tecnologie i flop del 2001



da boiler di lunedi 8 aprile 2002

 INNOVAZIONE
Wired, ecco i flop del 2001

di Antonio Camerlengo  


 IL MONDO DIGITALE avanza, ma non sono tutte rose e fiori. Infatti, le
innovazioni sembrano all’ordine del giorno, ma alla resa dei conti le
promesse non mantenute dal settore hi-tech sono davvero parecchie. Se ne
sono accorti i tipi della rivista americana Wired, che da qualche anno
segnalano ai propri lettori le migliori “illusioni tecnologiche”, che gli
americani chiamano vapoware, e che noi potremmo tradurre con: molto fumo e
niente arrosto! “Idee non prodottizzate” è lo slogan della rivista, per i
fallimenti eccellenti. Come è accaduto per gli anni scorsi, anche in questa
edizione 2001, la lista delle imprese e delle “innovazioni” che non hanno
sfondato sono di prima scelta: i redattori della rivista assicurano,
infatti, che si tratta di operazioni che hanno coinvolto ingenti
finanziamenti e finanziatori molto noti. C’è poi il caso Microsoft: molti
lettori volevano assegnare un “vapoware” al Dipartimento di giustizia
americano, con la motivazione di aver promesso di rompere il monopolio
della società di Bill Gates, senza riuscirci…



Ma ecco la lista dei vincitori pubblicata dalla rivista Wired, in ordine
inverso, per rendere la classifica più avvincente:

10. Indrema: Questa compagnia voleva produrre una console per giochi tipo
Playstation, con software oper source, in modo da sbaragliare la
concorrenza di colossi come Sony, Nintendo e Microsoft. La società è
fallita la scorsa estate, e ha prodotto solo alcuni comunicati stampa, tra
i quali quelli di scusa per non essere riuscita nell’impresa…

9. Peekabooty: Visto che le autorità americane, con la scusa di combattere
il terrorismo, controllano continuamente il Web; un gruppo di
programmatori, adepti del Culto della mucca pazza (si chiama proprio “Cult
of the Dead Cow”), ha pensato bene di realizzare un software che garantisca
l’anonimato in Rete: da luglio 2001, data ipotizzata per il rilascio del
programma, non se ne sa più niente.

8. Intelligenza Artificiale: «Non ci avevano promesso che nel 2001, avremmo
avuto computer che parlano, che pensano, che “vivono”?», dicono con ironia
i giornalisti di Wired. Solo Spielberg è stato in grado di “produrre”
dell’intelligenza artificiale: cioè il suo film, ereditato da Kubrick, dal
titolo A.I. Ma Wired si chiede ancora: «Dopo le tante promesse fatte, dove
sono i nostri robot?».

7. Digiscents iSmell: “Sentirai che odore!”, era l’annuncio pubblicitario
preparato dalla Digiscents per lanciare il suo “profumo personale
sintetizzato”. Insomma, si trattava di sentire degli odori attaccando un
dispositivo al proprio computer, allo stesso modo con cui si collegano oggi
le casse audio. “iSmell” era il nome del nuovo marchingegno che, da aprile
2001, è rimasto solo una strampalata idea, visto che la società ha
abbandonato il progetto.

6. Electronic film system di Silicon: Lo scorso anno la Silicon Film
Technologies era entrata nella hit-parade di Wired per aver promesso un
dispositivo di rivoluzionaria tecnologia in grado di «trasformare la vostra
macchina fotografica in una digitale». Il sito della compagnia riporta che
la nuova tecnologia sarà sul mercato appena «saranno ottenute le
certificazioni richieste»... Ma il telefono della compagnia non dà segnali
di vita: che sia tutta una burla?

5. La rete mobile 3G: Da diversi anni, dice la rivista Wired, le compagnie
telefoniche ci continuano a dire, che i servizi mobili ad alta velocità –
quindi con la possibilità di ricevere video e audio sul nostro cellulare –
sono dietro l’angolo, che necessitano solo qualche ulteriore e piccolo
accorgimento. La domanda è: chi di noi potrà vedere queste meraviglie?

4. Team Fortress 2: Valve Software ha da tempo promesso un rivoluzionario
videogioco multi-player: ma molti lettori di Wired, si stanno ancora
chiedendo se la società ci abbia mai lavorato.

3. Photoshop per OS X: Sono molti gli utenti che usano il nuovo sistema
operativo della Apple, il Mac Os X, per fare i lavori di grafica. Ma per
loro non è possibile ancora usare uno dei programmi di fotoritocco più noti
del mercato, cioè Photoshop di Adobe: quando finirà quest’ingiustizia?

2. Warcraft III: È il terzo episodio del videogioco della software-house
Blizzard, che ha fatto penare molti fan per la lunghissima attesa: in tanti
hanno sofferto per colpa di pochi (ossia, i capi della società di
videogiochi), si legge su Wired.

Il vincitore è: A conferma, che il mercato dei videogiochi è al centro del
mondo hi-tech, la rivista Wired ha dato l’oscar per la miglior promessa non
mantenuta, al gioco Duke Nukem Forever della 3-D Realms. Annunciato nel
1997, è la promessa “vapoware” per eccellenza, che ha fatto il pieno di
voti da parte dei lettori scontenti. La società che sta realizzando il
videogioco ha fatto sapere che stanno lavorando per fare le cose per bene:
«Sì», rispondono i redattori di Wired, «stanno lavorando per non stare in
questa classifica anche il prossimo anno!».