lavoro temporaneo negli usa fa marcia indietro



dal corriere.it 11 giugno 2002

 
 
Lavoro temporaneo, negli Usa fa marcia indietro
E' quanto risulta dai dati dell'Ocse, sintetizzati dalla rivista "Observer"
in una classifica delle nazioni dove il lavoro temporaneo è più diffuso
rispetto al totale della forza lavoro. Il quadro di sintesi serve
innanzitutto a sfatare alcuni miti. 

Uno di questi è appunto che il lavoro temporaneo sia in crescita ovunque.
In realtà, nel campione dei 26 paesi presi in esame, negli anni tra il 1995
e il 2000, molti registrano un calo. E tra questi appunto gli Usa, dove la
percentuale di "temporanei" sul totale è passata dal 4,9% al 4%. Un dato
significativo se rapportato a quello dell'Italia, dove i lavoratori a tempo
determinato sono cresciuti invece in modo vertiginoso negli stessi anni
rispetto al totale degli occupati, rappresentando una percentuale più che
doppia rispetto agli Stati Uniti. In Italia infatti i temporanei nel 1995
erano il 7,2% del totale. Appena 5 anni dopo, nel 2000, nel nostro paese la
percentuale è salita al 10,1%.

Ma un calo dei lavoratori temporanei si riscontra anche in altri Paesi
presi in esame, ad esempio in Spagna (dal 35 al 32,1%) che comunque si
colloca al vertice della classifica con la percentuale più alta in valore
assoluto. In ribasso, tra gli altri, anche la Svizzera (dall'11,9%
all'11,4%), la Danimarca (12,1-10,2%), il Messico (23,1-20,5).

Tra tutti i 26 Paesi presi in esame in ogni caso, la percentuale media
tende a salire: nel 1985 i temporanei erano il 10,3% del totale; l'11,2%
nel 1990; l'11,7% nel 1995 e il 13,1% nel 2000. Per l'Italia la crescita è:
4,8% nell'85; 5,2% nel '90; 7,2% nel 1995 e 10,1% nel 2000.

A. D. G.