[campagna.tobin] [%] TUTTI INSIEME E' POSSIBILE! [n.4]



%TUTTI INSIEME E' POSSIBILE!%

Bollettino elettronico  del
'Comitato italiano per la Tobin Tax'
Venerdi'10-5-2002 - n.4

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Vi preghiamo di diffondere il bollettino nella maniera più ampia
possibile e di contribuire al sostegno ed alla promozione della
campagna per la Tobin Tax in Italia ed in Europa, subito!

Per abbonarsi o cancellarsi, segnalare adesioni e appuntamenti
scrivere a:    tassatobin at attac.org
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Sito  ufficiale della campagna: htpp://www.tassatobin.it
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ATTENZIONE:

LA NEWSLETTER E' MOLTO CORPOSA DATO CHE L'ULTIMA E'
STATA SPEDITA UN MESE FA

LEGGETELA TUTTA E DIFFONDETELA!!
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Argomenti della settimana:

1 - Il punto della campagna

2 - 24-25 maggio: Democrazia, Welfare, giustizia sociale - La Tobin
tax in Italia e nel mondo

3 - Tobin tax vs De-tax: la truffa di Tremonti

4 - La "tobin tax" fiorentina del XIV secolo

5 - Pubblicata la  _Guida alla Tobin Tax_

6 - Certificazione dei moduli

7 - Ultimissime adesioni


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1 -  Il punto della campagna
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Facciamo il punto della situazione. La campagna e' ormai presente
e attiva in tutta Italia. I punti di raccolta firme sono circa duecento
(per la la lista dei banchetti dove firmare potete vedere
http://www.attac.org/italia/tobin/allattac/banchetti/index.html ).

Per quanto riguarda le firme raccolte siamo oltre le 80.000. Oltre ad
avere superato la soglia legale delle 50.000 per presentare la legge
in parlamento, ci stiamo quindi rapidamente avvicinando all'obiettivo
politico delle 150.000 firme.

Quello che piu' conta, pero', e' che, oltre al successo quantitativo
delle firme, abbiamo sollevato in tutta Italia un dibattito sulla tobin
tax e i mercati finanziari realizzando in questo modo un grande
evento nazionale di autoeducazione popolare finalizzato a
un'obiettivo politico concreto: la societa' civile che discute e riflette
su questioni di politica economica internazionale e che propone
uno strumento di intervento pubblico, la tobin tax, per tutta l'Unione
Europea.

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2 -  24-25 maggio: Democrazia, Welfare, giustizia sociale - La
Tobin tax in Italia e nel mondo
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Convegno internazionale organizzato da ATTAC Italia ed ATTAC
Siena

Dato che siamo arrivati a meta' campagna e' il momento anche di
riflettere sulle prospettive aperte dalla tobin tax in campo
economico e sociale. Per questo i giorni del 24 e 25 maggio si
terra' Siena presso la facolta' di economia un seminario
internazionale dal titolo "Democrazia, Welfare, giustizia sociale -
La Tobin tax in Italia e nel mondo".

L'evento, organizzato da Attac Italia con il patrocinio della Regione
Toscana e della Facoltà di Economia della Università degli Studi di
Siena e con il contributo di MANI TESE e BANCA ETICA Siena è
una tappa importante della campagna sulla Tassazione delle
transazioni finanziarie.

Il convegno e' diviso in due giornate: la prima e' di caratttere
scientifico con la presenza di economisti che hanno trattato il teme
della tobin tax. La seconda giornate e quella piu evidentemente
politica con una tavola rotonda dove incontriamo alcuni politici. Nel
pomeriggio abbiamo un folto numero di ospiti del movimento e con
loro vogliamo confrontarci su tutto il ventaglio di questioni che la
campagna Tobin ha aperto o ha tentato di aprire sui territori
(cittadinaza, questione guerra, ambiente ...). All'interno della due
giorni ospiteremo anche la prima del documentario su Porto Alegre
fatto dal Gremio Luther Blisset dove si nascondono i cineasti di
ATTAC Siena ( ma questo è un segreto...) e la presentazione del
libro di Jampaglia e Bendinelli sul secondo Forum Sociale
Mondiale. Alla presentazione che si terra' il 24 maggio sera nella
Sala Cinema della Facolta di Lettere parteciperà anche Riccardo
Petrella.

