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microsoft esagera
- Subject: microsoft esagera
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 01 Mar 2002 18:15:20 +0100
dal corriere it Mercoledì 27 Febbraio 2002 ANTITRUST Quando la Microsoft ricomincia a esagerare E' giocoforza tornare a occuparsi di Microsoft e della causa antitrust che la coinvolge. L'aggiornamento è doveroso dato che la settimana prossima, il 6 marzo, comincia una nuova tornata di udienze presso il giudice titolare del caso, la signora Colleen Kollar-Kotelly. La storia di questa interminabile causa legale, iniziata nell'ottobre del 1997, sembrava essersi chiusa definitivamente il primo novembre scorso quando il Dipartimento di Giustizia americano e la stessa Microsoft raggiunsero una proposta di accordo extragiudiziale che imponeva alla casa di Bill Gates alcuni vincoli tecnici e commerciali, ma non scalfiva minimamente il suo ruolo monopolista. La nuova amministrazione Bush sembra molto meno accanita verso gli abusi di potere delle grandi aziende e meno interessata a sviluppare la concorrenza di quanto lo fosse Bill Clinton. Da allora, invece, le cose si sono fatte molto più contorte e confuse. Intanto perché nove stati americani che erano associati al procedimento, non hanno accettato quell'accordo e hanno deciso di proseguire ugualmente la causa legale. E il giudice Kollar-Kotelly, che deve stabilire se il compromesso è nel pubblico interesse, non è stato ancora in grado di pronunciarsi: prima ha dovuto attendere che il pubblico depositasse le sue osservazioni (chiunque poteva farlo e i pareri critici sono stati largamente maggioritari). Nel frattempo venivano alla luce alcuni elementi sgradevoli per la stessa Microsoft: tanto per cominciare l'intensa azione di lobbismo svolta presso il governo; questa è un'attività lecita, ma quando ci siano di mezzo delle cause antitrust tutto deve essere trasparante e noto; gli oppositori di Microsoft sostengono (ovviamente in maniera interessata) che i contatti tra le due parti che hanno portato all'accordo devono essere meglio illuminati. Nei giorni più recenti, poi, anche per effetto della testimonianza di un dirigente della stessa Microsoft, si è saputo che i nuovi contratti di licenza che Microsoft ha proposto alle aziende produttrici di personal computer sono persino più restrittivi, in alcune clausole, di quelli in vigore in precedenza. A aziende come Dell e Hewlett Packard è stato chiesto di rinunciare a priori a ogni rivalsa legale contro Microsoft nel caso di violazione dei brevetti e di accollarsi loro i risarcimenti verso i clienti, nel caso che i programmo Microsoft non funzionino a dovere. Sembra insomma che, gasata dal successo, l'azienda di Bill Gates abbia ricominciato a esagerare, il che non depone a favore della sua lungimiranza. Franco Carlini
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