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il motore del 2000 perde colpi
- Subject: il motore del 2000 perde colpi
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 06 Mar 2002 19:51:54 +0100
dal manifesto 06 Marzo 2002 Il motore del 2000 perde colpi Italia, -12,3% il mercato dell'auto. Giù la Fiat, Gm sempre più vicina LO. C. Nuovo pericoloso testacoda del mercato dell'automobile in Italia. A febbraio le immatricolazioni di nuove vetture non hanno raggiunto le 200 mila unità (197.200), con un calo del 12,28% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E quel che più preoccupa le case costruttrici, è che la diminuzione degli ordinativi è ancora più pesante, -14,6%. Questo dato segnala che il peggio non è alle spalle, nonostante le previsioni sull'intero 2002 parlino, per ora, di un calo un po' più contenuto: nei dodici si dovrebbero immatricolare poco più di 2,2 milioni di automobili, oltre 300 mila in meno del record toccato nel 2001. La crisi dell'auto riguarda tutti i principali mercati, in Europa, negli Usa e in Giappone. Ma in Italia la situazione è più pesante in conseguenza dei risultati drogati dello scorso anno, in cui il rinnovo del parco auto è stato stimolato da forti agevolazioni, a partire dagli sgravi garantiti dalla Temonti-bis, seguitando con la politica imbroglioncella dell'"usato a chilometri zero", all'eliminazione della benzina rossa, ai gadget e ai mutui a tasso zero offerti dalle case automobilistiche per mantenere le rispettive quote di mercato. In poche parole, il boom dello scorso anno, che ha fatto crollare la redditività delle aziende, non è ripetibile. Come sempre capita nei momenti di crisi, c'è chi paga di più e chi se la cava con meno danni. Decisamente negativa la performance della Fiat, che perde con i suoi tre marchi decisamente più della media e vede scendere la sua quota italiana al 33,98%, con una perdita di oltre due punti. La vettura più venduta è risultata essere ancora la Punto (appena 20 mila, contro le 47 mila dello scorso anno), seguita dalla Panda. Tra i costruttori stranieri, a guidare la corsa è la Ford, seguita da Renault, Volkswagen e Opel. Continua a crescere la quota di vetture diesel nel totale delle immatricolazioni, a maggio oltre il 40%. Il diesel più venduto in Italia è la Ford Focus, seguita da due Fiat (Stilo e Punto) e dalla Golf-Vw. In questo scenario tutt'altro che roseo, il nuovo amministratore delegato di Fiat Auto Giancarlo Boschetti, subentrato a Roberto Testore, ha fatto la sua prima uscita in pubblico al Salone di Ginevra. Boschetti prevede un calo del mercato di 8-10 punti nel 2002 in Italia (-2-3% in Europa) e punta al 35-36% per l'insieme dei suoi marchi nel mercato nazionale e al 5-5,5% in Europa. Alla domanda se la Fiat intenda vendere alla General motors prima del 2004, esercitando dunque in anticipo l'opzione prevista nell'accordo tra le due multinazionali, Boschetti non si è sbilanciato: "E' un problema degli azionisti. Io non lo sono". Anche al presidente e amministratore delegato della Gm, Richard Wagoner, è stata posta la stessa domanda: "Non c'è nessun segnale sulla vendita di Fiat Auto prima del 2004", ha risposto. Dal che si deduce che la fine dell'industria automobilistica italiana nel 2004 viene data praticamente per scontata da tutti.
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