Un ultimo doveroso ringraziamento va alle compagne e ad i
compagni, ma soprattutto alle amiche ed agli amici di Attac Siena
per il generoso aiuto e per la pazienza infinita.

Il programma del seminario e' disponibile online:

http://www.attac.org/italia/appuntamenti/siena/indicesem.htm

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3 -  Tobin Tax vs De-tax
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La delega sul fisco ideata dal ministro Giulio Tremonti comprende,
oltre a nefandezze quali l'abbattimento della progressivita' del
prelievo fiscale, un espediente che dovrebbe opporsi alla tobin tax
ma che rivela solo il carattere demagogico e truffaldino del governo:
la famigerata de-tax.

Vi proponiamo quindi due contributi, uno di ATTAC Siena e uno del
deputato Alfonso Gianni (RC) che spiegano cosa sia questa
presunta de-tassa e perché la tobin tax promossa dalla nostra
campagna sia una misura con obiettivi molto piu' importanti
(fermare la speculazione finanziaria e non fare l'elemosina per i
poveri) e piu' giusti (ottenere un gettito basato sul principio di
giustizia sociale e non un fondo sottratto al bilancio pubblico).

CONTRO IL PACCHETTO TREMONTI E LA DE-TAX.
Per l'introduzione della Tobin tax in Europa e in Italia
[di Attac Roma]

Il 6 e 7 Maggio è stata discussa in Parlamento la legge delega
sulla riforma fiscale proposta dal Ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti.

Tra i provvedimenti finanziari del Governo è contenuta la cosiddetta
"De-Tax" che, come esposto dallo stesso ministro nella relazione
di presentazione della legge, si propone come l'alternativa alla
Tobin Tax, oggetto di un'iniziativa di legge popolare da parte di
ATTAC Italia.

Con la De-Tax un imprenditore potrà informare i clienti che l'1%
dell'IVA sul prezzo delle merci sarà destinato al finanziamento di
iniziative etiche. Lo Stato, da parte sua, rinuncerà a tassare
quell'1%: un regalo alle imprese, una proposta peraltro già criticata
dalla Commissione Europea.

I limiti della De Tax sono palesi.

Infatti, nonostante l'esenzione fiscale, le imprese incorrerebbero in
un calo del fatturato che tradotto in margini di profitto potrebbe
risultare anche dieci volte più grande, oltre a fornire un'evidente
possibilità di evasione fiscale.

Un'impresa che, fingendo di donare l'1% del fatturato decidesse di
tenerlo per sé, godrebbe infatti di un "risparmio fiscale" in grado di
aumentare i margini di profitto di vari punti percentuali, con buona
pace della cooperazione allo sviluppo e del debito ecologico.

I paesi più poveri, oltretutto, sarebbero doppiamente penalizzati dal
momento che il governo ha previsto per la copertura della perdita di
gettito derivante dalla De-Tax di attingere proprio dai fondi destinati
alla cooperazione internazionale.

Infine, dando la possibilità alle stesse imprese di farsi proponenti di
progetti, si configura un finanziamento indiretto agli investimenti
esteri con denaro pubblico. Un ritorno alla logica della
cooperazione internazionale intesa come sostegno alle imprese
italiane, senza alcuna
garanzia sulla qualità e utilità umanitaria degli interventi.

ATTAC INVECE
Ha lanciato una campagna di raccolta firme per introdurre in
Europa la Tassa Tobin, una piccola imposta (0,1%) applicata al
valore di ogni transazione valutaria.

La Tassa Tobin, al contrario dellla De Tax che agisce sui consumi,
colpisce gli speculatori che realizzano enormi guadagni senza
contribuire in nessun modo alla crescita economica globale, ma
anzi aumentandone l'instabilità a cause delle enormi masse di
capitali che circolano incontrollate. Ne sono la diretta
testimonianza le crisi finanziarie che hanno sconvolto le
economie globali negli ultimi anni: Sud Est Asiatico, Russia,
Brasile, Messico e recentemente l'Argentina.

