
con la promessa di nessuna libertà sindacale e paghe fra le più basse
al mondo.

A seguito di pressioni pubbliche molte imprese multinazionali hanno
già abbandonato la produzione in Birmania. Ultima in ordine di tempo
Triumph, marca di abbigliamento intimo, oggetto della campagna
promossa dalla rete europea della Clean Clothes Campaign alla quale
gli iscritti a questa lista hanno partecipato.

Una vittoria importante è già stata conseguita: la recentissima
liberazione del Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi dopo 19 mesi
di arresti domiciliari.

Seguendo le indicazioni della leader birmana e della Confederazione
Internazionale dei Sindacati Liberi (ICFTU), che si sono espressi per
il mantenimento del boicottaggio economico fino al ritorno di un
regime democratico, la campagna chiede a BasicNet, proprietaria del
marchio Kappa, e alle aziende che lasciano la Birmania, di predisporre
un piano sociale e adeguati risarcimenti per i lavoratori e di
impegnarsi nell'adozione di un codice di condotta basato sul rispetto
dei diritti fondamentali dei lavoratori, completo di strumenti per il
suo monitoraggio indipendente.

La campagna prende avvio con i mondiali di calcio che ci vedranno
impegnati in iniziative di sensibilizzazione sulle condizioni di
lavoro nell'industria mondiale degli articoli sportivi
(www.retelilliput.org - www.cleanclothes.org).


SPEDISCI IL SEGUENTE MESSAGGIO A BASICNET (con un 
copia/incolla o
direttamente dal sito www.retelilliput.org):


Spett.le
BASICNET
Attenzione Sig. Marco Boglione
Boglione at basic.net

Ho scoperto che la vostra societa', attraverso il marchio Kappa e Robe
di Kappa, commercializza abbigliamento sportivo prodotto in Birmania.
Questa attività sostiene finanziariamente e moralmente un regime che
viola sistematicamente i diritti umani ed e' stato condannato
dall'Organizzazione internazionale del lavoro per l'utilizzazione
sistematica di lavoro forzato. Aung San Suu Kyi, premio nobel per la
pace 1991 e rappresentante legittima del popolo birmano, cosi' come
numerose organizzazioni del paese, tra cui il sindacato in esilio
FTUB, invitano le imprese straniere a ritirarsi dal paese. Essi sono
consapevoli dell'impatto che questo appello puo' avere sui lavoratori
interessati.

Sotto il regime brutale e corrotto della giunta militare birmana, la
BasicNet non puo' garantire ai lavoratori impiegati il rispetto dei
loro diritti umani e sindacali piu' elementari, banditi dal regime
militare al potere. E' inaccettabile che dopo il ritiro di molte
aziende dell' abbigliamento, tra cui Triumph e Fila, la vostra azienda
continui a operare in questo modo, in considerazione anche del fatto
che sponsorizza la nazionale italiana di calcio.

Io le domando di assumere la sola misura possibile che consiste nel
vostro ritiro totale dalla Birmania prevedendo un piano sociale che
permetta la riconversione dei lavoratori interessati e di impegnarvi
nell'adozione di un codice di condotta basato sul rispetto dei diritti
fondamentali dei lavoratori, completo di strumenti per il suo
monitoraggio indipendente. In attesa di una sua risposta porgo
cordiali saluti.

Nome, Cognome
Indirizzo


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Per essere esclusi dalla lista o ricevere informazioni sulla Clean
Clothes Campaign, inviate un messaggio a : ersilia.monti at mclink.it

Ersilia Monti
(Coordinamento lombardo nord/sud del mondo - Rete di Lilliput Nodo di
Milano) P.le Governo Provvvisorio 6 20127 Milano tel.02-26140345
email: ersilia.monti at mclink.it -------------------


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