arriva il bollino blu dei cibi



da repubblica di lunedi 3 giugno 2002
  
Il ministro della Sanità firma intesa con la Confcommercio
Due obiettivi: sicurezza alimentare e valorizzare il made in Italy
Arriva il "bollino blu" dei cibi
Chi vende garantirà qualità
Sirchia: "Non posso mandare i Nas i ogni negozio
Serve l'adesione degli operatori commerciali"
di MARIO REGGIO


ROMA - Mancano ventiquattr'ore alla firma del protocollo d'intesa tra il
ministro della Sanità Girolamo Sirchia e il presidente di Confcommercio
Sergio Billè. L'accordo sancirà la nascita del "marchio di qualità" sui
prodotti alimentari in circolazione. Quelli che finiscono sulle tavole
delle famiglie, ma anche quelli consumati al bar o al ristorante. "Sarà
l'esercente a certificare la qualità del prodotto che acquista dal
fornitore - afferma il ministro, che oggi illustrerà il progetto a
Saint-Vincent, nel corso del Forum su alimentazione, salute e sicurezza
alimentare - ovviamente il "marchio di qualità" dovrà rispondere alla
certificazione delle procedure di produzione, conservazione e distribuzione
previste per ogni prodotto, valutate dalle commissioni di esperti create
dal ministero della Salute e dalla Confcommercio".

Ministro Sirchia, perché questa decisione?
"La sicurezza alimentare è diventato un tema di grande interesse per tutta
la popolazione. La gente vuol sapere cosa mangia, da dove proviene questo o
quell'alimento, vuol essere sicura che non sia contaminato. Vuole
giustamente conoscere quali sono le procedure seguite dai produttori. Così
il presidente della Confcommercio, Sergio Billè, ha letto attentamente il
piano sanitario nazionale che dedica un capitolo importante alla salute e
agli alimenti. L'idea è nata da lì. Ne abbiamo già parlato e domani
firmeremo il protocollo d'intesa".

Cosa prevede? "Il protocollo ha due obiettivi. Il primo è valorizzare i
prodotti alimentari italiani, che hanno una storia secolare, affondano le
loro radici nelle nostre tradizioni, sono salutari, basti pensare alla
dieta mediterranea ormai scientificamente riconosciuta come la migliore in
assoluto. Quindi dieta per la salute e sapori tipici. Il secondo obiettivo:
per garantire la qualità del prodotto che vende, l'esercente deve
certificarne la sicurezza attraverso l'affidabilità del fornitore che dovrà
produrre in base a precise caratteristiche stabilite, alimento per
alimento, dalle commissioni di esperti. È un grosso lavoro, ma vale la pena
iniziarlo, alla fine ogni prodotto sarà riconosciuto in base al marchio di
qualità della Confcommercio, insieme al ministero e un ente terzo".

Può fare qualche esempio?
"Tutti i prodotti della catena del freddo dovranno essere accompagnati da
un certificato che assicuri come sono effettuate tutte le procedure per la
conservazione dei prodotti. Per tutti sulla falsariga di quello che già
esiste per la carne: di razza chianina, allevata senza farine animali,
animali che vivono al pascolo brado, il certificato di macellazione.
Ovviamente non verranno escluse verifiche e controlli sui fornitori".

Ma le categorie degli esercenti sono d'accordo? "Anche loro si sono resi
conto che la gente è sfiduciata. D'altro canto noi non possiamo far
piantonare dai carabinieri del Nas ogni negozio, bar o ristorante. Ci serve
l'adesione convinta degli operatori, altrimenti non riusciremo mai a
garantire la qualità dei prodotti alimentari".

Ma restano sempre le frodi organizzate. "In questo caso servono solo i
carabinieri, che stanno facendo un lavoro egregio". Quali tempi prevede?
"Intanto l'accordo subito. Poi i gruppi di esperti si metteranno al lavoro.
Vanno definiti i dettagli, ma l'importante è la volontà di partire".