 La Tobin Tax è una tassa di giustizia che colpisce la speculazione
e ricava risorse da destinare ai paesi più poveri, stritolati dal
neoliberismo e dalla sfrenata circolazione dei capitali.
Scoraggiando le transazioni speculative e riducendo le oscillazioni
dei tassi di cambio, la tassa
Tobin costituirebbe un argine contro i danni generati dall'instabilità
delle valute e ridarebbe alla politica economica la possibilità di
operare un controllo sulla circolazione dei capitali in entrata ed in
uscita.

 Sul link è consultabile un articolo che svela le nefandezze della De
Tax
redatto dall'economista di ATTAC Italia, Emiliano Brancaccio,
autore del
progetto di legge per l'introduzione della Tassa Tobin.

http://www.attac.org/italia/articoli/21feb02a.htm


LA TOBIN TAX CONTRO LA DETAX
[Intervento dell'on. Alfonso Gianni (RC) alla Camera dei deputati
sulle misure fiscali del governo, 08-05-2002]

...Dopodiché, l'argomento rimane quello dell'istituzione di una Tobin
tax.

Questa proposta noi la presentiamo in quest'Assemblea; con quale
speranza? Sarebbe forse eccessivo ritenere che l'Assemblea vorrà
approvarla, anche che se non poniamo limiti né nella provvidenza
divina né tanto meno alla provvidenza umana; in ogni caso, la
presentiamo per sottolineare l'esistenza nel paese, anche qui
davanti, di una iniziativa promossa da Attac Italia (che fa parte di
quella organizzazione mondiale che si chiama, con un acronimo,
Attac), la quale si batte da anni per l'introduzione in sede
internazionale di una tassazione sulle fluttuazioni speculative del
capitale.

Su questo Attac Italia ha elaborato, con il proprio comitato
scientifico, una proposta di legge articolata e precisa per la quale
sta raccogliendo le firme dei cittadini e che, dunque, tornerà in
quest'Assemblea parlamentare nella forma di proposta di legge di
iniziativa popolare. Quindi, torneremo a discuterla in un futuro non
molto lontano.

Tuttavia, noi abbiamo ritenuto di sollevare l'attenzione dell'opinione
pubblica e del Parlamento su questo tema introducendo qui una
norma che, ripeto, nella versione più decisa sostitutiva della de-tax,
nella versione più morbida aggiuntiva.

In cosa consiste questa idea che ebbe il premio Nobel James
Tobin? Un'idea molto semplice, elaborata nel 1972 e ulteriormente
precisata negli anni a venire, in un periodo storico cruciale per la
storia dell'economia e dunque del capitalismo mondiale. Siamo
all'indomani della non convertibilità del dollaro in oro, siamo
all'indomani del superamento degli accordi di Bretton Woods,
siamo in una situazione di incertezza dei cambi a livello
internazionale. In quel caso, un filosofo liberale, ma non liberista
(spero che qualcuno, anche del Governo, sia in grado di
apprezzare questa differenza semantica e concettuale) ideò una
proposta di tassazione che voleva, con una aliquota molto molto
molto bassa (lo 0,01, o lo 0,02 o 0,03; insomma una inezia dal
punto di vista del singolo capitalista che doveva sborsare quella
cifra), colpire quei capitali che si muovevano molto rapidamente nel
mondo a scopi evidentemente esclusivamente speculativi. Infatti,
se un capitale si insedia in un determinato paese per sei mesi, un
anno, due anni, si ha forse ragione di ritenere che dia origine ad un
investimento, il quale dia origine ad una impresa.
Insomma, da capitale finanziario si trasforma in capitale industriale.
E allora, malgrado lo sfruttamento che mette in opera nei confronti
della forza lavoro locale, in una qualche misura, partecipa alla
crescita seppur socialmente distorta di quel paese. Ma se quel
capitale, allora, negli anni settanta, ancor più dopo la
computerizzazione delle operazioni di transazione finanziaria
internazionale susseguente alla seconda metà degli anni ottanta,
si muove in una manciata di secondi da una piazza valutaria ad
un'altra, è certo che siamo di fronte ad un capitale che si muove
per pura speculazione, cioè da denaro ad altro denaro.

