codice di sicurezza per i cibi



dal sole 24ore

   
 
          
Mercoledì 08 Maggio 2002  ore 19:14  
 
 
 Via al progetto per la tracciabilità globale dei prodotti alimentari come
auspicato da Bruxelles 

Codice di sicurezza per i cibi
Il progetto coinvolge associazioni agricole, imprese di trasformazione,
consumatori e istituzioni
 Vincenzo Chierchia 
MILANO - Decolla la maxiallanza per la sicurezza alimentare e la
tracciabilità dei prodotti in tutta la lunga filiera che va dall'industria
di trasformazione fino alla distribuzione e quindi al consumo, secondo le
linee guida individuate in sede Ue. Ieri, nell'ambito di Indicod
(l'Istituto per i beni di consumo che gestisce in Italia la diffusione del
codice a barre) ha preso il via l'intesa per lo sviluppo della
certificazione che coinvolge direttamente associazioni agricole (Coldiretti
e Aia), organismi rappresentativi dell'industria alimentare (Anca-Legacoop,
Federalimentare e Federagroalimentare), della distribuzione (Confcommercio,
Confesercenti, Faid, Federcom, Ancc-Coop e Ancd-Conad), dei consumatori
(Cncu, Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Lega consumatori e
Federconsumatori) e organismi di carattere istituzionale o scientifico
(Politiche agricole, Ismea, Nomisma). Il tavolo operativo, frutto
dell'intesa raggiunta in sede Indicod, ha come obiettivo principale lo
svilupo di un sistema nazionale di sicurezza alimentare condiviso a vari
livelli. L'Indicod peraltro raggruppa oltre 25mila imprese del settore dei
beni di largo consumo con un giro d'affari complessivo di 120 miliardi di
euro. Il modello è, per molti versi, quello già sperimentato, proprio da
Indicod, per l'introduzione dell'euro. Il piano prevede innanzitutto uno
stretto raccordo con le iniziative a livello internazionale (come la Global
commerce initiative e lo sviluppo degli standard Ean-Ucc). I progetti
operativi di pronta implementazione riguardano le carni, le produzioni
ittiche, l'ortofrutta e il settore lattiero caseario. Per le carni (grazie
alle esperienze tra Indicod e Aia) e le produzioni ittiche il piano sarà
operativo già nel 2002. Verrà pertanto sviluppato un sistema unico di
codifica dei prodotti alimentari, secondo gli standard internazionali
Ean-Ucc, che permette il controllo di un prodotto food lungo tutta la
filiera e consentirà al consumatore di essere informato sull'origine e sui
vari passaggi di ciò che ha acquistato. Al tempo stesso il sistema di
codifica è strettamente connesso ai sistemi di tracciabilità in
implementazione a livello internazionale. Lo sviluppo di standard condivisi
a livello di filiera, in Italia e all'estero, creerà anche uno spartiacque
tra gli attori del mercato. Per i consumatori le etichette dei ptrodotti
saranno molto più trasparenti e di garanzia. «Abbiamo compiuto un
importante passo in avanti per la competitività del sistema agroalimentare
italiano a livello globale - sottolinea Nicoletta Fiorucci, consigliere
delegato Indicod per l'agrolimentare -. Il made in Italy si presenterà sui
vari mercati sotto l'egida della qualità e di uno standard di controllo e
sicurezza di livello mondiale». «La tracciabilità dei prodotti lungo la
filiera riveste un aspetto fondamentale per le imprese del settore food,
salvaguardando le posizioni competitive delle singole imprese» commenta
Giorgio Sanpietro, presidente di Federalimentare. Per il presidente della
Coldiretti, Paolo Bedoni, «è un importante salto di qualità per
l'agricoltura italiana». Per Paolo De Castro, presidente di Nomisma, ci
saranno «notevoli passi in avanti nella creazione di sinergie lungo la
filiera». «L'Italia ora deve mettersi all'avanguardia nella Ue sul fronte
della sicurezza alimentare» aggiunge Anna Bartolini, presidente del
Consiglio nazionale consumatori e utenti.