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consumatori:ricorso al tar contro l'istat
- Subject: consumatori:ricorso al tar contro l'istat
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 21 Feb 2002 07:44:52 +0100
dal sole24ore Consumatori: ricorso al Tar contro l'Istat Vincenzo Chierchia MILANO - Le associazioni dei consumatori contestano apertamente i dati Istat sull'inflazione e si dichiarano pronte a ricorrere al Tar ritenendo il paniere dell'Istituto di statistica inadeguato alla certificazione della dinamica inflattiva. Secondo Adiconsum, Codacons e Unione italiana consumatori l'attuale paniere con cui l'Istat calcola il tasso d'inflazione non è trasparente e non rappresenta uno strumento idoneo per valutare l'andamento dei prezzi al consumo. Con un paniere di beni più aderente a quella che è la realtà dei consumi degli italiani l'inflazione potrebbe salire anche al 3% nel 2002, denunciano i consumatori. «Il problema - ha detto Emanuele Piccari, dell'Unione italiana consumatori - risiede nel fatto che non è chiaro il modo con cui vengono fatte le rilevazioni effettuate dai Comuni. Qual è il metodo che viene seguito e quali, ad esempio, sono i punti vendita presso cui sono fatte le rilevazioni sui prezzi». È «inutile - ha aggiunto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - che l'Istat continui a tenere nel paniere voci come la posta ordinaria quando invece tutti usano la posta prioritaria o che non vengano inserite nel sistema di rilevazioni voci come le spesa per i servizi notarili». Per questo, ha aggiunto Rienzi, «abbiamo chiesto all'Istat di conoscere l'intero paniere e sindacheremo tutti i prodotti inseriti nel paniere. L'Istat deve spiegare perché certi prodotti sono inseriti e altri no». A Milano peraltro ci sono state polemiche a proposito dei rincari massicci dei costi dei trasporti pubblici, peraltro censiti solo in parte dal paniere Istat. A innescare la miccia delle polemiche è stato dunque il changeover lira/euro. «Il passaggio alla moneta unica europea - secondo l'Adicosum - ha comportato «aumenti diffusi e anche strumentali come per giornali, pubblici esercizi, alimentari e medicinali che hanno determinato una perdita di potere d'acquisto di circa 500 euro a famiglia; l'aumento dell'inflazione ha eroso circa il 2-3% del potere d'acquisto di una famiglia-tipo. Il tasso di inflazione del 2,4% rilevato a gennaio «nasconde dati sommersi non rilevati. E non è da escludere che con la fine della fase della doppia circolazione ci possa essere anche una coda di aumenti». Intanto continua lo stato di agitazione del personale Istat: in mancanza di una intesa entro giovedì o venerdì non potranno essere diffusi i dati su fatturato e ordinativi di dicembre e sull'inflazione di gennaio. Martedí 19 Febbraio 2002
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