Non vi è alcuna ricchezza, non vi è alcun accrescimento delle
economie locali seppur distorto, non c'è alcun ruolo che in qualche
modo faccia ritornare il capitale nelle dimensioni di una economia
reale e non solo cartacea. Vi è, anzi, un'economia virtuale che si
accresce su se stessa. Questa, onorevoli colleghi, è la realtà
dell'ultimo quarto di secolo che ci lasciamo alle spalle!

Questa è la realtà della enorme bolla finanziaria sulla quale il
mondo sta seduto ma che, se dovesse all'improvviso esplodere,
comporterebbe, dal punto di vista dell'economia, conseguenze
ancora più tragiche di quelle che nel 1929 colpirono il mondo
capitalistico, inducendo alcuni grandi pensatori, fra i quali John
Maynard Keynes, ad elaborare teorie che poi si trasferirono
nell'idea dello Stato sociale e che, in qualche misura, temperarono
le conseguenze negative della brutalità del sistema capitalistico.

L'idea di Tobin era dunque quella di un economista liberale ma non
liberista, che non voleva sostituire il mercato capitalistico con un
collettivismo, ma desiderava almeno immettere un granello di
sabbia, un elemento di equità, per colpire almeno ciò che sfuggiva
alla giustizia fiscale (a quella elementare giustizia fiscale alla quale
l'onorevole Falsitta dovrebbe pensare, visto che fa riferimento
all'economia sociale e al pensiero cristiano - addirittura di Maritain -
in proposito).

Sono state dette molte bugie sulla questione di cui si discute,
l'ultima delle quali (che naturalmente Tobin non può smentire
poichè è morto qualche mese fa) consiste nell'affermazione
secondo cui il premio Nobel dell'economia (che poi ricevette ma per
altri meriti), nel 1982, in termini di vita sua, avrebbe smentito la
validità della sua proposta.

Non c'è un solo scritto, un atto, una dichiarazione, un'intervista
televisiva, un sussurro telefonico, una confidenza ad un'amica che
sostanzi questa tesi truffaldina in base alla quale James Tobin
sarebbe venuto meno alla proposta che lo ha reso un personaggio
di livello mondiale.
Soprattutto, da quando questo pensatore ha concepito la sua
proposta, è nato un movimento di massa, che va dai sem terra
brasileiros, ai contadini dell'America latina, agli intellettuali e
studenti francesi, che unisce diversi settori sociali e che, per la
prima volta nella storia di un sistema capitalistico mondiale
sviluppato, ha fatto di un sistema e di un argomento in sè ostico
per il suo livello di tecnicismo (quale è il tema di una riforma
fiscale) un movimento di massa, un obiettivo per cui esiste gente
che grida, corre nelle piazze, soffre e crede che attraverso questa
proposta si possa almeno riequilibrare l'ingiustizia del mondo.

Tutti gli economisti, a cominciare da quelli di parte cattolica - a cui
Falsitta evidentemente si ispira un giorno sì e forse l'altro no -
riconoscono che (basta prendere gli studi del gruppo Abele) lo 0,01
per cento, se riprodotto su scala mondiale, risolverebbe i problemi
della fame nel mondo. Né vale, caro Falsitta, quanto tu scrivi in
quella relazione, cioè che non è possibile instaurare questa tassa
in un paese solo. Si tratta di una giustificazione mediocre, ipocrita
e intellettualmente disonesta, perché se ognuno di noi non fa ciò
che deve, non potrà avvenire ciò che è invece possibile.

