i peccati del forno elettrico



da repubblica.it

  
30 Aprile 2002 
 
 
 
 
  Ma Riva non ha ancora ricevuto il documento Tutti i dettagli del parere
del Ministero dell'Ambiente che boccia il piano industriale per Cornigliano 
I "peccati" del forno elettrico 

NADIA CAMPINI  

LE emissioni del forno elettrico sono «significative» e per molti
inquinanti, come gli Ipa, il benzene e il biossido di zolfo, «superiori a
quelle dell'esistente acciaieria KObm». E' questo uno dei motivi principali
che hanno portato la commissione Via a giudicare «non ambientalmente
compatibile» l'acciaieria elettrica prevista dal piano industriale di Riva
per Cornigliano. Il giudizio non è ancora arrivato alla forma definitiva
del decreto, e non è nemmeno ancora stato recapitato al gruppo Ilva, ma
visto il protrarsi dei tempi burocratici gli atti istruttori sono usciti
dai cassetti dei ministeri e finalmente, dalle diciotto pagine fitte di
dati e numeri, si iniziano ad intravedere le motivazioni che hanno portato
il ministero dell'Ambiente a stoppare il forno elettrico.
Il parere descrive innanzi tutto il progetto del forno elettrico, un
impianto da 208 tonnellate di spillaggio con una potenzialità annua teorica
pari a 2 milioni di tonnellate di acciaio, con un forno siviera da 200
tonnellate. Il documento analizza in modo dettagliato i materiali che
verrebbero utilizzati per ogni colata e rileva tra le altre cose che il
camino dell'acciaieria resta piuttosto basso, a 40 metri di altezza, dati i
vincoli dell'aeroporto e di qui vengono limitate le sue capacità
dispersive. Una tabella mette a confronto i dai delle emissioni
convogliate. Da questa risulta che l'acciaieria elettrica comporterebbe una
notevole riduzione delle polveri rispetto all'altoforno, da 83,86 chili
l'ora a 36,70 chili l'ora, a fronte però di un aumento ad esempio del
monossido di carbonio, da 354,80 a 424,50 chili l'ora, e inoltre le
emissioni di Nox e So2 appaiono «molto superiori al valore massimo
riportato nel documento IppcBureauBest Available Techniques Reference».
Critiche anche le valutazioni riguardo alle emissioni acustiche, dato che
il parere rileva come «prima di poter attivare l'impianto in forma
completa, così come previsto dal presente progetto, debba essere realizzato
un consistente piano di bonifica acustica dell'area da Cornigliano». E allo
stesso modo anche dal punto di vista della qualità dell'aria «la
realizzazione della nuova acciaieria elettrica non può essere considerata
allo stato attuale compatibile con la situazione di perdurante criticità
della qualità dell'ara nell'abitato di Cornigliano». Di conseguenza in ogni
caso la realizzazione di un progetto di questo genere deve eventualmente
«essere posticipata non solo all'effettivo smantellamento del ciclo
integrale ma anche ad un congruo periodo di rilevamento della qualità
dell'aria finalizzato a verificare l'effettiva ricettività ambientale
dell'ambiente di Cornigliano dopo tale smantellamento».