E' chiaro che una tassazione di questo genere assume un valore
forte solo laddove ha dimensione macroregionale, come nel caso
dell'unità europea dopo aver raggiunto l'unità monetaria. Infatti, la
proposta di legge di Attac, per la quale si raccolgono le firme per le
strade in questi giorni, chiede che sia il Parlamento europeo a
formare una Commissione per creare una tassazione europea che,
entro un certo determinato periodo di tempo, valga per tutti gli
Stati, annullando i paradisi fiscali nei quali qualcuno che fa parte di
questo Governo cortesemente deposita le proprie rendite e i propri
redditi. Se questo non avviene, è tecnicamente possibile - e nel
prosieguo della discussione ve lo dimostreremo - che ogni singolo
Governo attui delle misure di tassazione dei capitali che oggi
sfuggono a qualunque regola e che transitano oltre le Alpi, finendo
nella speculazione.

Tutto ciò già avviene in Francia, in Finlandia ed in altri paesi del
nord Europa. La proposta che noi qui vi presentiamo, nelle due
versioni: una sostitutiva di una de-tax, contrapponendo cioè l'idea di
giustizia fiscale - quella della Tobin tax - all'idea di una penosa
carità - quella proposta dal ministro T. - oppure quella che
generosamente presentiamo come aggiuntiva. Facciamo pure la
carità del ministro T., ma adottiamo anche una misura sostanziale
di giustizia fiscale a livello internazionale! Diamo coraggio all'Italia
in questa Europa, e dimostriamo che sappiamo pensare anche ad
una giustizia al di là dei nostri confini!

Ecco, queste sono occasioni che consegniamo al Parlamento
affinchè il nostro paese, non a chiacchiere bensì nei fatti, entri a far
parte della porzione migliore dell'Europa, che è un'Europa dei
popoli, un'Europa sociale oppure non è. Questo è il punto
essenziale, ed in ogni caso su questi temi - signor Presidente, sto
concludendo, non abuso certo del tempo da lei concessomi -
continueremo il nostro lavoro di raccolta delle firme.

Pensiamo infatti che non solo il Parlamento (la Costituzione d'altro
canto lo prevede), bensì il popolo (amici della Lega, voi ogni tanto
utilizzate questo termine: forse vi evoca qualcosa), possa essere il
possibile artefice di un'iniziativa legislativa tendente proprio a
colpire i ricchi a favore dei popoli.

Per questo la Tobin tax è anche amichevolmente chiamata "Tobin-
Hood", con un'evidente, anche se un po' semplice, gioco di parole
che, però, ci ricorda un personaggio popolare del quale,
francamente, in quest'epoca di liberalismo selvaggio, tutti noi
sentiamo una grande mancanza. Sentiamo cioè la mancanza di
chi toglie ai ricchi - ai più ricchi del mondo, agli speculatori, a
coloro che, in tre persone, detengono un reddito più elevato di
quello dell'intera popolazione (oltre 600 milioni di persone) che vive
nel terzo e nel quarto mondo - non le loro ricchezze, bensì le loro
plusvalenze.

Si chiede semplicemente il giusto! Si tratta di una misura di
giustizia fiscale.

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4 -  La "tobin tax" fiorentina del XIV secolo
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Vi proponiamo un contributo di Ernesto Screpanti che spiega come
nella Firenze del XIV secolo si fossero gia' adottate misure sul tipo
della tobin tax contro le speculazioni.

LA "TOBIN TAX" FIORENTINA E LA RIVOLUZIONE DEI CIOMPI
[di Ernesto Screpanti]

La   tassa  che   potrebbe   risolvere  alcuni  dei   problemi    della
globalizzazione finanziaria  odierna  non  è stata  inventata da
James   Tobin,  ma   da  un  qualche   geniale  funzionario  della
Repubblica Fiorentina  nella seconda metà del Trecento. Non  è
servita  comunque   ad   evitare  la   rivoluzione   proletaria.

"In tanto variarsi del privato e del pubblico non vuolsi tacere come
avessero inventato gli ingegni sottili dei Fiorentini quello che oggi
suole appellarsi Gioco di Borsa: compravano il titolo come era sul
libro a un dato prezzo da pagarsi in capo ad un anno; poi voltatolo
il compratore in testa sua, più volte vendeva o ricomperava nel
corso dell'anno, secondo che il prezzo dei crediti sul Monte o
rincarasse o rinvilisse: talché la Repubblica, cercando frenare
(com'io credo) il tristo gioco, pose gabella due per cento ad ogni
permutazione. A Firenze era usuale vizio l'usura vorace, ch'è fomite
alle civili guerre, e a quella andavano molti capitali tolti alle arti e
alla mercatura."

Da questa delizia di Gino Capponi  si apprendono alcune cose
sorprendenti: 1) che a Firenze era in auge la speculazione sui titoli
del Monte Comune, cioè del debito pubblico, 2) che il capitale
finanziario così impiegato era sottratto agli investimenti reali
nell'industria e nel commercio, 3) che la Repubblica,
presumibilmente per debellare questo vizio, aveva imposto una
gabella del due per cento su ogni transazione nel mercato dei titoli
di stato, 4) che la piaga dell'usura era fomite di guerre civili [...]

[per leggere l'intero articolo
http://www.attac.org/italia/contributi/art16.htm ]


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5 -  Esce la  _Guida alla Tobin Tax_
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E' uscita, a cura di ATTAC per le edizioni del Gruppo Abele, la
_Guida alla Tobin Tax_ ovvero  "Tutto quello che avreste voluto
sapere sulla   Tobin Tax e non vi hanno mai detto".

La guida introduce in maniera semplice ma documentata e
dettagliata  alle tematiche dei mercati finanziari, spiegando cosa e'
una speculazione finanziaria, illustrando recenti casi di
speculazioni, e spiegando come e perche' la Tobin Tax puo'
disincentivare le transazioni speculative, che danneggiano i popoli,
e favorire un'economia incentrata sui bisogni dei popoli e non sul
profitto di pochi.

Potete acquistare il Il volume presso  i banchetti della campagna
[http://www.attac.org/italia/tobin/allattac/banchetti/index.html] o
presso le sedi locali di ATTAC
[http://www.attac.org/italia/in%20italia/comitati.htm] a 2,50 euro.


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6 -  Certificazione dei moduli
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Dato che ci stiamo avvicinando alla conclusione della campagna e'
bene procedere alla certificazione di tutti  i moduli compilati finora.

Fra breve saranno disponibili sul sito http://www.tassatobin.it le
istruzioni su dove spedire i moduli una volta certificati.

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7 -  Ultimissime adesioni
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L'elenco completo delle adesioni, in continuo aggiornamento, e'
online a
http://www.attac.org/italia/tobin/adesioni.html

Ultime adesioni alla Campagna TASSA TOBIN SUBITO!:

FIBA CISL
Giuseppe Gallo (segretario generale aggiunto FIBA CISL)
Eligio Boni (segretario generale FIBA CISL)
A.C.E.C.  - Associazione per un Consumo Etico e Consapevole
Comune di Rovereto (TN)
APE Associazione Periti ed Esperti Giudiziari
Faenza Social Forum
Comune di Mezzago (MI)
Associazione Nicaraguita - Onlus
Cinisello Balsamo Social Forum
Asti Social Forum
Consiglio Comunale di Vignola (MO)
Ravenna Social Forum
Alberto Maculan Segretario Responsabile Fiba Cisl Bergamo
CGIL, Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia
Csa Zona Bandita
Bottega del Mondo-Venezia
Associazione Amici del Guatemala
Coop. soc. TANGRAM2
Associazione " con i campesinos"
L'Associazione Filomondo - Fatti dai Sud della Terra di Andria (BA)
Comune di Arcore
Comune di Bellusco
Comune di Cavenago di Brianza
Comune di Mezzago
Comune di Trezzo d'Adda
Comune di Vimercate
Comune di San Giovanni in Marignano


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La Campagna per una legge d'iniziativa popolare

per portare la Tobin Tax in Italia ed in Europa

è promossa dal 'Comitato italiano per la Tobin Tax'

Via San Carlo, n°42; 40121 Bologna.

Per informazioni e adesioni tassatobin at attac.org

Per supportare la campagna:

- Conto corrente postale intestato a

'Comitato italiano per la Tobin Tax' n°: 33009515

- Conto corrente n.511310

intestato al Comitato italiano per la Tobin Tax

presso Banca Popolare Etica

ABI 5018; CAB 12100

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